1 Aprile 2014

Facebook secondo Peter Griffin (quanta verità!) di Diego Castelli

Credo che molti si ritroveranno nelle sagge parole di Peter

Peter Griffin
Non c’è nessun motivo per fare gli snob: Facebook è una bella invenzione. Condividiamo le nostre minchiate, ci divertiamo con quelle degli altri, sbirciamo i vecchi compagni di classe per vedere come sono diventati dopo vent’anni, facciamo un po’ di stalking verso chi ci piace, e qualche volta veniamo pure a sapere cose interessanti sul mondo in generale.

Allo stesso tempo, come classico rovescio della medaglia, sappiamo che Facebook è uno degli strumenti cardine per dare voce agli imbecilli, imbecilli che magari mai sentiresti altrimenti, e che invece taaaac, su facebook spuntano come funghi. Che poi voglio dire, se TUTTI credono di leggere un sacco di post idioti su facebook (TRANNE i propri) evidentemente i conti non tornano, ma vabbe’, argomento per un’altra volta e un altro blog.

Una cosa che però mi dà fastidio di Facebook (meglio, della gente che lo frequenta) sono i sentimenti spiattellati per tutti, la pornografia emozionale stile reality da tv locale. Sentimenti che di solito non coinvolgono solo TE, che se ti vuoi sputtanare accomodati, ma tipicamente anche altra gente. Non credo esista nulla di più fastidioso di quelli che cercano attenzione su Facebook con messaggi lacrimevoli che nella maggior parte dei casi servono a:
-Far intendere qualcosa a qualcuno (e allora diglielo in faccia).
-Suscitare pietà (ma di solito agli altri non gliene frega niente).
-Dare l’idea di essere profondi e complicati, navigatori esperti e coraggiosi di una vita difficile. Che se lo sapesse un bambino denutrito del Burundi prima ti prenderebbe a sberle, e poi sfascerebbe il telefonino da 800 euro con cui hai aggiornato lo status.

Ah no sì, esiste qualcosa di più fastidioso di questi tizi: quelli che a questi tizi rispondono, con frasone tipo “ma no cucciolino, che succede? Dimmelo, sono qui per te”. Certo, tu e i duemila cristiani che vengono lì a sbirciare i cazzi degli altri.

Ecco come la puntata di settimana scorsa di Family Guy ha trattato l’argomento. Come al solito in modo freddo, preciso, geniale. Meditiamoci un po’ sopra prima di lavare i nostri panni sporchi sui social network.

Peter e Facebook

Argomenti facebook, gif, peter griffin


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