24 Live Another Day – Jack Bauer di nuovo tra noi! di Diego Castelli
Spoiler ben segnalati, avvicinatevi senza paura
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PER ORA NIENTE SPOILER
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E’ il sogno segreto (neanche troppo) di ogni serialminder. Sì perché anche i più serafici e fatalisti tra noi, quelli che dicono addio a una serie decennale con un semplice “prima o poi tutte le cose finiscono”, anche loro, da qualche parte in un angolo dello stomaco, sperano solo una cosa: che la loro serie preferita non finisca mani. Ora immaginate come deve essersi sentito quell’angolo di stomaco alla notizia, arrivata mesi fa, che dopo quattro anni dalla chiusura avremmo avuto dei nuovi episodi di 24.
Gioia.
Giubilo.
Commozione.
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24 Live another Day è una miniserie in 12 episodi che diventa automaticamente la nona stagione di 24, una nuova avventura per l’inossidabile Jack Bauer. E se al primo impatto la formula più far sorridere (che una stagione di 24 abbia solo dodici episodi suona inevitabilmente strano), basta davvero poco per ritrovare tutto il sapore di quei fantastici otto anni: il cronometro a scandire il racconto in tempo reale (ogni puntata rappresenta ancora un’ora di tempo effettivo, anche se questa volta ci saranno degli intervalli temporali “tra” le puntate); una bella minaccia terroristica; intrighi politici ai massimi livelli; il protagonista che tutti amiamo. A questo proposito voglio togliere subito qualunque dubbio: con gli stessi protagonisti, gli stessi autori e lo stesso stile di scrittura e di regia, Live Another Day è 24. Non è un surrogato posticcio girato con due lire, uno spinoff solo-di-nome o un reboot con nuovi attori e chissà quale aggiornamento. E’ 24, puro e semplice, esattamente quello che speravamo.
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Tutto uguale-uguale, dunque? Be’, calma, perché se 24 ha avuto un pregio (ne ha avuti circa ottantatre, ma passatemi la figura retorica), è sempre stato quello di saper leggere il suo tempo. Nata sull’onda della paura dopo gli attentati dell’11 settembre e presto diventata il simbolo seriale della lotta unita al terrorismo, 24 ha saputo cambiare pelle più volte, per adattarsi a una società che mutava di anno in anno. I temi principali erano sempre quelli, ma cambiava la prospettiva: col passare del tempo il nemico diventava sempre meno esterno e sempre più interno, lo spettro del musulmano cattivo – non era proprio così razzista la faccenda, ma per capirci – si diluiva nelle minacce provenienti da altri luoghi, e l’eroe dello Stato, una volta lasciato solo nel suo patriottismo, diventava sempre meno una risorsa e sempre più una minaccia agli occhi di chi quello Stato non l’aveva poi così a cuore. Perché questo, forse, è il più grande cambiamento: dallo stupore della tecnica all’amore per l’uomo, da “la serie in tempo reale” a un più semplice e meno cerebrale “la serie con Jack Bauer”. :
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DA QUI SI COMINCIA A SPOILERARE (NEANCHE TROPPO EH)
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Alla fine dell’ottava stagione Bauer era un fuggitivo. Per troppe volte il suo instancabile senso del dovere l’aveva portato a fare sempre la cosa “necessaria”, piuttosto che quella a lui più conveniente, e alla fine si era trovato solo, accusato di essere, se va bene, una scheggia impazzita incapace di seguire le basilari regole etiche dello spionaggio, se va male addirittura un terrorista, proprio lui che i terroristi li mangia a colazione. Live Another Day, ambientata quattro anni dopo la fine dell’ottava stagione, riparte da qui, da un Jack Bauer inserito nella lista dei più ricercati d’America. Allo stesso tempo, però, è il solito Jack Bauer, incapace di starsene da parte quando sente puzza di attentati. In questo caso, poi, a rischiare non è un Presidente degli Stati Uniti qualunque: si tratta di James Heller, ex segretario alla difesa e padre di Audrey, ex fiamma di Jack a cavallo tra le stagioni quattro e sei. Insomma, gente amica, vecchie conoscenze, persone a cui Jack sente di dovere qualcosa.
La trama di base, semplice semplice come in ogni premiere di 24, è tutta qui: un Presidente da proteggere e un eroe che si fa carico dell’ingrato compito, ad ogni costo (ogni), col problema aggiuntivo che stavolta l’eroe è visto da tutti come il cattivo e dovrà quindi agire nell’ombra, con meno mezzi e ancora più rischi (anche “bellissimi” rischi, come l’agente Kate Morgan interpretata da Yvonne Strahovski). : Meno male che tra questi “mezzi” c’è sempre lei, Chloe O’Brian, la co-protagonista di uno dei più intensi rapporti platonici uomo-donna che si siano mai visti in una serie tv. Un rapporto di amicizia profonda, ma prima ancora di lealtà, perché non è che Jack e Chloe siano mai usciti insieme a bersi una birra: più semplicemente, in un mondo in cui TUTTI facevano il doppiogioco, loro due erano praticamente gli unici di cui ci si poteva fidare davvero. E così è ancora adesso, anche se Chloe qualche motivo di incazzatura ce l’avrebbe pure, visto che a causa della sua amicizia con Jack è finita in prigione ed è stata sbattuta fuori dai servizi segreti.
Ora, quattro anni dopo e con un look decisamente più dark (ma la faccia buffa non gliela leva nessuno), Chloe rappresenta una delle più grosse novità di questa stagione: uscita dai CTU e dalle CIA è diventa un hacker clandestino, un simil-Edward Snowden che ruba segreti di Stato per renderli pubblici, e che per questo si mette nei guai. Eccola ancora qui, dunque, la solita capacità di 24 di stare al passo coi tempi. Dalle minacce al Presidente non si prescinde, ma accanto ad esse spunta un sentimento diverso, dove la madrepatria non è solo una gigantessa da proteggere ma anche una matrigna invadente e pericolosa, nell’amaro clima da privacy violata che stiamo vivendo in questi anni.
Facile quindi che questa nuova Chloe anarchica si scontri almeno in parte con un Jack Bauer che difficilmente può cambiare il suo modo quadrato di essere (perché gli anni hanno reso Jack più duro e tragico, ma era soprattutto il mondo intorno a lui che cambiava e diventava più meschino e meno manicheo).
Piccole sfumature, piccole virgole che però danno il senso di un evento televisivo che non vuole essere solo un amarcord tipo film di Veronica Mars, ma un nuovo capitolo a tutti gli effetti. Il tutto, ovviamente, nella precisa consapevolezza che a quattro anni di distanza la leggenda di Jack Bauer è se possibile ulteriormente cresciuta, come se non ci fosse nessuno, in tv, in grado di prendere il suo scettro. Ecco allora spiegata una messa in scena che, nel primo episodio, punta tutto sulla progressiva uscita dall’ombra di Jack, Cavaliere del Bene a Tutti i Costi e Gran Maestro delle Cause Perse, monolite incrollabile eretto alla gloria dell’eroismo patriottico.
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SPOILER FINITI
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Per tirare le fila, se non avete mai visto 24 ma volete dare un’occhiata a quel famoso agente di cui tanto avete sentito parlare, tranquilli, Live Another Day è abbastanza comprensibile anche per voi e vi garantirà un action-thriller che sa ancora come tenere incollati alla poltrona.
Per tutti gli altri, che ve lo dico a fare, è tornato Jack Bauer, è ancora quello che ricordavamo, e c’è solo da applaudire. : : : : :