2 Ottobre 2014 28 commenti

Scorpion, una serie tv sbagliatissima di Marco Villa

Guardare Scorpion è un po’ come guardare qualcosa che si autodistrugge minuto dopo minuto

Copertina, Pilot

Scorpion_(TV_Series)

 

[C’È UNO SPOILER SU UNA SCENA DEL PILOT
CHE VI FA RISPARMIARE 40 MINUTI DELLA VOSTRA VITA]

Quando vi abbiamo presentato le nuove serie tv della collezione autunno-inverno, abbiamo fatto anche una minilista di 4 serie interessanti e 5 che ci spaventano. La mancanza di simmetria non era casuale, perché questa prima tornata di pilot non si caratterizza esattamente per una botta di qualità e interesse. Speravamo di essere stati troppo cattivi, ma all’inizio di ottobre siamo già alle prese con una serie imbarazzante che nemmeno faceva parte della cinquina della muerte. Come avrete vagamente immaginato, quella serie è Scorpion.

Scorpion è una serie tv in onda su CBS dal 22 settembre. Creata da Nick Santora (uno che ha Prison Break, ma anche Breakout Kings nel cv), vede tra gli executive producer Alex Kurtzmann e Roberto Orci, due nomi che fanno sempre un po’ emozionare noi figli di Fringe, ma che ultimamente stanno facendo di tutto per diventare dei mezzi spauracchi (qualcuno ha detto Matador?).

SCORPION

Scorpion racconta la storia di Walter O’Brian (uno che esiste per davvero), personaggio interpretato da Elyes Gabel e che risponde alla descrizione di genio sociopatico. È uno di quelli con una memoria fotografica e ci tiene a sottolineare di essere dotato di un QI nettamente più alto di quello di Einstein. Da ragazzino ha hackerato il sito della NASA, è stato scoperto e reclutato dalla Homeland Security statunitense, ma qualcosa è andato storto e lui non ne vuole sapere più nulla. Dieci anni dopo vengono a ripescarlo, perché solo lui può salvare una situazione tragica: un bug ha mandato a puttane i computer della torre di controllo dell’aeroporto di Los Angeles e ci sono 50 aerei in volo che non sanno più come tornare a terra.

La storia del supernerd che diventa eroe e risolve crimini e pasticci non è certo nuova (il riferimento più diretto in questo caso mi pare Numbers), ma fin qui niente di tragico. Il problema è che tutto ciò che viene aggiunto al concept è tremendo, sempre oltre la soglia dell’imbarazzo. Vado per punti, in ordine crescente.

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– Walter non è solo. È in una squadra di geni sociopatici, che potrebbero cambiare il mondo, ma non riescono a pagare una bolletta. Patatoni, loro. C’è il ciccione simpatico, la cinesa determinata e quello che ha un cappello buffo, quindi non è genio sociopatico, ma genio&sregolatezza. Problema enorme: i geni sociopatici funzionano se sono elementi singoli all’interno di un team (vedi Reid di Criminal Minds), ma se sono da soli perdono di forza, perché sono costretti a interagire tra loro e quindi non sono più sociopatici, ma solo personaggi che sanno sempre cosa fare. Ovvero: degli eroi. Dei quattro nerd protagonisti, l’unico a dare qualche segno di problematicità è il ciccione simpatico, ma semplicemente perché deve per forza mettere in ordine i gessetti prima di scrivere su una lavagna. Big big drama eh.

– I quattro nerd non sono soli. Accanto a loro c’è Paige (Katherine McPhee, già vincitrice di American Idol e già in Smash), cameriere con un cuore grande così. Facendo un riferimento a The Big Bang Theory, è la Penny della situazione: quella che non è al livello intellettivo degli altri soci, ma che compensa con una gran capacità relazionale. Due problemi enormi: il primo è che ha un figlio-genio-autistico che viene subito adottato dal gruppetto nerd, portando con sé quintali di melassa che inzaccherano tutta la serie. Il secondo è che il suo ruolo di motivatrice si risolve in due pipponi superpesanti che dispensa a Walter a distanza di dieci minuti scarsi. Se dovessimo addentrarci nella più profonda e sottile narratologia, definiremmo il suo personaggio come una insostenibile palla al cazzo.

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– La credibilità. Sono un forte sostenitore della sospensione dell’incredulità (quella cosa per cui accetti che James Bond possa fare tutte quelle robe assurde, per dire). E però. E però se fino a due minuti prima mi stai raccontando la storia di un gruppo di nerd che risolve tutto con i computer, poi non puoi farmi vedere una scena in cui un aereo vola a due metri dal suolo (!!!) per permettere a una macchina di correrci sotto (!!!!!) e collegare al sistema di bordo un cavo lan (!!!!!!!!!) per scaricare un software su un portatile (!!!!!!!!!!!!!!!!). Cioè, dai. Su.

Poco da aggiungere, Scorpion è una serie che no, ma proprio no, che a un concept già non originale aggiunge una serie di errori giganteschi di ogni tipo, dalla caratterizzazione dei personaggi alla scrittura della storia.

Perché seguirla: perché è una vita che sognate di fare parte di una squadra di geni sociopatici

Perché mollarla: perché non ne azzecca una

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