16 Gennaio 2015 1 commenti

Parks & Recreation 7: torniamo a respirare [no spoiler] di Diego Castelli

Torniamo a Pawnee, per l’ultimo giro

Copertina, On Air

Parks & Recreation 7 (3)
Non sono sicuro di quale sia il modo migliore per iniziare questo post. Gioia sconsiderata perché Parks & Recreation è finalmente tornata? Oppure depressione e riti di fustigazione collettiva perché di fatto è cominciato il conto alla rovescia prima della fine?
Va che son problemi seri, e quest’anno li abbiamo già vissuti e li vivremo ancora: con Sons of Anarchy, con The Newsroom, con Community (probabilmente). Già il fatto che siamo arrivati vivi a gennaio mi pare un bel risultato.

Ad ogni modo, visto che sono un inguaribile ottimista, propenderò per la gioia. È tornata Parks & Recreation, con un doppio episodio, e al di là della qualità sempre alta, qui la recensione va ben oltre la puntigliosità intellettualoide e finisce per sfociare nell’aperto tifo.
La gioia di rivedere Leslie, Ron, Tom, Jerry/Larry/Terry, April, Andy ecc è qualcosa di caldo e tenero tipo cioccolata calda sotto la coperta quando fuori nevica, che anche se per caso la cioccolata t’è venuta male va bene lo stesso.
In questo caso, poi, la cioccolata è venuta benissimo: come già anticipato l’anno scorso, tutta la settima e ultima stagione di Parks è ambientata nel futuro, in un 2017 dove le cose sono in parte cambiate, e in parte rimaste le stesse.
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Parks & Recreation 7

È un’idea vincente, perché permette agli autori di lavorare sulla storia a più livelli: da un livello più superficiale, fatto di battute e citazioni su cose che nel mondo della serie sono già avvenute ma nella realtà no (tipo un reboot della saga di Jason Bourne che per come è descritto vorrei proprio vedere), a uno strato ben più profondo, dove si danno per scontato alcune dinamiche parecchio importanti i cui effetti nefasti saranno obiettivo della spinta curativa di Leslie. In cima alla lista c’è ovviamente il litigio (per ora non meglio specificato) tra Ron Swanson e la stessa Leslie, che da un paio d’anni non si parlano e, quando si parlano, se ne dicono di tutti i colori.
Una buona idea, che spiazza lo spettatore senza per questo fargli mancare il terreno sotto i piedi, perché comunque i personaggi sono quelli e la loro indole pure, e sappiamo fin da subito che i due riusciranno a trovare un modo per volersi di nuovo bene.
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Parks & Recreation 7 (2)

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Il resto del tempo è passato nel solito crogiolo di invenzioni e chicche: dal ritorno di Tammy e del suo finto-Ron (non faccio altri spoiler), passando per i tentativi di Andy e April di tenere vivo un matrimonio fondato sulla stranezza prima ancora che sull’amore (che comunque c’è in abbondanza).
Ormai Parks & Recreation ha superato un certo livello, è andata ben oltre la fase in cui devi cercare di catturare nuovo pubblico e farti comprendere da chiunque. Ormai è tutto fan service, ma nel senso buono, con miriadi di citazioni interne e una comicità che per l’80% è comprensibile solo a chi ha seguito tutte le stagioni precedenti.

Ma ci sta, anzi, mi viene quasi da dire che era doveroso. Siamo una grande famiglia e vogliamo essere trattati di conseguenza!
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