The McCarthys – Recensiamola in fretta che poi la chiudono di Diego Castelli
Parlare bene delle cose già morte
Si avvisano gli spettabili serialminder che la seguente recensione complessivamente positiva fa seguito a uno dei dati più bassi mai ottenuti da una sitcom di CBS. In parole più semplici, potrebbe essere un nuovo caso di “Diego Castelli parla bene di una comedy che cancellano due giorni dopo”.
Devo dire che i primi 3-4 minuti di The McCarthys mi avevano lasciato in testa un’idea precisa: sitcom già vecchia, poco da dire, cambiamo canale (metaforicamente) e non pensiamoci più.
Sì perché un pilot che inizia con genitori e figli su un divano, a fare battute a sfondo sportivo nei confronti dell’unico membro della famiglia che a stento sa cos’è un canestro, apre immediati baratri di sconforto.
In fondo la nuova sitcom di CBS, creata dal finora inutile Brian Gallivan, è niente più che questa roba qui: un padre di famiglia che vive di basket e fa il coach, che decide di assumere come assistente l’unico figlio a cui non frega niente dello sport. Motivo? Il ragazzo è felicemente gay, e questa apertura mentale da parte della squadra convince la madre di una talentuosissima promessa a scegliere proprio la squadra del vecchio McCarthy per allenare il figlio prodigio.
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Si diceva dell’iniziale sconforto. Quella scena lì è un po’ da buttare via: battute fiacche, ritmo scarso, una generale indifferenza verso una storia che sembra avere poco da dare fin da subito.
Poi, col passare dei minuti e col crescere dalla sorpresa, si rialza. Il ritmo cresce, i caratteri si definiscono meglio, e arrivano battute più efficaci.
Soprattutto, a dare un po’ di respiro arriva una certa piacevole cattiveria, che con leggiadra sfrontatezza si mette a satireggiare su situazioni e contesti solitamente più delicati, come i morti, i gay e l’amore genitoriale.
Non stiamo parlando di Shameless, ovviamente, ma quella che sembrava un insipido quadretto familiare riesce a diventare una simpatica accozzaglia di dementi, che in fondo qualche risata sincera la strappa pure.
Non mancano nemmeno le chicche per noi meta-appassionati, considerando che la madre (Laurie Metcalf, mitica zia Jackie di Pappa e Ciccia nonché madre di Sheldon Cooper) è un’appassionata serialminder e stravede per Kyra Sedgwick e The Closer.
No, non è una serie della Madonna, probabilmente non è nemmeno una gran sitcom. Senza contare che l’avvertenza a inizio articolo pesa come un vero macigno, rendendo questa recensione quasi superflua.
Ma in un sonnacchioso sabato pomeriggio di fine ottobre il pilot di The McCarthys mi ha abbastanza divertito, e sono cose che van dette.
Perché seguirla: nel complesso il pilot è più divertente di quanto i primi tre-quattro minuti non sembrino suggerire.
Perché mollarla: è una sitcom media e nulla più. Ma soprattutto, a giudicare dai dati di ascolto, è una sitcom nata morta.
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