5 motivi per aspettare con ansia Marvel’s Jessica Jones di Marco Villa
Abbiamo visto i primi episodi di Marvel’s Jessica Jones e ci siamo gasati tantissimo
Tutte le foto Myles Aronowitz/Netflix
Ebbene sì, è arrivata Netflix. L’abbiamo detto, ridetto e stradetto. Tranquilli: non siamo qui a parlare nuovamente di cosa significhi lo sbarco del servizio in Italia. No, oggi torniamo alle care vecchie abitudini, ovvero alla presentazione di nuove serie tv. Ho visto i primi tre episodi di Marvel’s Jessica Jones, la nuova produzione che verrà rilasciata il 20 novembre (esatto, due giorni prima della fine del vostro mese gratuito… mica scemi questi, eh?), seconda del ciclo di quattro serie Marvel che verranno prodotte da Netflix. Dicevo: ho visto i primi tre episodi e mi pareva giusto farvi crescere un po’ di hype e di attesa, perché questa è una serie che parte benissimo. Io con i supereroi faccio una fatica colossale, non è proprio il mio mondo, ma con Jessica Jones non ho avuto nessun problema, ancora meno che con Daredevil. La storia di questa investigatrice privata alle prese con vari casi e con fantasmi del passato grossi così all’apparenza sembra una delle tante serie vagamente crime che abbiamo visto in questi anni, ma no: non è per niente così.
La recensione vera e propria arriverà quando tutti potremo guardare e commentare la serie, per ora metto in fila cinque motivi per cui il giorno della messa on line converrà annullare la propria vita sociale. Il pezzo l’ho chiamato 5 motivi per aspettare con ansia Marvel’s Jessica Jones, ma il vero titolo sarebbe stato: 5 motivi per cui Marvel’s Jessica Jones è una figata. Che volete farci? Ho fatto l’oratorio. Maledetto cattolicesimo.
1. Non una supereroina, ma una normale donna sulla trentina
Sembra la solita frase fatta, pure piuttosto vuota, ma non lo è: se siete come me e non avete idea di chi sia questa Jessica Jones, inizierete il pilot con la consapevolezza che prima o poi questa investigatrice privata farà delle robe da supereroina. C’è la parola Marvel, lo sappiamo che è così. Eppure fidatevi: andando avanti con i minuti vi dimenticherete di essere di fronte a una protagonista con i superpoteri. Fino a quando un saltino o una spinta un po’ più forte riporteranno tutto in primo piano. I nerd più ortodossi inorridiranno, ma questa è un gran notizia.
2. Krysten Ritter vs. Carrie Ann Moss
Krysten Ritter in questi anni si è fatta apprezzare e MAI dimenticare come la fidanzata tossica di Jesse Pinkman in Breaking Bad e poi come stronza protagonista di Don’t Trust The Bitch in Apartment 23. Un ruolo minuscolo e uno subito sparito dagli schermi, ma due ruoli sufficienti per imporla come bellezza assoluta e come nome in grado di essere corpo e voce credibile e forte. Ecco, prendete il suo carisma portato in giro quasi per gioco e mettetelo in competizione con quello glaciale e senza ritorno di Carrie Ann Moss. Ritter è l’investigratrice privata Jessica Jones, Moss è un avvocato che spesso le dà lavoro. Due attrici diverse, due personaggi lontani, entrambi badass al punto giusto e in grado di dare valore aggiunto a ogni scena.
3. David Tennant cattivissimo
Il cattivissimo di Jessica Jones si chiama Kilgrave, ha un fortissimo accento inglese e ha la faccia di David Tennant. Che è l’incarnazione del dottore, che è il povero investigatore di Broadchurch e che qui, soprattutto, promette di mostrarci la sua parte più cattiva e spietata, con un’interpretazione lontanissima da quelle a cui ci ha abituato e per questo motivo di enorme interesse.
4. Non ci sono spiegoni. Zero proprio
Ho già detto di come ci si dimentichi facilmente del fatto che Jessica Jones abbia i superpoteri, ma di fatto la scelta di non portare mai lo spettatore per mano all’interno della storia è un tratto comune di tutta la serie. Non c’è mai un momento in cui i personaggi si mettono a parlare tra di loro delle loro esistenze a uso e consumo di noi sul divano. No: i personaggi hanno una loro storia passata, con sottintesi e vissuto comune e quindi non hanno bisogno di fare introduzioni o spiegoni di sorta. Sta a noi entrare nel loro mondo. Se conoscete un poco Serial Minds, sapete che noi siamo fan ASSOLUTI di questa modalità narrativa.
5. Il disagio
Ma disagio vero. Jessica Jones è un’alcolizzata con un passato tremendo e tutti quelli che incontra non sono messi meglio, a cominciare da Luke Cage, che peraltro sarà protagonista della terza serie Marvel-Netflix. Se il Murdock di Daredevil è un essere umano che combatte in situazioni sovrumane, ma di fatto non ha problemi contingenti, Jessica Jones deve portare a casa la pagnotta (e la vodka) ogni santo giorno. Vive in un buco di casa, non ha nessuno, si rimette i vestiti del giorno prima come se niente fosse. C’è il disagio, il disagio vero.