Serial Moments #69 – Dal 3 al 9 marzo 2013 di Diego Castelli
Criminali fuggiti, comiche reunion e tristi ritorni
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ATTENZIONE! SPOILER PRODIGIOSI DI SMASH, COMMUNITY, THE FOLLOWING, THE AMERICANS, THE WALKING DEAD, E PICCOLINI DI SUBURGATORY E ONCE UPON A TIME
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5. Smash 2×05 – La reunion di Will & Grace
Questa seconda stagione di Smash sta facendo segnare ascolti piuttosto bassi rispetto alla prima, forse perché la mancanza del traino di The Voice sta facendo emergere tutte le difficoltà che una serie come questa può incontrare su una tv generalista. Ma è ancora presto per lamentarsi di una cancellazione che appare sempre più probabile. Intanto godiamoci, tra le altre cose, la comparsata di Sean P. Hayes, mitico Jack di Will & Grace, che insieme alla regular Debra Messing mette in piedi una gran bella reunion (anche se in realtà non scambiano nemmeno una parola in tutto l’episodio).
Piccola aggiunta: avete notato i cartelloni pubblicitari di Chicago Fire mentre Julia cammina per la città? Tocchi di classe…
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4. Community 4×05 – Prison Break e Le ali della libertà
Tra qualche giorno sarà forse il caso di fare un punto sulla situazione Community post-Dan Harmon, che è argomento spinoso e che merita discussione. Intanto, però, non posso esimermi dall’inserire la doppia citazione di Prison Break e Le ali della libertà nell’episodio di questa settimana, con Abed e gli altri intrappolati a casa di Shirley per un ringraziamento a metà strada tra il noioso e l’imbarazzante. Il buco nel muro finale riporta con nostalgia al film con Tim Robbins (fun fact: Le ali della libertà è da anni il film col miglior voto complessivo su imdb, e se non l’avete mai visto vi siete fatti un torto enorme), anche se il picco è la piantina della casa di Shirley, che Abed si disegna sulla pancia un po’ come aveva fatto il mai dimenticato Michael Scofield nella serie carceria di Paul Scheuring.
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3. The Following 1×07 – Padre e figlio
Tutto si può dire di The Following, e in realtà tutto si sta dicendo, tranne che non ci tenga a stupire il suo pubblico. Nel caso specifico, dopo sette episodi siamo già lontanissimi da ciò che io credevo essere la piega della serie dopo il pilot. Credevo avremmo visto molti casi di puntata col seguace di turno catturato grazie all’ambigua collaborazione tra Hardy e Carroll. L’orizzontalità della serie era stata subito una (buona) sorpresa, e ora si cambia ancora: contrariamente alle previsioni, Carroll è riuscito nuovamente a fuggire dal carcere. Non conosco le precise tempistiche produttive della serie, ma sembra quasi che gli autori abbiano deciso di tirare fuori Carroll dopo essersi accorti che proprio lui, l’Antagonista, era un po’ sacrificato tra le quattro mura della prigione. Ora è fuori, con suo figlio e un esercito di followers a lui ciecamente fedeli. A questo punto, fossi in Kevin Bacon manderei affanculo tutti e mi strasferirei in Provenza.
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2. The Americans 1×06 – Prove di lealtà
Probabilmente incazzati perché non abbiamo inserito The Americans nelle cinque serie che non si possono non vedere, col sesto episodio gli autori hanno piazzato un bel puntatone gustoso, pieno di eventi importanti e che inspessisce ulteriormente la già fitta trama di intrighi. Il serial moment riguarda i due protagonisti, rapiti da gente che sembra sapere tutto sul loro passato e che li tortura con gioia per avere tutti i dettagli delle loro operazioni segrete. Lo spettatore ci crede, e l’unica pulce che gli rimane nell’orecchio è la tempistica: come diavolo è possibile che vengano scoperti alla sesta puntata della prima stagione? Non è un po’ prestino? Dopo pochi minuti scopriamo che in realtà è tutta una finta dei sovietici, che dovevano scoprire se potevano davvero fidarsi di Phillip ed Elizabeth. Una mezz’oretta bella intensa, insomma, che si chiude con la ciliegina: Elizabeth, invece di accettare l’inganno subito con stoico senso del dovere, riempie di mazzate Claudia, che se lo merita. Sono soddisfazioni.
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1. The Walking Dead 3×12 – Il ritorno di Morgan
Momenti di grande emozione alla ricomparsa di Morgan, il tizio che Rick aveva incontrato appena uscito dal coma. Emozione non solo per il fatto in sé, ma anche per ciò che è successo in questi due anni al povero cristo: ha perso il figlio, ammazzato dalla madre zombie che Morgan non era stato capace di uccidere a suo tempo, e ora vive da solo, mezzo matto, barricato in una specie di deposito di armi e proiettili, ormai incapace di uscire da un loop di follia e autocommiserazione. Che magone. E’ un incontro particolarmente importante per Rick, che ultimamente vede la gente morta che manco il bambino del Sesto senso, e ha così potuto incontrare uno che non è riuscito a liberarsi dei suoi demoni. Che è come dire “occhio Rick, che se non ti svegli diventi come lui”. Fortunatamente l’ex poliziotto può contare su una prole più cazzuta: Carl alla madre ha sparato in testa, giusto per star sicuri, quindi se la sa cavare da solo.
Ah, ci sarebbe anche un altro serial momentino nel finale, quando i nostri rubano lo zaino al ragazzo che prima non avevano voluto salvare, e che poi hanno trovato morto. Pelo sullo stomaco a manetta.
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Fuori concorso
Suburgatory 2×16 – Dalia piange
In questo episodio di Suburgatory c’era un serial moment molto “classico”, cioè la dichiarazione d’amore fatta da Noah a Carmen. In realtà, però viene surclassato da Dalia che piange. Parliamo di quello che, pur nel suo macchiettismo, è probabilmente il personaggio più divertente della serie, e il suo pianto, composto da espressione immobile e un’unica nota sparata nell’etere ad alto volume, è probabilmente la cosa più inquietante che ho visto da mesi a questa parte, e io sono fan di American Horror Story. Lo metto fuori concorso perché è comunque una cosa molto “piccola”. Però è capace di tenerti sveglio la notte.
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Fuori concorso 2
Once Upon a Time 2×15 – Mrs. Patmore
Nell’episodio settimanale di Once Upon a Time c’è Mrs. Patmore di Downton Abbey. E viene trattata male. Stronzi.