The Crazy Ones – Che schifo la comedy con Robin Williams di Marco Villa
Un pover’uomo che fa faccette irritanti in mezzo al nulla
Basito. Guardavo The Crazy Ones ed ero basito. Mi scivolava addosso minuto dopo minuto e non ci potevo credere. The Crazy Ones è bruttissimo. Non fa mai ridere, sa essere irritante, Robin Williams che fa faccette è odioso. In breve: non ha senso guardarlo. Per rendervi partecipe di quanto mi abbia irritato, nel corso di questo post inserirò a caso immagini di Gabriele Cirilli che fa faccette, in quanto credo sia l’essere televisivo più fastidioso della storia. Voi immaginate di sostituire le sue faccette con quelle di Robin Williams e il mio post con il pilot di The Crazy Ones. Ecco. Pronti? Via.
The Crazy Ones è la nuova comedy di David E. Kelley (quello di Ally McBeal e Boston Legal, marito di Michelle Pfeiffer tra le altre cose), in onda su CBS dal 26 settembre. Racconta la storia dell’agenzia pubblicitaria Roberts + Roberts, dove il primo Roberts è Robin Williams che fa faccette e il secondo Roberts è sua figlia Sarah Michelle Gellar. La prima puntata di The Crazy Ones è tutta incentrata sulla
vicenda di uno spot Mc Donald’s che l’agenzia deve azzeccare per non perdere il cliente. Questo spunto di enorme drama viene affrontato con una capacità narrativa che nemmeno gli autori delle pubblicità della Wind con Panariello. Si contrappongono infatti la genialità creativa tutta matta di Robin Williams che fa faccette e la capacità manageriale di sua figlia. Lei prova anche a spremersi e trovare grandi intuizioni, ma queste vengono spazzate via in un secondo dal padre. Indovinate come? Esatto, con una faccetta.
Tutto il pilot è una continua esaltazione del genio folle e simpaticone del
protagonista, capace di trovare spunti e idee in mezzo secondo, sostenuto da un collega con cui si intende al volo e senza nemmeno bisogno di parlare. I siparietti in cui Robin Williams che fa faccette canta con il suo socio sono gli unici divertenti, perché riescono a dare un vaghissimo senso di spontaneità. Il resto è umorismo non solo vecchio, ma pure stentato e mal contestualizzato. Vuoi fare una comedy classica? Ok, non la guarderò mai, ma magari ha una sua dignità. The Crazy Ones è una serie che usa un umorismo molle e senza mordente, applicandolo a una velocità di dialogo da nuova comedy. Il risultato? Ritmo alto ottenuto con battute e dialoghi demmerda. Una roba deprimente, una roba da restare basiti. Il tutto infarcito continuamente dalle faccette di Robin Williams.
Eh sì, lo so, Cirilli è molto peggio di Robin Williams e qui sopra ha un congiuntivite importante, ma non siamo tanto lontani. Se la presenza di Robin Williams sarebbe dovuta essere il plus in grado di dare la spinta definitiva a The Crazy Ones, l’obiettivo è stato davvero toppato. Robin Williams sembra un patetico attore a fine carriera, senza nessun guizzo degno di nota. Del resto, amici, parliamo di uno che non fa un film decente da più di dieci anni, non dello Steve Buscemi della situazione. Breve parentesi su Sarah Michelle Gellar: lei il suo lo fa anche, peccato che abbia un personaggio insignificante. Prendiamo la scena madre, quella in cui deve convincere Kelly Clarkson a interpretare la canzone per lo spot. Per farlo, il suo personaggio deve sforzarsi di essere un po’ meno figa di legno, di smollarsi. Vi aspettate il grande botto in cui lei si mette a fare una mezza scena da musical che ciao? No, accenna la canzone e sale su una sedia. Fine. Che quasi ti viene voglia di rimpiangere Robin Williams che fa le faccette. No, non è vero. Scherzavo.
Perché seguirlo: perché quando sentite “Chi è Tatiana?” scoppiate a ridere.
Perché mollarlo: perché Robin Williams che fa le faccette fa tristezza e il resto della serie è semplicemente non pervenuta