Undateable: una sitcom che va recuperata di Diego Castelli
Dirò cose già dette, ma che meritano di essere ripetute
Capisco che dicendolo a posteriori poi non ci crede nessuno, ma era un po’ che volevo scrivere un nuovo articolo su Undateable.
Dovete sapere che una volta la mia vita seriale era del tutto “normale”, guardavo cioè solo le serie che mi piacevano. Che erano un po’ più della media dei miei conoscenti, però insomma, una cosa dignitosa. Poi abbiamo fondato Serial Minds, e da allora guardo anche molte serie “così così”, giusto per rimanere più aggiornato e far bene i serial moments.
La mia settimana tipo è dunque fatta di molti appuntamenti seriali, alcuni che attendo con ansia, e altri che invece attendo con noncuranza, se non con una punta di frustrazione (“ah già, devo anche guardare pinco pallo”).
Tutto questo per dire che Undateable, sitcom piccolina e abbastanza tradizionale, è ormai scivolata senza che me ne accorgessi nel gruppo delle serie di cui non posso fare a meno.
La scorsa settimana è andata in onda la doppia puntata live, evento sicuramente interessante dal punto di vista produttivo e che merita sempre uno sguardo in più (specie con quelle guest star), ma non è questo il motivo dell’articolo che state leggendo. Io sto articolo lo volevo già scrivere per dirvi, molto banalmente, che se ancora non lo avete fatto dovete dare una chance ad Undateable.
A questo punto dovrei spiegare perché, e non è mica semplice. Non mi posso aggrappare a chissà quali riflessioni accademiche (non succede granché di diverso da qualunque altre sitcom), né posso parlare di grandi novità o mille mila premi o che so io.
No, Undateable è quella roba lì, una sitcom classicissima nei modi, nei tempi e negli spazi.
E allora perché mi sembra “più di altre”? Perché rido con più gusto? Perché, come detto all’inizio, attendo con ansia il nuovo episodio settimanale?
C’è sicuramente una questione di scrittura e di ritmi: Undateable ha una sceneggiatura frizzante, efficace pur nella sua inevitabile banalità, ed è gestita con buoni tempi comici. Però, ancora una volta, niente di clamoroso.
La differenza vera sta altrove, ed è il cast.
Il cast di Undateable è praticamente perfetto. Sono TUTTI simpatici. Soprattutto, sono riusciti a trovare un tale affiatamento e un tale equilibrio nelle loro dinamiche, da creare un particolare tipo di magia, una sensazione che tutte le comedy cercano di trasmettere agli spettatori, ma che solo alcune riescono a trovare, essendo una cosa che in qualche modo “capita” ed è difficilissimo crearla a tavolino: chi guarda Undateable ha la precisa impressione che tutti i protagonisti si divertano da matti a farla.
Magari non è vero, magari tra loro si odiano, ma non importa. Lo spettatore ha l’impressione che il cast di Undateable sia una banda di amiconi anche fuori dal set, e questa è un’energia potentissima da trasmettere fuori dallo schermo, un’energia che rende divertenti anche battute all’apparenza banali.
Il merito è soprattutto dei due protagonisti, Brent Morin e Chris D’Elia, con particolare riferimento a quest’ultimo: un meraviglioso imbecille che alle volte si lascia andare a una comicità quasi bambinesca, tutta versi e facce buffe, ma che dannazione mi fa ribaltare.
La puntata live ha dato l’ennesima, poderosa conferma di questo fatto: guardando i due episodi in diretta non si riesce a stare seri, e non per quello che i personaggi dicono, ma prima di tutto per il divertimento puro e semplice che impregna l’intero set.
Ed è proprio da qui, dalla forza genuina e spontanea di quel doppio episodio, che arriviamo alla notizia più importante anche da un punto di vista critico e analitico: Undateable è stata rinnovata per una terza stagione in cui tutti gli episodi saranno live. E questa sì che mi pare una novità, perché se è vero che diverse serie hanno fatto esperimenti con puntate in diretta, ben diverso è trasformare completamente una sitcom registrata in uno spettacolo live. Un salto produttivo e concettuale non da poco, pur in un paese come gli Stati Uniti dove gli spettacoli comici dal vivo (vedi il venerando Saturday Night Live) sono all’ordine del giorno.
A questo punto, dopo il finale puccioso andato in onda due giorni fa, non mi resta che attendere la nuova stagione, sapendo che sarà tutta girata come la miglior puntata di Undateble fin qui. Mica male, no?
POST SCRIPTUM IMPORTANTE
Solo ora (stupido io) sono andato a rileggere la recensione del pilot di Undateable, scritta da me medesimo un anno fa (ecco il link).
Avevo scritto più o meno le stesse cose. Da una parte mi compiaccio perché ci avevo preso subito (nel mio gusto, s’intende). Dall’altra però potevo limitarmi a ricondividere quella recensione dicendo “è ancora così”.
Vabbe’, ormai l’articolo l’ho scritto, e voi l’avete letto, amen.