Mindhunter di David Fincher ci piaceva già. E ora c’è Anna Torv! di Diego Castelli
Però niente dimensioni parallele
È un po’ il concetto di “ciliegina”, no? Una cosa già ti piace, o pensi ti possa piacere, e poi arriva qualcuno che aggiunge quel piccolo tassello che in realtà è il sigillo definitivo del tuo entusiasmo.
Ecco, se ricordate l’articolo dello scorso dicembre, eravamo piuttosto entusiasti all’idea che David Fincher si mettesse insieme a Netflix e alla casa di produzione di Charlize Theron per creare una serie crime dedicata alla caccia ai serial killer.
Non perché di serie così non ne abbiamo mai sentite, ma perché Fincher è uno che le cose a cazzo di cane non le fa, non le farebbe nemmeno se glielo chiedesse René Ferretti.
Ora poi è arrivata la suddetta ciliegina: la protagonista femminile di Mindhunter sarà Anna Torv, indimenticata Olivia Dunham di Fringe.
È una gran bella notizia per solo perché così i nostri ormoni fermentano e ci fanno sentire ancora giovani (anche se la Dunham ha quel fascino da regina glaciale e malinconica del bondage che mette anche un po’ d’ansia), ma soprattutto perché la cara Olivia negli ultimi tempi s’è vista proprio poco. Finita Fringe ha partecipato giusto a 3-4 film e tv movie, anche cose di pregio ma poco mainstream. Quindi sono praticamente tre anni buoni che non la vediamo e non la sentiamo, e cominciavamo a preoccuparci.
E invece eccola qui, pronta a tornare nei panni della detective che dovrà vedersela contro efferati serial killer. Credo se la possa cavare con facilità, considerando che questa volta non sarà costretta a viaggiare in dimensioni parallele per incontrare versioni “rosse” di se stessa. Insomma, cosa vuoi che sia un assassino, due pallottole e via…
PS Ah, un altro attore già confermato per la serie è Jonathan Groff, ex Glee e Looking. Ci scuserà se per lui non spendiamo lo stesso entusiasmo tenuto da parte per Anna. Crediamo comunque che sopravviverà all’affronto.