22 Aprile 2016 13 commenti

Hap and Leonard: fino all’ultimo respiro di Eleonora Gasparella

A bocce ferme, appunti sparsi sulla prima stagione di Hap and Leonard

Copertina, On Air

Pollyanna McIntosh as Angel - Hap and Leonard _ Season 1, Episode 6 - Photo Credit: Hilary Gayle/Sundance Film Holdings LLC

Sì, contiene spoiler

La prima stagione di Hap and Leonard si è felicemente conclusa il 6 aprile.
Quello che vi voglio dire, amici è: se non l’avete ancora vista, fatelo ora.
Il primo motivo è squisitamente pratico: gli episodi non sono molti, sono solamente sei, perciò il recuperone non vi costerà poi tanta fatica.
Il secondo motivo non mi stanco ancora di ripeterlo: la serie è figlia di Joe Lansdale, che non ha mai scritto cose brutte nella sua carriera.
Ma il terzo motivo è che questa serie è una bomba. Nasce bene ma cresce ancora meglio, invecchiando in botti di rovere come un vino pregiato. Puntata dopo puntata, i personaggi si sviluppano, la narrazione e i ritmi crescono fino a togliere il fiato, e tutto questo è condito da una sapiente dose di ironia che è una vera goduria. Vi butto qui alcune delle cose che rendono questa serie bellissima.

Bro first
Ho già avuto occasione di parlarvene, ma il rapporto tra i due personaggi è davvero una chicca, ed è anche ciò che dà respiro alla narrazione. La serie chiaramente racconta una storia: la caccia al tesoro, l’incontro con bizzarri personaggi e poi lo scontro con Angel e Soldier, ma è soprattutto incentrata sui rapporti. Rapporti di amicizia, rapporti d’amore, dolore, perdita e la difficile (impossibile?) convivenza tra gli ideali nel cuore di una persona e la realtà di ogni giorno. E’ anche la storia della rassegnazione nell’accettare la disfatta dei grandi ideali americani, e fa male da mandare giù.

 

Trudy2
Certo, Hap e Leonard sono i protagonisti, ma la il vero cuore di questa serie è quella di un personaggio secondario: Trudy, interpretata da un’eccellente Christina Hendricks.
Trudy è una donna piena di contrasti, come molte donne è volubile e lunatica, e spesso sceglie il proprio benessere a scapito degli altri, soprattutto dei suoi uomini.
Ma questo la rende anche una donna determinata, senza filtri, un caterpillar che va dritto per la sua strada, esplodendo nella quinta puntata come un colpo di pistola. Ecco, quella puntata mi ha ricordato la sensazione di apnea che ho provato durante l’episodio di Breaking Bad in cui Walt e Jesse sono prigionieri di Tuco. Robe che dopo i 40 minuti devi respirare in un sacchetto, e comunque non è detto che ti riprendi.
La puntata è interamente fatta da Trudy, che sceglie di portare avanti le sue convinzioni anche a costo di perdere la vita e di farla perdere alle persone che ama di più. Questa è determinazione signori, queste sono PALLE. Ma approfondiamo nel prossimo punto

 

Villain che più villain non si può
villain

Dal momento in cui Soldier e Angel entrano in scena, la faccia della serie cambia radicalmente. Il punto di vista cinico e totalizzante di Soldier, il suo essere crudele senza lasciare nessuno spazio alla pietà, la lotta psicologica con Trudy negli ultimi due episodi, e il rapporto di amore malato con Angel, hanno saputo svoltare il corso della storia lasciando profonde cicatrici che alla fine dell’ultimo episodio sono ben visibili in Hap e Leonard, non solo sul corpo ma soprattutto negli animi.

 

Il futurolast
Alla fine di questa avventura inaspettata e francamente poco voluta, i due protagonisti rimangono in piedi. La serie riflette quello che è: un primo libro che ha gettato i semi e, confermando le belle speranze del pilot, ci ha dato qualcosa che vorremmo divorare ancora.
I dubbi sul destino della serie però ci sono. In onda su Sundance TV, La sua visibilità non è garantita come un prodotto in onda sui grossi network e una fetta di pubblico necessariamente non è stata e forse non potrà essere raggiunta. In più, c’è da dirlo, la serie è cruda: quando la gente muore muore male, quando c’è da essere spietati i personaggi lo sono e non guardano in faccia nessuno. Hap and Leonard è un horror mascherato da crime story e può non essere facile da digerire per molte persone. Tuttavia di carte da giocare ne ha davvero tante, ed è un piccolo gioiello che sarebbe un peccato abbandonare per strada.



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