Agent Carter Season Finale: una serie piccina, ma coi giri giusti di Francesco Martino
Confermate le buone sensazioni del pilot, in attesa di un futuro ancora incerto
OCCHIO! SPOILER SUL FINALE DI STAGIONE DI AGENT CARTER!
Qualcosa come due mesi fa avevo commentato su queste pagine la première di Agent Carter, promuovendola come “un bel prodotto di intrattenimento, un piccolo break dalle questioni più serie e imponenti di Agents of SHIELD” , perfettamente inserito nelle dinamiche del Marvel Universe e lodevole per il coraggio. Uno dei più importanti punti di domanda riguardanti questa mini-serie era quali corde narrative sarebbe andata a toccare, ossia quale parte della carriera di Peggy Carter ci avrebbe descritto e, vista la sua natura di prequel, in quale modo avrebbe provato a convincere lo spettatore a rimanerle fedele.
La risposta alla prima domanda è semplice, e in parte già presente nelle mie precedenti riflessioni: Agent Carter racconta la genesi di Peggy, la sua lotta per conquistare la credibilità che le spetta e i suoi sacrifici per raggiungere questo obiettivo. Nell’articolo precedente avevo sottolineato come l’emarginazione della donna ricoprisse un ruolo piccolo ma importante nelle vicende della serie, mostrandoci come la protagonista, nonostante le sue azioni sul campo di battaglia accanto a Captain America, fosse vista dai suoi colleghi del SSR come una semplice segretaria, impegnata negli uffici dell’agenzia invece che sul campo di battaglia. Nel corso dell’arco narrativo, tassello dopo tassello, abbiamo visto come Peggy sia riuscita non solo a fermare la cospirazione di Leviathan, ma anche a dimostrare a tutti il suo vero valore, compiendo una trasformazione poi coronatasi con l’addio a ciò che restava del suo amato.
Questa crescita si è intrecciata con la classica narrativa Marvel, sempre in bilico tra il dramma e la commedia, e continuamente farcita di citazioni ed easter-eggs. Se la presenza di Jarvis era cosa risaputa, lo stesso non si poteva dire degli Howling Commandos, del Dottor Faustus, personaggio strettamente legato all’HYDRA e al Soldato d’Inverno, e di Arnin Zola, apparso proprio negli ultimi secondi del season finale. Nonostante tutte queste strizzate d’occhio il vero nerdgasm è però arrivato dal racconto sull’origine del Programma Vedova Nera, con la rivelazione della vera identità di Dottie e qualche dettaglio di un tema che speriamo di vedere approfondito in Avengers: Age of Ultron. Grazie ai continui riferimenti la serie è quindi riuscita a garantirsi la sua fetta di pubblico, raccontando però solo una parte delle avventure di Peggy e facendoci salire una certa curiosità per l’eventuale -mentre scrivo ancora non sappiamo nulla su un eventuale rinnovo- proseguimento di queste.
Nonostante il fulcro della vicenda fosse il personaggio della Atwell qualche riga la merita anche Howard Stark, che in queste vicende è stato più di un semplice co-protagonista. Oltre ad avere avuto un ruolo di primo piano nella “scalata” di Peggy nel SSR, il papà di Iron Man ci ha regalato una scena molto importante per quello che sarà il futuro del figlio: legato e tenuto in ostaggio dal Dottor Faustus, Howard è costretto a confortarsi con le sue colpe, con le vittime delle sue invenzioni, rivelandoci un personaggio pieno di sensi di colpa e rimorsi, li stessi che animeranno Tony nella sua trasformazione nel Vendicatore in armatura.
Non sapendo quale sarà il futuro della avventure dell’agente Carter posso solo limitarmi a fare un piccolo plauso al lavoro svolto dai Marvel Studios, capaci ancora una volta di creare un ottimo prodotto con “pochi” mezzi. Infatti, se inizialmente eravamo rimasti positivamente colpiti dalla qualità e dalla quantità degli effetti visivi presenti nel pilot, lo stesso non possiamo dire per i restanti episodi, che hanno mostrato il fianco a qualche debolezza, dandoci la conferma di come spesso gli sceneggiatori della serie siano stati costretti a fare le famose “nozze con i fichi secchi”.
Nonostante qualche limite tecnico Agent Carter si è però dimostrato un’ottima parentesi in attesa del ritorno del suo fratello maggiore, Agents of SHIELD, che tornerà sui teleschermi americani la prossima settimana.