Piper Chapman e la presa di coscienza seriale di Diego Castelli
Alle volte va così. Cioè male.
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Vado in vacanza portandomi gli episodi dal 13 al 24, e scendendo dall’aereo mi ricordo di non aver ancora visto il 12.
Devo sottopormi a una piccola operazione e ho deciso di andare al Grey Sloan Memorial Hospital, perché mi sembra un posto sicuro dove passare la convalescenza senza grosse sorprese.
Per controllare se i sottotitoli sono in sincrono clicco a caso nel mezzo della puntata, ma vado troppo avanti e mi becco uno spoiler.
Non mi sono mai accorto che mio cognato professore è un clamoroso boss della droga.
Siccome mio figlio è morto, ho deciso che andrò in un universo parallelo a prenderne un altro, tanto che vuoi che succeda?
Guarda, quelli di Serial Minds sono anche simpatici, ma su sta cosa di Sons of Anarchy non mi convincono, figurati se è bello come dicono.
Tutti i miei amici hanno visto il finale di stagione, io no, ed entro lo stesso in Facebook.
Non avevo mai visto Homeland, e ho deciso di iniziarlo tre giorni prima di un esame importantissimo.
Sì ho prenotato la vacanza, volo 815 della Oceanic. Non vedo l’ora!
Non ho ancora scritto l’articolo per domani, ma vado avanti a vedere telefilm perché tanto non ho sonno, lo scrivo senza problemi prima di andare a dormire.