16 Maggio 2013 1 commenti

Once Upon a Time finale della seconda stagione – Nel complesso, meh… di Diego Castelli

Ecco perché la seconda stagione c’è piaciuta di meno

Copertina, On Air

Once Upon a Time 2 finale (2)

Quando mi metto a scrivere di un finale di stagione mi prendo sempre cinque minuti per vedere se e cosa avevo scritto su quella serie nel corso dell’anno, per rinfrescarmi la memoria e anche per non scrivere minchiate.
E’ venuto fuori che di Once Upon a Time abbiamo parlato parecchio, tra season premiere, midseason finale, serial moment e via dicendo. E i miei commenti sono stati generalmente positivi, vuoi per la capacità di ripartire dopo un finale “molto finale” della prima stagione, vuoi per certi guizzi parentali che non mi aspettavo, vuoi per cazziare How I Met Your Mother che era in uno dei suoi periodi di stasi che mi faceva incazzare abbestia.
Ora però mi trovo qui a discorrere della stagione del suo complesso, e dell’ultimo episodio in particolare, e ho voglia di parlarne male. Com’è sto fatto?

[Qui immaginate molti minuti di autoanalisi]

Once Upon a Time 2 finale (3)Il motivo di tale disagio è un principio di affaticamento, una sensazione di stanchezza maturata nel corso dell’anno, gradualmente ma inesorabilmente.
Va detto che tutte le mie previsioni su questa stagione sono andate a farsi benedire: Mary Margareth ed Emma non sono rimaste nel mondo delle fiabe, i flashback non sono diminuiti ecc ecc. Non c’ho preso praticamente mai, sono soddisfazioni…
Il problema è che a un certo punto i nodi vengono al pettine, e malgrado gli sforzi titanici non si è riusciti a far rientrare la serie sul binario di chiarezza e solidità che tanto ci era piaciuto.
Prima c’era la maledizione, una regina cattiva che aveva fatto la maledizione, e un bambino che la sapeva lunga deciso a spezzare la maledizione. Punto. Tutto il resto era un contorno importantissimo, ma sempre contorno. Avevamo uno scopo preciso, e volevamo vedere “come andava a finire”.

Invece quest’anno, ve lo dico onestamente, dopo un po’ mi sono perso. Tra l’Oscuro, la madre troia di Regina, padri e figli e zii che spuntano come funghi, pirati e fagioli, non ci sto capendo più niente. Ma non nel senso che non comprendo i risvolti della trama: è che proprio non vedo un traguardo, non percepisco chiaramente uno scopo ultimo dell’agire dei personaggi. E trattandosi di una fiaba, sta cosa mi pesa.
Ok, i collegamenti con le fiabe classiche sono sempre interessanti (a parte il fatto che a un certo punto la Bella Addormentata e Mulan ce le siamo perse per strada, recuperandole solo alla fine), e ci sono state sorpresine gustose. Ma la sensazione è stata quella di un traccheggio, di un vivacchiare in attesa di una nuova, grande sfida.

Once Upon a Time 2 finaleA questo dovete aggiungere alcuni fastidi specifici, tipo l’inquietante pubertà di Henry, che sta diventando un tipico obeso americano pur avendo conservato la voce da educanda. Gli stan rovinando l’adolescenza a sto povero ragazzo, sempre in mezzo a magie e creature soprannaturali. Vedrete che a breve stuprerà una fatina, o ucciderà un nano, e tutti gli abitanti di Storybrooke si riuniranno davanti alle telecamere di Studio Aperto per dire “non l’avremmo mai creduto, era un ragazzo così a modo”.
Sempre collegata a Henry c’è la gestione di Regina. Questa è una che a momenti progettava genocidi di massa, e Henry ancora la chiama “mamma”. Capisco che nelle fiabe si faccia così, che ci sia sempre una possibilità di redenzione, però cazzarola, quella è proprio una vacca, buttiamola in qualche buco verde e fagioloso e chi s’è visto s’è visto.
Poi è meglio non parlare di Biancaneve che ammorba l’universo con la sua paura di diventare malvagia solo perché ha ammazzato una che la voleva morta. Si chiama legittima difesa, rilassati e piantala di rompere.
Quando poi ho visto il principe azzurro con la pistola (pensateci bene, visualizzate l’immagine, il Principe Azzurro con la pistola…), ho capito che c’era davvero qualcosa che non mi tornava.

Ancora una volta, non sono problemi “veri”, nel senso che nelle fiabe ci sta che l’eroina buonissima si spaventi dopo aver compiuto un’azione malvagia. Però questa stucchevolezza mi risultava più digeribile nella prima stagione, segno che le componenti più zuccherose e potenzialmente ridicole erano mitigate dall’interesse per la storia nel suo complesso. Quest’anno invece siamo più facilmente distratti dalle sciocchezze, perché ci manca una vera spinta in avanti.

Fortunatamente, però, il finale si è rialzato, lasciandoci qualche speranza in più per il futuro e anche per lo spinoff, perché ormai saprete che faranno anche Once Upon a Time in Wonderland.
Primo motivo di soddisfazione è la scelta dei nuovi nemici (e del loro misterioso capo): non gente magica che ce l’ha su con altra gente magica, bensì nemici della magia in quanto tale. Una bella chiave per mettere in scena uno scontro totale.
Once Upon a Time 2 finale (6)Il secondo motivo, collegato, è la classica unione di amici e nemici contro un avversario ancora più grande. E’ come quando in Holly e Benji la nazionale del Giappone andava a fare i mondiali, o come quando in Dragon Ball Goku e Vegeta si uniscono contro Freezer (riferimento culturali altissimi, lo so): vedere alleati quelli che fino a ieri sono stati avversari ti dà l’idea della difficoltà del compito che li attende.
Terzo motivo la scelta della prossima location: si va sull’Isola che non c’è. Il che è necessariamente una figata.
Quarto e ultimo motivo: abbiamo visto Tremotino sul punto di uccidere Henry, suo nipote. Una botta di sottesa e inquietante malvagità latente, che nel mare di saccarosio visto nelle ultime puntate non può che far piacere.



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