Serial Moments #53 – Dal 11 al 17 novembre 2012 di Diego Castelli
Amori finiti, madri a sorpresa e assassini insospettabili fino a un certo punto
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Quella appena trascorsa è stata la classica settimana serialmomentisticamente difficile, con me che faccio l’elenchino dei possibili moments e spendo diversi minuti per decidere quali inserire in classifica. Tanta roba insomma, dalla risolutezza sempre più spietata di Jax in SoA, alle sorprese carcerarie di Homeland, passando per lo splendido People-episode di Apartment 23, e finendo con le deviazioni alla Spartacus di The Walking Dead (magari dovremo riparlare di ‘sto episodio, perché qualcosa non torna del tutto, aspettiamo di vedere quello di ieri e poi nel caso ci risentiamo).
Alla fine, però, a spuntarla sono questi cinque.
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ATTENZIONE!!! SPOILER IGNOMINIOSI DI SUBURGATORY, ONCE UPON A TIME, VAMPIRE DIARIES, PARKS & RECREATION E AMERICAN HORROR STORY!
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5. Suburgatory 2×05 – Return of the Mother
Molti pensavano che non si sarebbe mai vista, o che per lo meno avrebbero aspettato un po’ di più a farcela conoscere, e invece ecco spuntare la madre di Tessa, che aveva abbandonato la figlia poco dopo il parto. Risate e struggimento si mischiano, mentre si aprono nuovi orizzonti narrativi. Anche se Malik sorpreso nudo dalla madre di Lisa è un serial moment meno importante, ma probabilmente più bello!
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4. Once Upon a Time 2×07 – Licantropa e matricida!
Credo di averlo già scritto in precedenza: tra le tante idee usate per rielaborare le fiabe famose in Once Upon a Time, la mia preferita è probabilmente quella che ha trasformato Cappuccetto Rosso in un licantropo, unendo di fatto i due ruoli dalla bambina e del lupo. Questo episodio va ancora oltre, approfondendo la storia e facendoci sapere che Ruby/Red non solo è il lupo, ma ha pure ucciso la propria madre, lupa mannare anche lei! Così raccontata, temo che la storia avrebbe fatto venire parecchi incubi ai bambini delle generazioni passate. Oddio, a ben pensarci nella fiaba originale un lupo mangia un’anziana e una minorenne, per poi venire ucciso e sventrato da un uomo che recupera nonna e nipote ancora vive, fino a quel momento sopravvissute tra i succhi gastrici della belva. Sì insomma, era inquientante anche prima…
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3. The Vampire Diaries 4×06 – Che sia la volta buona?
Allora, la faccenda è questa: vampirizzata e depressa, Elena ha tutti i sentimenti amplificati. Bla bla bla, e finisce col mollare Stefan perché la sua attrazione per Damon è, appunto, amplificata, e ora prova per lui sentimenti che da umana non provava con questa intensità. Non avrei inserito questo moment, perché in fondo quei tre si tirano e mollano da una vita (anche se stavolta lo strappo è forte), e il vero evento lo avremo quando Elena e Damon quaglieranno sotto le coperte, o nelle bare, o dovunque lo facciano i vampiri. Ma una mia cara amica mi ha detto “Se non metti Vampire Diaries al primo posto dei moments non ti parlo più”. A metterlo per primo non ce la faccio, spero che un terzo posto mantenga salda l’amicizia e la mia dignità. Detto che parlare di vampiri ci serve anche a ricordare che al cinema c’è Twilight, che sta facendo tanti soldi ma che rimane un insulto all’intelligenza. Molto meglio Vampire, come ebbi modo di argomentare agli inizi del blog (com’ero giovane…).
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2. Parks & Recreation 5×07 – Guest star presidenziale
E’ un po’ che non parliamo di Parks, che è sempre bello anche se deve ritrovare un po’ di spinta dopo una quarta stagione splendida e, proprio per questo, particolarmente difficile da superare. Detto questo, il settimo episodio si apre con una comparsata davvero d’eccezione: Leslie conosce di persona Joe Biden, Vice Presidente degli Stati Uniti e da sempre uno dei suoi politici preferiti. Sarebbe un serial moment già di suo, ma la vera goduria è vedere come lo tratta Leslie, insieme adorante, instupidita, impacciata, quasi sessualmente molesta. Uno spettacolo vero!
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1. American Horror Story 2×05 – Maledetto Zachary…
Non bisogna mai fidarsi di Zachary Quinto. Non l’avevano scelto a caso per fare Sylar in Heroes, e anche se è stato un giovane Spock in Star Trek, rimane uno che non la conta mai giusta. Così è anche in American Horror Story 2, dove il suo dottor Thredson ci aveva caricato di speranza, giocando al più caritatevole tra tutti i folli frequentatori del manicomio, per poi svelare la sua vera identità: quella di Bloody Face, lo spietato killer il cui mito è arrivato fino ai giorni nostri, come mostrato fin dall’inizio della serie. Ma il moment in sé, onestamente nemmeno troppo imprevedibile, ci consente anche di elogiare l’ennesimo episodio capolavoro, ancora una volta pieno di invenzioni e sperimentazioni. Vogliamo parlare della rischiosa decisione di giocare con una storia delicata come quella di Anna Frank? O della fotografia scelta per i i flashback, filtrati come se fossero vecchi videotape anni Settanta? Dai, spettacolo!
UPDATE 1. PLUS Fringe 5×07 – Come ho fatto a dimenticarmi!
Non ho alcuna idea di quali siano stati i processi mentali che mi hanno portato a dimenticare Fringe. Detto questo, altra puntata di gran gusto, e non tanto, o non solo, per quei capelli rimasti in mano a Peter sul finale, evento pilifero che attendevo con ansia sin da quando il Bishop ha deciso di autoimpiantarsi il vermetto robotico degli Osservatori. No, più di quello c’è da elogiare una doppia prova attoriale che-se-qualcuno-non-gli-dà-un-premio-è-uno-scandalo. Parliamo ovviamente di Joshua Jackson-Peter, che comincia a comportarsi come un Osservatore, con espressione immota, collo bloccato e testa che si inclina quando qualcuno gli dice qualcosa di curioso, e soprattutto John Noble-Walter, che a causa dei pezzetti di cervello reinseriti nella testa (che schifo, peraltro), comincia ad avere svarioni da Walternate, con la classica goffaggine che si perde via nel grigiore della serietà.
E io avevo dimenticato tutto questo. Che ci sia un vermetto robotico difettoso anche nella mia nuca?
Fuori concorso ma da citare
Family Guy 11×04 – Ma il contrario del parto come si chiama? “Torno”? “Arrivo”?
Impossibile non celebrare il duecentesimo episodio di Familu Guy, che ovviamente è un mezzo capolavoro, ma che più che per il singolo serial moment va elogiato per il concept: Brian rompe la macchina del tempo di Stewie causando un improvviso scorrere all’indietro del flusso spazio-temporale. Ne escono una lunga serie di situazioni esilaranti, per non parlare della bravura degli autori nel creare miniscenette che pur partendo “dalla fine” mantengono una tensione narrativa altissima (chi di voi ha visto Memento di Christopher Nolan? Ecco, tono opposto, ma meccanismi per certi versi simili). Si arriva addirittura a vedere Stewie che, travolto del tempo al contrario, finisce per tornare dentro l’utero della madre, in un percorso non piacevole e probabilmente molto umido. Come si suol dire, tanti auguri e cento di questi episodi!
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