Serial Moments 134 – Dall’8 al 14 giugno 2014 di Diego Castelli
Sacrifici, amori spezzati e freddezza omicida
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ATTENZIONE! SPOILER ACCALORATI DI HALT & CATCH FIRE, THE 100, PENNY DREADFUL, FARGO, GAME OF THRONES E CALIFORNICATION!!!
5. Halt & Catch Fire 1×02 – Discorsetto con sorpresa
Il secondo episodio di Halt & Cath Fire conferma le buone sensazioni provate col pilot, riuscendo nel lodevole tentativo di creare tensione e thrilling parlando di BIOS e sistemi operativi. Il tocco di classe della puntata è sul finale, quando Joe improvvisa un discorso da vero Steve Jobs, cioè da uno che magari è tecnicamente poco preparato ma capace di produrre una visione di lungo periodo e in grado di influenzare e motivare chi gli sta intorno. Ma giusto il tempo di appassionarci al suo discorso (con lo splendido “il progresso dipende dalla nostra capacità di adattare il mondo a noi, non viceversa”), che proprio nell’ultimo minuto scopriamo che parte dello suo racconto d’infanzia era inventato, o quanto meno manipolato, per dare maggior peso alla sua oratoria. Il che è un avviso anche per noi spettatori: ok, appassioniamoci, ma occhio che questo qui è un furbino e non sappiamo dove si andrà veramente a parare.
4. The 100 1×13 – Vai tu no vado io
E’ finita la prima stagione di The 100, già rinnovata per la seconda, e devo dire che ho visto robusti miglioramenti. Il pilot non mi aveva convinto, ancora meno che al Villa che tutto sommato l’aveva salvato. Io l’avevo trovato sciatto, pieno di idee di dubbio gusto e di dialoghi scontati o ridicoli. E a rivederlo rapidamente mi è parso ancora così. Fortunatamente, però, nel corso della stagione ho visto meno errori e una storia che ha saputo reggere, anche se qualche scivolone c’è stato comunque. Il season finale, poi, ci regala il sacrificio di Jaha, che non è certo l’idea più originale di questo mondo ma riesce comunque a essere efficace, in un momento in cui le cose stavano andando troppo bene per i passeggeri dell’Arca e c’era bisogno di qualcosa di un po’ drammatico che ci ricordasse con forza la situazione difficile in cui si muovono i protagonisti.
3. Penny Dreadful 1×05 – Lobotomia
Se lunedì scorso ci eravamo soffermati sulle avventure omo di Josh Hartnett, questa settimana i riflettori tornano prepotentemente su Eva Green e la sua Vanessa Ives. Tutta la puntata è un unico flash back che ci racconta l’adolescenza di Vanessa e i tragici sviluppi che hanno portato alla situazione attuale e all’alleanza con Sir Malcolm. E’ tutto un grande serial moment, un episodio a sé stante che mostra ancora una volta la fluidità narrativa di questa serie, legata certamente a una trama principale ma capace di deviarne anche in modo violento per raccontare ciò che più le interessa in quel momento, e soprattutto per dare continua linfa a un’atmosfera di cupezza e grigiore che rapisce lo spettatore in modo invincibile. E poi Eva Green, se mai ce ne fosse bisogno, offre un’altra prova eccezionale.
2. Fargo 1×09 – Tocca fare dei sacrifici
Altro puntatone di Fargo, che costringe più volte a stoppare per segnarsi i possibili serial moment. Dalla scena dell’ascensore all’agognata rivincita di Molly contro il suo capo, il momento migliore arriva però alla fine quando Lester, con il cinismo, la freddezza e l’istinto di autoconservazione che ormai conosciamo, manda a morire la povera neomoglie usandola come esca per Lorne Malvo. Tutta la sequenza è costruita in modo perfetto, con Lester che si rende conto del possibile pericolo e convince l’ignara donna a entrare da sola nella tana del lupo, vestita con la giacca di lui e col cappuccio alzato, perché fuori fa freddo (e perché così Malvo non la riconosce). Terribile. E gustosissimo.
1. Game of Thrones 4×09 – Westeros 90210
In attesa dell’ultimo, attesissimo episodio, Game of Thrones sbanca i serial moments per il secondo lunedì consecutivo, con una mossa di quelle che non lasciano scampo agli avversari: una lunga e cruenta battaglia, un tot di bei discorsoni guerreschi, e la fine violenta di un amore da sogno, cioè una di quelle relazioni impossibili che ti fanno sempre sperare per il lieto fine, almeno finché non ti ricordi chi scrive sta roba. C’è tutto quello che volevamo, anche il “You know nothing”, ed è azzeccata l’idea di far morire Ygritte per mano del bambinetto pauroso, un po’ perché farla uccidere da Jon sarebbe stato onestamente troppo, e un po’ perché ne salta fuori la classica metafora del destino bizzarro che, specie in tempo di guerra, non guarda in faccia nessuno e se ne frega se sei un grande guerriero con dieci anni di esperienza o un Sam qualunque che sopravvive più o meno per culo.
Fuori concorso
Californication 7×09 – Corsi e ricorsi
Non ce l’ha fatta a entrare in classifica, ma trovo giusto segnalare comunque Hank Moody che, in un momento di grande preoccupazione per la povera Kate vittima di un incidente, prova addirittura a entrare in chiesa. A vederlo lì c’era il timore di una qualche orripilante conversione, ma fortunatamente la sceneggiatura ne rimane a debita distanza, dando spessore ai sentimenti di Hank senza per questo farlo diventare un appassionato credente. Soprattutto, viene creato un evidente parallalelo con la prima scena del pilot, in cui Hank sognava proprio di stare in chiesa e farsi fare un pompino da una suora stragnocca che evidentemente non aveva capito bene le regole al momento di prendere i voti. La suora gnocca c’è anche adesso, ma l’Hank più adulto e in pena per l’amata non si fa venire brutti pensieri. I brutti pensieri vengono solo a noi, ma questa è un’altra storia.