Il triste declino di Scandal, la serie tv che non ha più niente di interessante di Mariagiulia Bertucci
Se a una soap togli la storia d’amore, ti resta in mano il nulla
Possiamo proprio dirlo, a questo giro la cara vecchia Shonda ci ha illusi alla grande. Mancano ancora una manciata di episodi prima che la quinta stagione di Scandal arrivi al termine, stagione che speravamo tutti potesse far dimenticare le precedenti 3 e 4. Invece no, anche a questo giro, niente.
Prima di capire i motivi di tale delusione, va fatta una piccola premessa: Scandal è sempre stata una serie sul filo del rasoio, in cui l’assurdo e il verosimile sono mescolati in continuazione, una serie in cui la protagonista, come ci viene ricordato nell’ultimo episodio, “ scopre che sua madre è una terrorista e suo padre ha ucciso il figlio del Presidente”… ecco, non proprio una cosa da tutti i giorni.
Quello che ha permesso di tenere insieme tutte le sbavature delle varie stagioni è però il vero centro narrativo della serie ovvero il rapporto d’amore clandestino dei due protagonisti, Olivia e Fitz, che come in una perfetta soap o in un melò, si trova continuamente ostacolato dalle vicende personali e pubbliche dei due. Almeno fino a questa stagione, quando qualcosa improvvisamente cambia.
Ci sono infatti voluti cinque anni perché a domanda diretta, “Are you the President’s Mistress?” la razionalissima Oliva Pope rispondesse con un altrettanto diretto “Yes”. Il guaio è che quel “sì” arriva a chiusura del secondo episodio, troppo presto perché possa cambiare le sorti della serie. La Rhimes ci ha abituati così, prima la carota e poi il bastone e anche questa volta non si smentisce. Seduce lo spettatore, trasformando Olivia, nel giro di poche puntate, da donna di successo a puttana d’America e poi ancora da puttana a First Lady. Tutto insieme, tutto troppo velocemente. Olivia e Fitz diventano una vera coppia, Mellie cede il trono, lascia la Casa Bianca e un ruolo che viene immediatamente occupato dalla nuova arrivata. Olivia però, manco a dirlo, non ci sta, non vuole essere la donna del presidente, né desidera stare a fianco del potere, Olivia vuole essere il potere. Così molla tutto, compresa la relazione inseguita da anni.
Non solo, lo fa appena prima del midseason break. E così, la seconda parte di questa quinta stagione, non ha nessun tipo di appeal. Non serve l’avvicinamento tra Mellie e Olivia, che da perenni rivali diventano improvvisamente – e senza un valido motivo – strette collaboratrici in vista delle elezioni presidenziali, né incuriosisce l’imminente matrimonio di Jake con una donna misteriosa di cui Olivia non riesce a fidarsi. Insomma, ora che quei due sono stati davvero insieme e hanno fallito, cosa può ancora interessarci?
Trasformarli in una coppia ufficiale ha semplicemente distrutto la nostra immaginazione. Certo, la cara vecchia Shonda ha provato a proporre una strada nuova, spostando gran parte del racconto sulla preparazione della campagna elettorale per le future presidenziali e cercando così di avvicinarsi all’attualità, ma a nessuno importa più di tanto dell’impegno politico di Susan Ross o dei sotterfugi di Cyrus Beene, se poi, alla fine, non si sa più nulla dei due veri protagonisti.
Scandal, a differenza di Grey’s Anatomy, non è una serie corale e probabilmente non lo sarà mai. Aggiungere eventi collaterali che coinvolgono altri personaggi non aiuta la serie a stare in piedi, ma anzi l’affossa. Senza poi dimenticare che i “gladiatori in completo” di Olivia, prima fondamentali nel racconto, vengono snobbati costantemente dalla stessa Pope, figuriamoci dallo spettatore.
Ripetiamo, manca ancora qualche episodio prima della season finale e siamo pronti a ricrederci, ma se a un melodramma come Scandal togli gli ostacoli sentimental-sessuali dei personaggi principali, allora melodramma non è più. Cara vecchia Shonda, ce lo spieghi tu perché dovremmo continuare a guardarlo?