9 Gennaio 2014 4 commenti

The Assets – Copiare The Americans e toppare alla grande di Diego Castelli

Che tonfo ragazzi, che tonfo!

Copertina Pilot, Pilot

The-Assets

Oggi pomeriggio parliamo di The Assets, miniserie in otto parti di ABC, debuttata la scorsa settimana.
Di solito qui a Serial Minds non parliamo più di tanto di dati d’ascolto, che al massimo diventano un PS in fondo all’articolo.

Stavolta invece bisogna proprio partire da lì, dall’audience e dalla share. Perché The Assets può vantare un risultato davvero unico: nella storia della televisione americana, e dei quattro grandi network (ABC, NBC, CBS, FOX), il pilot di The Assets ha fatto registrare l’ascolto più BASSO di sempre.

Un tonfo clamoroso, una disfatta totale, una merda vera.

Me li vedo i poveri autori di The Assets che vanno a chiedere degli ascolti, si sentono rispondere “male”, e provano a dire “be’ dai, qualcuno avrà fatto peggio”. E invece no, cari miei, in fondo ci siete proprio voi. Oh, mi han detto che all’Esselunga stanno assumendo, poi vedete voi…

The Assets01
Viene da chiedersi: ma è così brutta The Assets? Be’ signori, bella non è, anche se quel risultato farebbe pensare alla roba più immonda mai vista, e forse non è il caso.
La serie racconta una storia in buona parte vera, tanto è vero che il personaggio protagonista è un’agente della CIA che, nella realtà, è l’ex spia che ha scritto il libro da cui la serie è tratta.
Sandra “Sandy” Grimes (interpretata sullo schermo da Jodie Whittaker) è un’operativa della CIA che negli anni Ottanta deve scovare una talpa all’interno dell’Agenzia, che sta esponendo a enormi pericoli gli agenti americani sotto copertura che combattono la Guerra Fredda direttamente in casa dell’Unione Sovietica.

Credo bastino questi pochi cenni per far saltare alla mente un’altra serie recente dedicata allo stesso periodo storico e alle stesse dinamiche spionistiche, ovvero quel The Americans che va in onda su FX e che rappresenta senza dubbio una delle migliori novità della scorsa stagione.
Ecco, The Assets sembra un mezzo clone di The Americans, o per lo meno il frutto di una bella pensata da parte di ABC, che di fronte al successo di pubblico e critica degli infiltrati russi in America deve aver alzato la manina per dire “anch’io anch’io”.
The Assets - Sandy

Purtroppo per The Assets, le similitudini si esauriscono con l’ambientazione. Manca quasi tutto della tensione, dell’approfondimento psicologico e delle capacità attoriali viste in The Americans. Manca anche il guizzo creativo iniziale, se vogliamo, perché se su FX abbiamo una situazione tutto sommato nuova, o comunque poco battuta dalla serialità (agenti russi che si spacciano per anni per americani), The Assets racconta semplicemente di spie e talpe, una situazione di per sé molto più banale.
Devo dire che, malgrado tutto, qualche scena ben costruita c’è, specie certe sequenze di inseguimetno a piedi, così come la storia ha una sua solidità e una sua coerenza. Non siamo quindi nell’ambito dell’ommioddiomasietetuttiimbecilli.
Siamo però in un limbo di generale pochezza, dove una certa freddezza della fotografia e del montaggio vogliono forse strizzare l’occhio alla serialità inglese o a certi film di spionaggio dei decenni passati, risultando però niente più che “fuori moda”.

Anche se forse trovo che il problema più grande stia nel cast, e soprattutto nella protagonista: di un piattume rarissimo, incapace di trasmettere qualunque empatia, a meno che qualcuno di voi non abbia una passione specifica per il settore impiegatizio.
The Assets02

Il paragone con The Americans è comunque mortale. Non che sia quello o solo quello il motivo della disfatta (è ragionevole pensare che una larghissima percentuale delle persone che ha rifiutato The Assets non l’abbia nemmeno mai visto, The Americans), ma per noi il confronto è troppo immediato per non essere decisivo. Un po’ come quando abbiamo visto Emily Owens MD, un clone di Grey’s Anatomy così spudorato da farcelo odiare anche al di là delle sue specifiche mancanze.

Perché seguirla: la serialità offre generalmente poco a tema “spionaggio”. Se l’argomento vi interessa molto potete anche dargli un’occhiata.
Perché mollarla: per il senso di generale inutilità provato dopo pochi minuti di visione.
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