The Wrong Mans – Uomini “Sbagliati” per una serie tv inglese molto Ggiusta di Vale Marla Morganti
Una bella chicca comedy
Come vi ponete nei confronti di un prodotto osannato dalla critica? Io sono la tipica persona che quando un film o una serie è troppo sotto i riflettori, mi insospettisco, inizio ad alzare il sopracciglio, a fare mumble mumble…che ci sarà sotto? Sarà il solito feuiletton con la previsione di serialità infinita, patinature, effetti speciali, ma poca ciccia.
Per la stessa ragione non mi offendo quando scopro che degli amici non ascoltano i miei consigli sulle serie, ma seguono quelli di altri, ai quali io avevo consigliato serie, e così si ritrovano 4 anni dopo a iniziare a guardare Community, ringraziando pubblicamente con tanto di lacrime il consigliere in seconda per la scoperta fatta.
Cosa c’entrava questo inciso nella narrazione? Nulla se non per far vergognare il mio amico, e portarlo a implorare perdono, e per sostenere la mia tesi iniziale, che spesso anche una critica positiva induce le persone a diffidare e tralasciare. E’ quello che molto probabilmente avrei fatto se avessi letto la critica della stampa inglese a The Wrong Mans, prima di guardarmi il pilota.
No, non ho fatto nessun errore. Il Mans al plurale è un malizioso giochetto, una strizzata d’occhio allo spettatore… non cerchiamo di fare Hitchcock, siamo simpatici e ci mettiamo una S per fare il plurale della parola man, notoriamente irregolare. Siamo simpatici e anche la nostra serie è simpatica. Ecco…questo giochetto e la critica positivissima (vi risparmio i raffronti che vanno da Hitchcock a Tarantino, da Fight Club, passando per James Bond e arrivando a Pulp Fiction e Trainspotting) mi avrebbe indotto a rimettermi a guardare per la 14esima volta Community, dalla prima stagione.
L’unica cosa che mi sono concessa è un minimo di sinossi: Sam Pinkett (Mathew Baynton) e Phil Bourne (James Corden), mediocri impiegati per il comune di Bracknell (piccola cittadina nel Berkshire), si trovano invischiati in un’inverosimile, per quanto terribilmente seria, rete di crimini, cospirazioni e corruzione.
Dannazione e mo’ che faccio? Potrebbe essere terribilmente figo, quanto terribilmente ciofeca … crimini e conspiracy è quello di cui mi nutro abitualmente e il mio palato è dannatamente esigente. Il background dei due protagonisti, che sono anche i writers, è di tutto rispetto nella sfera della comedy, quindi senza dar troppo credito ai credits, procediamo.
Quello che ci si para davanti agli occhi è un pilota di tutto rispetto. Apertura da applausi con un montaggio alternato tra la toeletta mattutina di Sam, impiegato sfigatello, e la sua serata precedente, che ha avuto luogo nei medesimi spazi, a base di alcol, balli sfrenati e chiamate notturne inopportune. Fin qui tutto normale. Da qui nulla sarà più come prima. Nevica e Sam, già munito di caschetto, trova legata al palo la ruota della sua bici, mentre sellino, telaio, altra ruota… non pervenuti. Quindi lancia il caschetto e continua a piedi. Vi siete mai chiesti: cosa sarebbe successo se non avessi fatto questa cosa? Certo che ve lo siete chiesti, e Sam da quel momento se lo chiederà parecchie volte. Perché da quel momento della sua bicicletta di certo non gli importerà più nulla, incastrato in una serie di vicende che accadono sistematicamente contro la sua volontà. E le vicende non sono che gli cade un mattone in testa o viene scalzato dalla sua bici per colpa di un sanpietrino messo male, anche perché la bici non ce l’ha più; sono più della tipologia “devi salvare la vita di una persona che non conosci…ma ormai ci sei in mezzo e sei un bravo ragazzo”. E Sam è un bravissimo ragazzo, che va anche in giro con il sacchetto di carta per iperventilare nei momenti di panico. Ma quanto è un bravo ragazzo… In più è uno di quei bravi ragazzi che sta dalla parte dei reietti, infatti è l’unico a dare un minimo di credito e di affetto a Phil, il ragazzo della cancelleria odiato da tutti. E i due, come dei moderni Stanlio e Olio, partono senza farsi troppe remore in questa folle avventura per salvare la moglie di uno sconosciuto.
Il pilota è un susseguirsi di situazioni un po’ grottesche che ti catturano. Divertenti giochi di parole. Immagine da cinema. Uno script decisamente originale e sfizioso. I protagonisti poi si fanno amare da subito. Se non perde l’intensità dimostrata nei primi 30’ ha la potenzialità di diventare una piccola chicca di culto.
Ora chiedetevi, avrei mai visto questa serie se non avessi letto questo post? Ma se l’avessi vista senza aver letto questo post, avrei pensato qualcosa di diverso? Ma se non avessi perso del tempo leggendo questo post, avrei preso il treno al volo e non sarei su questo reperto degli anni 40 fermo in galleria? No, non avete imparato nulla… non fatevi domande, non leggete critiche, accendete VLC e godetevi questi 30 minuti di puro Brit Style. Garantisco io, e se non seguite il mio ascolto e fra 4 anni vi sentirete dire “oh ho iniziato a vedere sto Wrong Mans, ‘na bomba”, non dite che non ve l’avevo detto!
Perchè seguirlo: per prima cosa perché è inglese, perché il pilota è ben fatto, personaggi divertenti, quel grottesco che gasa, Brit Style.
Perchè non seguirlo: perchè non vi piace il Brit Style, non gradite i sapori grotteschi, la sottile linea fra verosimiglianza e surrealtà non vi convince, perchè non ascoltate mai i giudizi altrui, Anarchy Style