Chickens – La comedy idiota ai tempi della prima guerra mondiale di Marco Villa
Mentre i soldati inglesi sono al fronte, tre idioti si imboscano in un paesino
The Inbetweeners è una serie inglese di cui abbiamo parlato qualche volta, di sfuggita. È la sorella minore e sfigata di Skins, non tanto per il successo (al contrario, su The Inbetweeners hanno pure fatto un film che è la commedia con più incassi all’esordio in Inghilterra), quanto per la qualità e il tono. The Inbetweeners è una serie piuttosto volgarotta su adolescenti emarginati, in cui si vomita e si parla di sesso tutto il tempo, senza nessuna arguzia. Sapete bene che da queste parti le cose pesanti ed estreme piacciono: ecco, non siamo da quelle parti, quanto piuttosto dalle parti di Vacanze di Natale. Insomma, niente che meriti di essere visto, a patto che abbiate più di dodici anni. A distanza di tre anni dalla fine della serie e in attesa del secondo film – previsto per l’estate 2014 – due protagonisti della serie hanno messo in piedi una nuova serie. Stiamo parlando di Simon Bird e Joe Thomas, che, insieme a Jonny Sweet, hanno scritto e interpretato Chickens, serie tv in onda dal 22 agosto su Sky1, in Inghilterra.
Chickens è una comedy ambientata nel 1914: l’Inghilterra sta partecipando alla Prima guerra mondiale e tutti gli uomini arruolabili sono partiti per il fronte. In un piccolo paesino, sono rimaste sole donne, fatta eccezioni per tre uomini: due imboscati e un riformato. Le donne li schifano e li insultano, pensando ai loro mariti, fidanzati e amanti che stanno al fronte, mentre i tre si riposano tranquilli a casa, unici galli (capito il titolo?) del pollaio. La serie è tutta qui: i tre protagonisti sono degli idioti, le donne li insultano, loro cercano di salvare la faccia, le donne li insultano ancora di più. Nel primo episodio di Chickens, per dire, l’interesse principale del sesso femminile è scegliere qual è il peggiore dei tre per dare le sue fattezze a un pupazzo da bruciare su un falò.
I tre protagonisti rendono subito chiara la differenza tra i personaggi: c’è il cretino totale, nel senso di quello che proprio non ci arriva e non si ricorda mai che la sua nazione è in guerra; il pacifista convinto che cerca di fare l’alternativo sfoggiando nodi alla tedesca e ascoltando Beethoven con spirito antipatriottico; infine quello che in guerra ci sarebbe andato volentieri per difendere il suo paese, ma è stato riformato per i piedi piatti.
Nel pilot, Chickens si presenta come una serie basata su un accumulo di piccoli sketch: non c’è una gran trama, nè verticale, nè orizzontale, solo una messa in fila di situazioni divertenti e surreali. Rispetto a The Inbetweeners, il tono è radicalmente diverso: nessuna volgarità esibita, una comicità più giocata sull’assurdo. Non aspettatevi però chissà quale ricercatezza: Chickens non vola certo alto e trova il suo punto migliore proprio nell’ambientazione e nel concept.
Perché va detto: l’idea è bella. Proprio per questo motivo, nella prima puntata non ci si annoia mai, anche se si ride davvero poco. Per una comedy non è certo entusiasmante, ma per chi rimaneva piuttosto schifato da The Inbetweeners, è quasi motivo di gioia.
Perché seguirlo: per l’ambientazione e l’idea di base, davvero originali
Perché mollarlo: perché è una robina che va poco oltre lo spunto del concept e tra pochi giorni verrà ampiamente dimenticata dopo l’alluvione delle nuove serie tv