Serial Moments 192 – Dal 26 luglio all’1 agosto 2015 di Diego Castelli
Commozione, sorprese, e True Detective che fa la furba
NOTA: Mentre leggerete queste righe io sarò sdraiato al mare in spiaggia. I seguenti moments sono frutto di una visione seriale arrivata a venerdì, perché poi ho levato l’ancora alla volta del mare. Se è successo qualcosa di clamoroso tra venerdì e domenica l’ho persa (qualcuno ha detto Hannibal?). Vi prego di volermi bene lo stesso, al massimo aggiungete voi nei commenti.
Settimana prossima niente moments, sempre perché in questi giorni sono al mare.
L’ho già detto che sono al mare?
ATTENZIONE! SPOILER ORMAI IN PARTENZA DI TRUE DETECTIVE, HUMANS, HALT & CATCH FIRE, MASTERS OF SEX E MR. ROBOT
5. True Detective 2×06 – Orge e Friends
Alcuni critici americani hanno bacchettato questo episodio perché “quando decidi di affidarti a un’orgia, vuol dire che hai finito le idee”. Hanno in parte ragione, perché è vero che questa stagione è moscia e due culi e quattro tette sembrano arrivare a fagiuolo per ridestare l’attenzione. Allo stesso tempo, però, difficile negare che la scena sia girata splendidamente – da Miguel Sapochnik, che quest’anno abbiamo osannato per la 5×08 di Game of Thrones – proprio perché in realtà l’attenzione non è diretta alla prurigine, che rimane sullo sfondo buoio e ipnotico, bensì alle percezioni di Ani: la paura di una possibile violenza presente si incastra fluidamente con i ricordi di una violenza passata, rigorosamente non mostrata ma ugualmente inquietante, e il tutto assume i toni oscuri e malati del peggior incubo. Peccato che come al solito siano tre minuti in una puntata troppo pesante. Bella però anche la scena di Ray con il figlio, anche perché il ragazzino insiste per guardare Friends in tv: bravo, così si fa!
4. Humans 1×07 – Morte e commozione
Nel giorno della cattura dei nostri protagonisti, il serial moment è in realtà tutto per George che muore tra le braccia del suo amato Odi, la cui mente primitiva e danneggiata può solo limitarsi a stringerlo e ripetere le stesse frasi e ricordi che il suo padrone cercava quotidianamente di salvare dentro di lui. Una scena molto commovente, girata con grande delicatezza e senza scadere nel melodramma più ruffiano. Un’amicizia, quella tra George e Odi, ancora più importante perché completamente sbilanciata: gli autori non nascondo mai agli occhi dello spettatore la pura essenza meccanica del synth, non è mai suggerito che possa provare nulla di lontanamente umano. È George che ha abbastanza amore per entrambi, e che trasforma il pupazzone in un amico e in una macchina dei ricordi. Come spesso accade in questa serie, senza dirlo esplicitamente si ragiona sulla natura dei sentimenti, sulla loro legittimità e sul modo tutto umano di caricare il mondo che ci circonda di affetti e passioni che vanno ben oltre la freddezza della materia inerte.
3. Halt & Catch Fire 2×09 – Amore e vendetta
Nello scorso episodio Cameron e i suoi si vedevano soffiare Mutiny da sotto il naso. Sgomento, rabbia, paura. Sette giorni dopo, con la complicità di Joe, Cameron di prende la sua vendetta. È tutto qui il succo di un episodio che, al momento della sconfitta della cattivissima multinazionale, strappa applausi di sincera gioia. In aggiunta a questo, la consapevolezza finalmente esplicita che l’amore tra la biona programmatrice e il fascinoso visionario non solo non si è mai spento, ma anzi continuava a bruciare sotto al superficie dell’orgoglio e della ripicca, pronto a esplodere di nuovo al primo accenno di scintilla.
2. Masters of Sex 3×03 – Pompini e figurine
Se da un lato questa stagione sembra voler confermare alcune paure della vigilia (la scienza e la ricerca sono ormai giusto uno sfondo di cui ogni tanto si parla), dall’altro devo ammettere che tutto il drama è gustoso forte. I momenti clou della puntata sono almeno tre: la tenerezza infinita di Bill che ravana in mezzo alle figurine, mentre il povero vicino di casa se ne frega altamente (e dire che doveva essere proprio lui a piangere calde lacrime di fronte alle rivelazioni del Masters); la violenza subita dalla figlia di Virginia, che spezza con ancestrale buzzurraggine l’atteggiamento ribelle e indipendente della ragazza; e infine quel quadretto a tre Bill-Virginia-neonato che… no ecco, forse quello era un po’ troppo zuccheroso, dai!
1. Mr. Robot 1×06 – Bravi bravi, fatelo incazzare
La sesta è forse la puntata più emozionante di Mr. Robot finora, ed è sintomatico che in primo piano ci sia la sottostoria legata a Shayla e Vera, piuttosto che la trama orizzontale incentrata sulla battaglia alla Evil Corp: per quanto importante, quest’ultima corre sempre il rischio di essere un nemico disumanizzato, impersonale, e per questo un po’ freddo. Il personaggio di Vera, invece, è pienamente umano nella sua viscida cattiveria e perfino nel suo squallido misticismo, e passiamo un intero episodio col cuore in gola in attesa di capire come si risolverà la sfida tra la sua folle imprevedibilità e la rigida razionalità di Elliot. Il risultato è un protagonista che riesce a salvare se stesso e a “vincere” la partita dell’evasione dal carcere, ma che perde proprio l’amica Shayla, volgarmente uccisa e abbandonata in un bagagliaio. Pensandoci a posteriori, era l’unico risultato davvero possibile per evitare che la puntata diventasse solo un intermezzo, divertente e appassionante ma fine a se stesso e magari pure un pelo forzato. Invece no: la scena finale, con la presa di coscienza della morte di Shayla ben prima di vedere il corpo, la reazione atterrita del sempre ottimo Rami Malek, e un lungo e studiatissimo indugio prima della visione del cadavere, è una violentissima botta allo stomaco, e lascia aperta una finestra di grande incertezza sulle prossime mosse del nostro eroe. Non solo voglia di creare un po’ suspense, dunque, ma una precisa volontà di piazzare un momento spartiacque nella vita di Elliot. Secondo me s’incazza, e mica poco.