2 Dicembre 2015 6 commenti

The Expanse: finalmente un buon pilot da SyFy! di Diego Castelli

Vuoi vedere che stavolta la imbroccano?

The Expanse (1)

Shhhh!
Aspetta aspetta!
Sussurra perdio!

Lo diciamo molto piano, muovendoci con circospezione assoluta, ma esiste la possibilità che la nuova serie di SyFy abbia dei numeri.

Dopo Defiance, Dominion, Killjoys, Dark Matter, quella stronzata colossale di Olympus, e con le sole eccezioni di 12 Monkeys e Z Nation (comunque non al livello del vecchio e mitico Battlestar Galactica), SyFy negli ultimi anni ci ha un filino stufato. Che poi in realtà buona parte delle serie succitate vengono dai canadesi di Space, che SyFy più che altro rilancia. Perché lo faccia, non è dato saperlo.

Vabbè, comunque sia oggi parliamo di The Expanse, serie tratta dalla saga letteraria con lo stesso nome e scritta dal duo Daniel Abraham e Ty Franck sotto lo pseudonimo di James S. A. Corey. La serie è in partenza il prossimo 14 dicembre ma è già disponibile sui vari siti di streaming legali americani (a noi il pilot l’han portato dei folletti).
Ora, in tutta onestà non ho ancora letto i libri, che pure da un paio d’anni sono nella classica lista dei “appena ho un attimo li comincio” (lista che possediamo tutti e che ha dentro anche cose di quindici anni fa). Intanto che mi metto in pari, che possono volerci dei decenni, è bene però sapere che il primo romanzo della saga, Leviatan Wakes, è stato nominato nel 2012 al prestigioso premio Hugo (c’era pure George Martin quell’anno). Non che questo significhi nulla in termini di bellezza della serie tv, ma almeno sappiamo che la base di partenza è buona e non viene dai deliri di uno stagista strafatto di redbull.

The Expanse (3)

The Expanse racconta di un mondo futuro in cui buona parte del sistema solare è stato colonizzato. Sullo sfondo serpeggiano numerose tensioni economiche, politiche e militari fra la Terra, Marte, la cintura degli asteroidi e gli Outer Planets. Il racconto poi si concentra su alcuni singoli personaggi, tra cui il detective Miller (Thomas Janes), incaricato di ritrovare una ragazza scomparsa, e Holden (Steven Strait), primo ufficiale di una nave dedicata all’estrazione del ghiaccio che si trova coinvolto in un brutto e misterioso incidente spaziale. Da qui in poi, riassunti dei libri alla mano, dovrebbe essere un gran crescere di cospirazioni e intrighi interplanetari.

Forte probabilmente del suo corposo retroterra letterario, The Expanse stupisce subito per la mole di dettagli: lungi dall’essere un agglomerato posticcio di pochi cliché, il pilot di The Expanse riesce a trasmettere un’ottima sensazione di ricchezza. Parlo di linee narrative, di singoli dettagli dell’ambientazione, di dialoghi tesi verso un insieme di informazioni che ancora non conosciamo ma che dà l’impressione di un mondo vivo e vibrante.
Questo non significa che il personaggio del detective non si porti dietro qualche stereotipo, ma per lo meno non si rimane sempre e solo ancorati a quelli.
Stessa sensazione per quanto riguarda la messa in scena: fra effetti speciali finalmente decenti, una fotografia stilosa e metallica, e perfino certi inaspettati virtuosismi (come un piano sequenza a gravità zero che ben restituisce l’articolazione degli ambienti), la produzione di The Expanse si stacca da alcune pochezze viste in questi anni su SyFy, per restituire quella impressione di “realtà” che era anche parte della fascinazione di Battlestar Galactica, dove gli effetti digitali non cercavano mai si soppiantare l’efficacia di veri personaggi sporchi di vero grasso dentro vere carlinghe.
Un realismo che torna anche nelle dinamiche fra personaggi e pianeti, dando ancora una volta la sensazione di un universo realmente compiuto, quasi indipendente dallo sguardo dello spettatore, che diventa curioso esploratore di un futuro lontano e “fanta”, ma non per questo inverosimile nella sua piena “umanità”. Come dire: visto quello che combiniamo ora, ci sta che in futuro saremo così.

The Expanse (5)

Insomma, non mi aspettavo granché ma sono rimasto stupito. Nemmeno la presenza di Thomas Jane, solitamente uno sfigato dei film e telefilm, è riuscita a togliermi questo immediato entusiasmo.
Ovviamente c’è un però: nel più classico dei rovesci della medaglia, i maggiori punti di forza di The Expanse sono anche possibili debolezze. Se non si conoscono i libri da cui la serie è tratta, The Expanse può risultare piuttosto ostica. Il numero di personaggi introdotti fin da subito, la miriade di dettagli, la densità di certi riferimenti che vanno ben oltre il qui ed ora, sono tutti elementi che rappresentano la ricchezza del pilota, ma sono anche quelli che potrebbero spaventare lo spettatore che non sia più che pronto a buttarsi nella mischia.
Per dirla più facilmente, dal pilot di The Expanse si esce abbastanza storditi, sballottati fra mille nomi e navi e titoli. Ovviamente gli autori sanno di avere di fronte un pubblico più ricettivo e pronto rispetto che ne so, a una ABC, però non bisogna esagerare: dopo averci bombardato di immagini e informazioni in enorme quantità, gli sceneggiatori dovranno essere bravi a condurci attraverso un mondo complesso senza farci perdere continuamente il filo, saldando nella nostra mente i caratteri principali e dandoci la sensazione di un universo sì grande, ma anche governabile, altrimenti subentra l’incomprensione e, di qui, la noia.
Però cazzarola, stavolta le premesse ci sono e non ho finito il pilot con un vago senso di frustrazione. Speriamo di non rimanere delusi da qui alla fine.

 

Perché seguire The Expanse: finalmente SyFy propone un pilot bello ricco, sia del punto di vista narrativo che visivo.
Perché mollare The Expanse: il primo episodio è densissimo e bisogna avere voglia di seguirlo per bene, perfino di stoppare e tornare indietro se necessario, altrimenti è facile perdersi via.

The Expanse (6)



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