The Politician’s Husband – La serie tv come House of Cards, ma a parti invertite di Marco Villa
La risposta inglese a House of Cards
House of Cards è stata una delle serie dell’anno. Io non sono ancora riuscito a finirla, ma è un problema mio, perché la serie di Netflix con Kevin Spacey è senz’altro importante e da vedere. Una serie che vive nei retroscena della politica americana, come se fosse una sorta di negativo fotografico di The West Wing. Nella serie di Aaron Sorkin si parlava di tanti idealisti che sacrificavano la propria vita per il bene del governo e della nazione, in House of Cards, invece, si parla di esseri gretti e senza scrupoli, interessati solo al proprio tornaconto personale. House of Cards è il remake di una serie omonima inglese, andata in onda nell’ormai lontanerrimo 1990. E attenzione che vi chiudo il cerchio: proprio in Inghilterra si torna con The Politician’s Husband, serie politica tutta scura e cattiva su complotti e macchinazioni.
Il primo episodio di The Politician’s Husband è andato in onda il 25 aprile su BBC Two e ha mostrato le storie di Aiden Hoynes e Freya Gardner, marito e moglie entrambi impegnati in politica. Lui ministro che tenta il grande salto verso la nomina a premier, lei in posizione più defilata, per quanto molto stimata da un po’ tutto l’ambiente. Con una mossa azzardata, Aiden Hoynes (il cognome omaggia il vicepresidente di The West Wing?) prova a candidarsi alla guida del partito, ma i suoi compagni – che reputava fedeli – lo tradiscono e lui resta isolato. Arrivano le dimissioni e di colpo si ritrova a portare a scuola il figlio (che soffre di autismo) e a restarsene lontano dalle stanze che contano. A questo punto, la botta a sorpresa: la moglie viene nominata ministro e Aiden punta tutto su di lei per vendicarsi di quanto ha subito. Quindi, come detto, complotti e macchinazioni.
Non aspetto di arrivare alla fine per dirvi che il primo episodio di The Politician’s Husband funziona e funziona pure bene. La storia è di per sé molto forte (una carriera che si consuma nell’arco di pochi minuti è un inizio potentissimo) e la scelta di mettere il marito in secondo piano rispetto alla moglie dà un tocco di diversità che, all’alba del 2013, forse non sarebbe nemmeno necessario (e invece…). Ottima poi l’interpretazione di Emily Watson nei panni della protagonista femminile (un solo titolo: Le onde del destino di Lars Von Trier, basta e avanza), mentre io faccio veramente una gran fatica a sopportare David Tennant, già Dottor Who e qui interprete del protagonista maschile. Ma, di nuovo: è un problema mio. La malattia del figlio della coppia introduce un livello ulteriore di drammaticità (molto potente anche la scena della crisi del piccolo), lasciando intravedere la possibilità di sviluppi pesi su questa linea narrativa.
Insomma, se House of Cards ve lo siete divorati in un giorno, non potete non vedere The Politician’s Husband. Ma se anche non vi foste filati di striscio la serie con Kevin Spacey, questo telefilm inglese non andrebbe comunque lasciato indietro.
Perché seguirlo: perché racconta il mondo politico da una prospettiva diversa e perché Emily Watson è bravissima
Perché mollarlo: perché è un’altra serie politica in un momento pieno di serie politiche e perché, come me, non sopportate David Tennant