Shameless 5 season finale: ma come, già finito? Eccheppalle! di Diego Castelli
Altra grande stagione in saccoccia
OVVIAMENTE È PIENO DI SPOILER!
Parlare di Shameless rischia di diventare un po’ banale.
D’altronde a ogni finale di stagione siamo a qui a cantar lodi. Se Shameless ogni tanto cadesse – che ne so, un brutto episodio, un’idea stupida, una storia poco interessante – almeno sarebbe una notizia. E invece no, cinque anni a manetta, sempre qualità altissima, sempre sorprese, sempre emozioni, e uno spessore narrativo che chi guarda la serie di sfuggita non può notare, ma nel quale i fan si crogiolano che è un piacere.
La quinta stagione non ha fatto eccezione, magari con una piccolissima sbavatura finale di cui diamo conto tra un po’.
L’anno scorso si parlava del tema del crescere, del diventare adulti, che attraversava in vario modo la vita di tutti i personaggi. Un tema rafforzato nella stagione scorsa ma fondamentale da sempre, ovviamente, visto che la protagonista è una ragazza costretta a crescere troppo in fretta perché chi avrebbe dovuto avere cura di quella crescita o no non c’era (vedi la madre) o era come se non ci fosse (vedi Frank).
Mi sembra che da questo punto di vista la quinta stagione si possa configurare come un vero e proprio seguito della precedente, con il dettaglio rilevante di un deciso cambio di fuoco.
L’anno scorso i protagonisti più importanti, quelli che sembravano subire lo sviluppo più forte, erano Fiona e Lip. Quest’anno i due sono rimasti leggerissimamente in disparte (superlativo eh, ci siamo capiti): ha proseguito la sua esperienza al college, con l’aggiunta di una milfona come Sasha Alexander ma senza fare enormi passi avanti nel suo percorso di emancipazione dal quartieraccio; Fiona ha avuto invece più da fare, tra il ritorno di Jimmy, il matrimonio lampo con Gus e le paturnie romantico-amicali con Sean. Anche lei, però, è tutto sommato la stessa Fiona dell’anno scorso, preoccupata di non saper fare scelte giuste e incapace di tenere le gambe chiuse. Quel mezzo rifiuto finale di Sean – arrivato dopo una scopata con Gus che aveva di nuovo fatto regredire Fiona dopo che le avevo pure dedicato un serial moment di maturità (vatti a fidare…) – è sicuramente uno spunto interessante, ma diciamo che Fiona Gallagher non è la mega-protagonista della quinta stagione di Shameless.
Diciamolo subito allora: i veri protagonisti sono Ian e Frank.
Intanto però diciamoci due-cose-due su Carl e Debbie, e su Kevin e V.
Carl diventa finalmente quello che doveva diventare, ovvero un criminale, ma non solo criminale, proprio una sorta di boss in carriera, pronto a farsi il riformatorio con gioia perché sa che lì imparerà molto di più rispetto alla scuola. Genio totale.
E Debbie, che già l’anno scorso cercava in tutti i modi di diventare donna, finalmente ce l’ha fatta, stuprando gli amici e trovandosene di nuovi, forse rimanendo incinta e cominciando a pensare di mettere su famiglia anche se non ha ancora compiuto quindici anni. E pensare che una volta sembrava la più saggia del gruppo.
Per quanto riguarda Kevin e V, anche loro vengono rapiti dal vortice della crescita e vengono messi di fronte alla più dura crisi da quando è iniziato il loro rapporto. Appena diventati genitori i due scoprono che altre priorità possono mettersi in mezzo al banale cazzeggio scopereccio a cui sono abituati, e questo mescola un po’ le carte. Siamo in Shameless, ovviamente, quindi la cosa non viene risolta con una litigata e lunghi sguardi pensosi verso una finestra piovosa. No, qui Kevin si fa decine di studentesse e se lo fa ciucciare da una russa che lo fa per cortesia, mentre V pensa di uscire con un tizio che si chiama Eddie Muprhy ma non è quell’Eddie Muprhy. Anche qui però, si arriva a una ricomposizione, con Kevin che riesce a “dimenticarsi” per un attimo delle figlie per raggiungere un compromesso con l’amata.
Tralasciando Sammi e Chucky, che non sono personaggi a tutto tondo ma più che altro memorabili (me-mo-ra-bi-li) elementi di disturbo e provocazione, i veri protagonisti sono Ian (con Mickey) e Frank.
Ian è quello che più di tutti gli altri deve subire il dolore del diventare adulto. Per lui diventare grande significa ereditare il disturbo bipolare della madre, una condizione da cui, ce lo dicono più volte nel corso della stagione, non potrà di fatto mai liberarsi. Della sua storia con Mickey abbiamo già detto qualche settimana fa (qui il link). Alla fine della stagione, e dopo qualche altro passaggio eccezionale sempre con protagonista Mickey (quei pochi secondi di corsa entusiasta quando Ian ricompare ti fanno venire voglia di abbracciarlo forte forte), la coppia scoppia, e Ian sembra aver capito che non c’è modo di fuggire dalla sua condizione: preferisce tornare a casa lasciando però andare le persone che potrebbe ferire. Un passaggio tutto sommato rapido ma molto forte, che lascia aperti dubbi sul futuro (anche perché girava voce che Noel Fisher, interprete di Mickey, non dovrebbe partecipare alla prossima stagione: sarebbe una tragedia!).
E poi c’è Frank: pensavamo di aver visto tutto di Frank Gallagher, dalle situazioni più umilanti ai trionfi contro la morte, agli insulti a Dio. Ma non l’avevamo ancora visto innamorato. E invece questa stagione ci ha dato anche questo, l’amore incredibilmente puro e sincero per una ragazza in fin di vita, che in qualche modo riesce a rappresentare quello che Frank dice di desiderare più di tutto: la libertà totale, la pura autodeterminazione.
Vediamo un Frank cambiato, diverso, ma incredibilmente coerente con la sua identità. Questo perché in realtà il vecchio Frank è sempre presente, quello che ama fare follie ma ha anche un clamoroso attaccamento alla vita: la grande differenza tra lui e Bianca è che arrivano nello stesso posto (l’alcol, la droga, il divertimento senza pensieri) ma muovendosi in mondi differenti: autodistruttivo e arreso lei, pigro e grottescamente ottimista lui. Lei è un’aquila che scopre di poter fare un solo ultimo volo, lui uno scarafaggio che vuole sopravvivere ad ogni costo, godendosela ogni volta che può.
La vera trasformazione di Frank non è dunque l’amore di per sé, che in fondo sa essere anche molto egoista (voglio che tu viva perché non voglio perderti). La novità è che Frank è riuscito a dare felicità a un’altra persona. Bianca lo dice molto chiaramente nel finale, ringranziandolo per averla resa felice. Una cosa assai nuova, e assai adulta, per un uomo che da sempre sparge solo irritazione e miseria su chi lo circonda .
Se qualcosa è mancato, a una stagione di straordinaria intensità emotiva e narrativa, è forse un vero finale alla Shameless. In passato abbiamo visto spesso storie molto slegate tra loro, unite però da una sorta di reunion conclusiva, o comunque da un momento in qualche modo “riassuntivo” che segnasse una reale cesura. Stavolta questa cosa è un po’ mancata, e più che di un finale vero e proprio si è avuta la sensazione di un episodio magari molto bello (pensiamo solo a Sammi che ritorna sparacchiando ovunque) ma in qualche modo “di mezzo”. Il cliffhanger finale, poi, è la gravidanza più o meno accertata di Debbie, che però in una serie come questa non riesce a essere sta bomba clamorosa.
Detto questo, è un confronto… come dire… “intraShameless”. Cioè, mi permetto la minima critica facendo il confronto con altri finali di Shameless e dicendo “ne ho visti di migliori”. Perché poi la faccia di Mickey quando Ian lo molla è una roba da oscar vero, così come il dolore asciutto e sconsolato di Frank alla morte di Bianca o il visino tenerino di Fiona quando si rende conto che per una volta sentimento e fisico da sturbo non bastano mica.
Insomma, al netto dei discorsone e delle analisi, quello che rimane è che dopo cinque anni siamo ancora qui a parlare benissimo di Shameless, e non ci dobbiamo neanche sforzare, viene proprio dal cuore. Di certo non ci sono quei classici pensieri da “speriamo che la chiudano perché sennò poi magari cala e bla bla bla e pi pi pi”. No, le balle, al momento l’unico desiderio è: non smettete mai di darci Shameless!