Sons of Anarchy penultimo episodio – Signore Iddio [SPOILEEEEEER] di Diego Castelli
Una roba da non dormire la notte
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NON GUARDATE NEANCHE LE IMMAGINI SE NON SIETE IN PARI
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E ANCORA SPOILER
Avevo già pronto l’articolo di oggi, scritto appena dopo cena per portarsi avanti col lavoro. Si parlava di The Comeback, la serie di HBO con Lisa Kudrow. Bella serie, ve la consiglio, e comunque l’articolo poi ve lo faccio leggere.
Però magari non oggi. Perché ieri sera è andato in onda il penultimo episodio dell’ultima stagione di Sons of Anarchy. E non credo ci sia un blogger seriale sano di mente che possa lasciar passare anche solo cinque minuti dalla fine dell’episodio prima di mettersi a scriverne.
Non serve mica tanto eh, non c’è bisogno di chissà quale analisi narratologica o psicologica. Non è necessario, insomma, che io sia completamente nel pieno delle forze, cosa che effettivamente non sono visto che l’orologino in basso a destra dello schermo segna l’una e mezza abbondante.
E però queste dieci, o venti, o trenta righe van sputate fuori. Perché un conto è seguire una serie tv, magari parlottarne in pausa caffè o su un forum, e un conto è essere presi a pugni in faccia da un autore che è sostanzialmente Satana in persona, attorniato da uno stuolo di spettatori che, con beata naturalezza, sarebbero disposti a sacrificare delle vergini per lui.
Il prefinale di Sons of Anarchy è una bomba totale. Un episodio allucinante, magari non “tutto” perfetto o di uguale forza, ma con una seconda parte che lascia completamente atterriti e probabilmente con qualche problema oftalmico, visto che nell’ultima mezz’ora è impossibile sbattere le palpebre. Da criminali perdersi anche un solo fotogramma.
E la cosa buffa è che non è successo nulla di diverso da quello che ci aspettavamo: Juice muore, ucciso da Marilyn Manson (questa cosa mi fa sempre un po’ ridere); e muore Gemma, uccisa dal figlio, come in pratica ci dicevano da svariate puntate.
Con l’unica differenza che questi eventi, previsti ormai da anni, non avvengono nell’ultimo episodio, bensì in quello prima, riuscendo a spiazzarci esattamente come se non li avessimo già visti arrivare da lontano.
E poi c’è il “come”. Una messa in scena che raggiunge forse le vette più alte dell’iconografica quasi religiosa di Sons of Anarchy, della sua ricerca spasmodica delle inquadrature più potenti possibili, anche a rischio di farle sembrare troppo caricate, quasi caricaturali, come la morte di Gemma in profondità di campo per non perdere nessun dettaglio di madre e figlio uniti nell’ultimo atto di morte. Come Juice che in pratica si consegna nelle mani della Mietitrice riuscendo anche a fare un’ultima gentilezza a SAMCRO (gentilezza di cui nessuno saprà mai niente), e poi rimane lì, sul pavimento, in irrealistica compostezza, ad accettare il destino che gli spilla sangue dal collo manco fosse un vampiro di CW. Come certi sguardi scambiati durante tutto l’episodio, sguardi carichi di significato e di risposte, anche quando nessuno ha fatto le domande. Come le rose e le scarpe bianche macchiate di sangue. Come Unser (Unseeeeeer!!!) che è passato attraverso il cancro, le sparatorie e un guardaroba orripilante, solo per finire ucciso dal figlio della donna che ama, perché incapace di abbandonare proprio lei, la Troia Suprema, che pure non gliel’ha mai data neanche per sbaglio.
Sì, forse Unser è quello che mi fa più male. La sorpresa vera, quello che non se la meritava, quello che forse una vecchiaia disarmante avrebbe portato via di qui a poco. E invece no, tranquilli, c’è Kurt-Sutter-mainagioia che si prende cura di voi, assicurandosi di non lasciare nessun motivo di felicità.
Ecco, magari il motivo di felicità arriva giusto per apprezzatrici e apprezzatori del culo di Charlie Hunnam, che dopo aver ucciso la madre si scopa la ex facendo vedere che, in effetti, non avrebbe mica sfigurato in 50 sfumature di grigio.
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Ora arriva l’ultimo episodio, quello che sembra ormai privo di cose da raccontare, visto che in pratica questa serie è nata con la malvagità di Gemma e sembrava dover finire con la malvagità di Gemma. Ma è inutile nascondersi dietro un dito, visto che lo sappiamo tutti dove si va a parare. Jax ha in pratica affidato i figli a Wendy e Nero. Mentre parlava della fattoria con l’amico ispanico aveva occhioni da cucciolo che Bambi al confronto sembra Hitler. E se la condanna a morte da parte dei sommi capi biker non vi basta, è proprio la costruzione tragica di Sutter che non sembra lasciare spazio a dubbi: la sensazione è che Jax sia riuscito a compiere la sua vendetta fino in fondo, arrivando a uccidere la sua stessa madre, proprio perché conscio di aver rinunciato a qualunque possibilità di redenzione. La sua morte è già scritta, talmente scritta che funziona da espiazione preventiva, come dire “posso uccidere mia madre, tanto io la seguirò a breve”.
Una parte di me lo vorrebbe in qualche modo sopravvissuto, ma un’altra parte vuole ardentemente vedere il compimento del destino tragico, con la toppa da presidente che passa nelle mani di Chibs.
Manca una settimana, e il giudice sembra avere già emesso la sua sentenza. Gesù, l’ha emessa fin dalla sigla:
Riding through this world, all alone
God takes your soul, you’re on your own
The crow flies straight, a perfect line
On the Devil’s Bed, until you die
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Eppure non mi è mai capitato di voler vedere così tanto un finale che già conosco.
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