Frank Underwood e l’orgoglio (terrorizzato) seriale di Diego Castelli
Alle volte sei indeciso su cosa provare
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Quando torni a casa dopo due settimane all’estero e hai preparato un piano preciso per recuperare in tre giorni i circa settanta episodi che devi vedere.
Quando ti rendi conto che ricordi certe puntate di Friends a memoria anche dopo quindici anni.
Quando hai adottato tre draghetti, che nel giro di un paio di stagioni diventano grossi come pullman.
Quando da giovane convincevi tua madre che dovevi proprio finire l’episodio prima di cena, e lei diceva: “va bene, ma poi diventa freddo, vedi tu”.
Quando vedi Matthew McConaughey in True Detective e ti rendi che fino a quel momento non avevi alcuna idea di cosa fosse veramente Matthew McConaughey.
Quando prendono una vecchia serie di successo e dicono “I fan ce lo chiedono, ne faremo un remake”.
Quando un personaggio cattivissimo fa qualcosa di abominevole, e tu te la godi di brutto.
Quando improvvisamente ti sembrava di aver capito un pezzo importante di Lost.
Quando una serie che ti piace va talmente bene da dare vita a otto spinoff, che ovviamente dovrai guardare.
Quando vedi crescere i risultati di Serial Minds, e con loro la consapevolezza che sempre più persone si accorgeranno se scrivi cazzate.