Constantine – Non ci siamo mica dimenticati di Francesco Martino
Al contrario di The Flash, con Constantine i fan dei comics hanno di che preoccuparsi
Una delle principali novità della prossima stagione televisiva è sicuramente l’approdo sul piccolo schermo di una lunga serie di prodotti targati DC, una sorta di risposta preventiva ai grandi piani della Marvel.
Oltre ad Arrow, troveranno spazio sui canali americani The Flash, iZombie, Gotham e Constantine. Ammetto che, pur avendo sempre letto molta più Marvel che DC, avevo un certo interesse intorno alle serie citate e, soprattutto dopo la prova convincente del pilot di Flash, la speranza di vedere dei prodotti altrettanto buoni era discretamente alta.
Per soddisfare questa sete di serialità fumettosa ci è venuto incontro il pre-air di Constantine, la serie di NBC che debutterà ufficialmente il prossimo 24 ottobre.
I più attenti ricorderanno senza dubbio il film omonimo del 2005, quello con il buon Keanu Reeves che, fondamentalmente, altro non era se non un’enorme campagna contro il fumo.
In quel caso, pur non avendo per le mani un film pessimo, c’era la sensazione di non essere davanti a una reale trasposizione di Hellblazer (la serie a fumetti da cui è tratta la serie), come se nelle intenzioni della produzione non ci fosse mai stata alcuna volontà di trasporre al cinema quanto visto su carta. Lì quindi, una volta capito che si era davanti a Neo che esorcizzava la gente, ci si poteva godere un bel blockbuster con tutti i crismi del caso.
Tutto questo preambolo per dire che la nuova trasposizione del personaggio di Alan Moore è tanto deludente quanto quella precedente; i motivi, però, sono diametralmente opposti. Se nel film la delusione proveniva dalla totale assenza di fedeltà verso i fumetti, qui, paradossalmente, il problema è proprio l’opposto, ossia un’eccessiva voglia di trasporre fedelmente quanto raccontato sulle pagine (ma senza l’abilità per farlo, e senza sigarette…).
Nel pilot, oltre a venire introdotti alle vicende di John Constantine, troviamo una lunga serie di errori e brutture più familiari alle serie di bassa lega che alle alte produzioni. Perché sì, iniziamo con il dire che questa è una serie di basso livello, un Supernatural NBC con un personaggio estrapolato da un fumetto. L’episodio, sostanzialmente, ha l’enorme difetto di sparare tutti i suoi colpi in meno di cinquanta minuti senza però riuscire a trasmettere la benché minima soddisfazione allo spettatore.
La bassa caratura si riflette un po’ in tutti gli aspetti principali, dandoci un protagonista non esattamente all’altezza nonostante l’enorme somiglianza fisica con la controparte fumettistica (solo io ho avuto la sensazione di avere davanti un cosplayer?) e un reparto tecnico decisamente sotto tono.
C’è tutta una serie di scene semplicemente brutte: sia perché girate male, sia perché accompagnate da effetti visivi quantomeno imbarazzanti. In alcuni momenti si ha una fastidiosissima sensazione di posticcio e di finto, come se quella scena ambientata in un cratere fosse stata in realtà girata all’incrocio dietro casa vostra, con un enorme cratere di plastica costruito con un Art Attack.
Capirete quindi che, se provi a raccontare le vicende di un uomo che caccia dei mostri e hai lo spessore tecnico degno della seconda serata di una tv regionale, anche le scenografia e le atmosfere saranno altrettanto scadenti.
In Constantine manca il magnetismo verso lo spettatore, che si traduce in un appeal pari allo zero. Tutto sembra anonimo e banale. Che non significa che questo pilot sia il male assoluto, ma è semplicemente un prodotto mediocre, ben lontano da quanto meriterebbe un personaggio di questo tipo.
Anche la scrittura è troppo semplice e poco ricercata, divisa in step banali e funzionali alla semplicità della trama. Trama che si esaurisce già nell’episodio stesso, apparentemente cancellando qualsiasi speranza di orizzontalità futura (sensazione acuita anche dal prossimo cambio di comprimario femminile).
Afflitto da un classico caso di aspettative troppo alte, Contantine non diverte, non ha l’aria scanzonata di un The Flash ma nemmeno lo spessore del vero Constantine, e si prende troppo sul serio nel volerci introdurre un banalissimo mondo fatto di angeli e demoni non troppo diversi da quelli dei fratelli Winchester (se non fosse che quelli sono arrivati prima e sono meglio).
Perché seguirla: un nuovo clone di Supernatural con un iconico personaggio dei fumetti.
Perché mollarla: condita da banalità ed effetti visivi orridi.
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