Il nuovo, gustoso trailer di Homeland di Diego Castelli
Nuovi guai per Carrie
Il prossimo 4 ottobre torna Homeland, ed è inutile dire che siamo in religiosa attesa.
Fino a 3-4 anni fa Homeland era una delle serie migliori su piazza, una tappa obbligata per gli amanti della buona televisione. Nel corso degli anni il suo peso nel mare magnum dell’offerta seriale è un po’ calato, complici l’arrivo di nuovi brand e piattaforme, e a seguito di scelte narrative precise come l’addio a Brody, la cui vicenda aveva tenuto incollati alla poltrona milioni di fan ma che per sua stessa natura non poteva durare in eterno senza scadere nel ridicolo.
Con la quarta stagione, l’anno scorso, gli autori erano riusciti a far risorgere Homeland: libera dal fardello di Brody, Showtime ci aveva offerto una stagione corposa, appassionante, piena della stessa suspense degli esordi. Certo, l’effetto-novità era svanito, e non si correva più dagli amici a dire “oh c’è sta nuova serie, Homeland, la devi vedere!”. Ma c’era comunque la consapevolezza, niente affatto scontata, che Homeland poteva sopravvivere bene anche al di là del suo concept iniziale.
Il long trailer della quinta stagione sembra voler rimarcare il concetto: sono passati due anni, Carrie non lavora più per la CIA, e l’unico collegamento con Brody è la figlia ormai cresciutella che grazie al cielo non è più orrenda come l’anno scorso. Tutto sembra andare per il meglio, finché un certo quantitativo di informazioni riservatissime dell’Agenzia non finisce online in una sorta di versione seriale di WikiLeaks. Ed è qui che tutti i nostri protagonisti, tra cui Saul e Quinn, tornano in azione, coinvolgendo anche la stessa Carrie che secondo qualcuno potrebbe essere implicata nella fuoriuscita di notizie.
Come dire: hai passato due stagioni a chiederti se il tizio di cui ti stavi innamorando era buono o cattivo, e ora i tuoi vecchi amici se lo chiedono di te. La ruota gira, gira, gira…