10 Settembre 2014 13 commenti

The Village, la serie tv più bella tra quelle di cui non parla nessuno di Marco Villa

Non ne parla nessuno, in pochi la guardano, ma The Village è una serie bellissima

Brit, On Air

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Io sono tra quelli che iniziano a fare fatica con Downton Abbey. Prima stagione bellissima, seconda molto bella, poi anche basta. La parte più storica è stata quasi completamente abbandonata e casa Crawley è finita sotto a una campana di vetro, del tutto separata dal resto del mondo. Eppure il pesante scambio tra finzione e realtà storica era una delle cose più belle delle prime puntate, perché dava l’idea di un punto di vista particolare su vicende ampiamente conosciute. Ecco, questa stessa cosa la sta facendo, con risultati nettamente superiori, un’altra serie tv: si chiama The Village, va in onda su BBC One ed è a metà della seconda stagione (sottotitoli qui).

Parlando del pilot di The Village, scrissi di come l’autore Peter Moffat si ispirasse dichiaratamente a Heimat, prodotto tedesco a metà tra cinema e televisione, che ha raccontato la storia della Germania tra il 1919 e il 2000. Allo stesso modo, Moffat ha deciso di percorrere cento anni nella storia inglese, partendo dalla Prima guerra mondiale e avvicinandosi ai nostri tempi. Al centro della storia c’è il paesino che dà il titolo alla serie e in particolare i Middleton, una famiglia contadina. Attraverso i loro occhi, vedremo scorrere eventi storici enormi, molto più grandi della dimensione bucolica che caratterizza la serie, ma comunque in grado di sconvolgere le vite degli abitanti del paese.

The Village

Se in riferimento al pilot parlavo di grandi ambizioni e incrociavo le dita, una stagione e mezza dopo si può tranquillamente dire che The Village è una grandissima serie tv. La prima stagione è un dramma dietro l’altro e vista l’epoca non potrebbe essere altrimenti: la Prima guerra mondiale tocca i personaggi a ogni livello, da quello affettivo (con figli e mariti che partono per il fronte), a quello economico (con una miseria assoluta per gran parte del paese). La serie non è mai indulgente nei confronti dei suoi protagonisti: non c’è un eroe buono che lotta contro un mondo cattivo, tutti sono positivi e negativi a fasi alterne. Anche figure apparentemente senza macchia (come i due insegnanti giovani o il figlio maggiore dei Middleton) affrontano crisi pesanti che mettono in discussione l’intero personaggio. La tensione è è tanta e attraversa tutta la stagione, per arrivare a un finale in cui è davvero difficile non commuoversi. E intendo commuoversi sul serio, roba da fazzoletto.

La seconda stagione inizia a guerra terminata: tutti cercano di ripartire e le prime puntate sono segnate da una enorme voglia di rinascita. Tutti i personaggi provano a reinventarsi e a cambiare per adattarsi al nuovo tempo, agli anni ‘20. I primi episodi si concentrano soprattutto su questo, ma già a metà stagione tornano a emergere le parti più tragiche, lasciando presagire una seconda parte ad altissimo livello di dramma.

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Oltre che su una scrittura molto misurata, The Village è una serie che si appoggia su un cast di livello altissimo. Scontato nominare i due protagonisti: John Simm, certo, che dà vita al personaggio più difficile e duro della serie e lo fa alla grande (del resto ha un curriculum che parla da solo, da poco visto in Intruders). Ma il vero centro della serie è Maxine Peak, attrice che avevamo già ammirato in Silk e che qui si ritrova in un ruolo fantastico come quello di mamma Middleton, che ricorda molto da vicino quello di Maria Simon di Heimat (uno dei personaggi più belli e complessi che abbia mai visto). Non meno validi sono i comprimari, che compaiono magari per un paio di scene a puntata, ma che riescono a creare comunque un senso di comunità, di villaggio, appunto.

Non è facile scrivere in modo sintetico di una serie come The Village, perché non c’è un protagonista chiaro o una trama forte. È tutta una questione di mondi ed epoche che si susseguono, si influenzano a vicenda e finiscono per schiacciare tutti i personaggi, incredibilmente piccoli rispetto alla storia. Una serie tv bellissima, senza dubbio la più bella tra quelle che non state guardando.

 

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