Tornatore non ha mai visto una serie tv. Beppe, ti diamo noi tre consigli! di La Redazione di Serial Minds
Il regista di Nuovo Cinema Paradiso ha confessato la mancanza. Poco male, c’è sempre tempo per imparare!
È venuto fuori che Giuseppe Tornatore non ha mai visto una serie tv, anche se in molti gli hanno già chiesto di cimentarcisi in prima persona.
Tutti noi sappiamo che ha fatto un grosso errore, ma lui ancora non lo sa, e forse sotto sotto non ci crede nemmeno. Per questo abbiamo pensato di dargli giusto tre-consigli-tre, i primi venuti in mente, firmati Martino-Villa-Castelli. Perché Tornatore nella sua carriera ci ha insegnato tante cose e ci ha fatto vivere tante emozioni: è arrivato il momento di ricambiare!
(PS: se foste così gentili da recapitargli il messaggio, visto che probabilmente non conosce Serial Minds, ve ne saremmo grati)
Ciao Beppe, ti scrivo per consigliarti Show Me a Hero, una miniserie di HBO andata in onda lo scorso anno. I motivi per cui ho scelto un prodotto così recente, e non una serie storica come Breaking Bad o The Wire, sono principalmente due, e ruotano entrambi intorno alla tuo ruolo nel cinema italiano. È inutile nasconderlo, sei uno dei migliori registi italiani di sempre, e anche se Baarìa ha risvegliato in me manie suicide mai apparse, continuerò a seguirti sempre (si beh, lo vedrò La Corrispondenza, stai tranquillo). Insomma, perché dovresti vedere Show Me a Hero? Perché è uno degli esempi migliori di televisione che fa cinema, con una qualità che non ha nulla da invidiare ad un lungometraggio che esce in sala, e serve a far capire una volta per tutte che il medium televisivo non è una scomoda appendice in cui buttare orridi progetti su papi e santi, ma una risorsa che va sfruttata. Lo so che non abbiamo le risorse “degli americani”, ma in fondo quello che manca è la mentalità e la consapevolezza di poter fare qualcosa di buono. Che poi dai, hai visto che alla fine anche Sorrentino l’ha fatta la serie tv? Basta fare una mega cooproduzione con dentro HBO, Canal Plus e chi ne ha più ne metta, e alla fine riesci anche ad avere Jude Law come protagonista. Ecco, se l’ha fatta Sorrentino perché non dovresti farla anche te? Guarda che Show Me a Hero l’ha girata Paul Haggis, uno che ha vinto anche un Oscar (esatto, proprio come te) e che ha sceneggiato filmetti come Million Dollar Baby e Casino Royale. Se l’ha fatto lui, perché non lo puoi fare anche te? Che ti manca? Si ok, lui è un reduce di Scientology, ma per quello ci inventeremo qualcosa. Vedila e poi fammi sapere, tanto il mio numero ce l’hai. (FM)
Poi una cosa Giuseppe, una cosa importante: le risate. Non è facile far ridere al cinema, è ancora più difficile farlo nelle serie tv perché devi farlo ogni settimana, per 24 settimane, magari per tanti anni consecutivi. E lì sono due le cose che ti salvano: i personaggi e i dialoghi. Ad esempio, prendi How I Met Your Mother: è una serie che ha avuto anche difetti e cali, ma come poche altre ha dimostrato che è possibile creare personaggi vivi e potenti, a cui ti affezioni come non mai. E questi personaggi hanno delle caratteristiche incredibili: ad esempio non vivono in una masseria in Puglia, ma in compenso sono dotati di autoironia. In fondo sono personaggi normali, abitano in una città, hanno dei lavori e cercano sempre la donna e l’uomo della propria vita. Sembra banalissimo, no? Ecco, no, perché le loro vicende non sono figlie di una sceneggiatura che deve insegnare per forza una lezione, ma hanno come unico obiettivo quello di creare un racconto gigante, che supera puntate e stagioni per creare i personaggi più approfonditi e sfaccettati che si possa immaginare. E si ride, tantissimo. (MV)
Caro Maestro (che detta così fa un po’ Columbro, ma fa niente), come diceva già l’amico Francesco più sopra, un sacco di gente ti avrà consigliato Breaking Bad, e The Wire, e The Sopranos ecc. Oh, hanno fatto benissimissimo, tutta roba splendida. Ma ora ascolta un cretino e guarda Sons of Anarchy. Ci sono i motociclisti, magari all’inizio ti fa strano, o la senti troppo distante. Ma fidati, dalle fiducia venti minuti, e poi sei dentro. In pratica è Amleto con i biker, sul serio: c’è il principe che soffre l’eredità del padre e l’invadenza dello “zio”, la madre troppo protettiva, il regno da proteggere, le responsabilità. E poi la suspense, l’epica della saga familiare, l’amore, la guerra, tutto!
Te lo garantisco: non riuscirai più a staccarti e alla fine sarai confuso e felice, come direbbe la Carmen. Ci scommetto che dopo che l’avrai vista sentiremo parlare di un progetto on the road di Giuseppe Tornatore, perché ti sarà venuta voglia di storione grandiose incastrate nell’asfalto. Poi se quando hai finito vuoi firmare un post su Serial Minds per ringraziarci, noi lo spazio te lo diamo, perché te lo meriti anche se fino ad ora sei stato birichino. (DC)