Emily Owens MD – Grey’s Anatomy senza Meredith Grey? di Marco Villa
Una serie che vabbé, ma che lancia importanti segnali…
Emily Owens MD inizia con una dichiarazione d’intenti. Inizia con un voice over che racconta l’adolescenza sfigata della protagonsita, esclusa e geeky. Il racconto viene fatto mentre l’inquadratura mostra una ragazzina con felpa in triacetato, che mangia da sola in un angolo di un cortile scolastico. Ovvio pensare che quella ragazzina sia Emily Owens. No, la protagonista la sta semplicemente guardando e pensa di riconoscersi in lei. Sbagliando, perché l’adolescente la squadra e le dà della loser.
Stessa ambientazione, ultima scena. Emily esce dall’ospedale con uno stetoscopio in mano, la ragazzina la vede e le dice che essere un medico è piuttosto cool.
Ora, non stiamo certo parlando di scene da Golden Globe, ma dato il contesto in cui vanno in onda, sono di importanza fondamentale. Emily Owens MD va in onda su The CW ed è un prodotto radicalmente diverso da quelli trasmessi dall’emittente per regazzine infoiate. Per dirna una: la protagonista (Mamie Gummer, figlia di Meryl Streep) non è certo un mostro, ma ci vuole poco a capire che non c’entra nulla con attrici fighissime stile The Vampire Diaries o Beauty and the Beast, per intenderci. Ecco allora che quelle due scene descritte prima diventano programmatiche. La ragazzina è il pubblico di riferimento di The CW e la presentazione di Emily Owens sembra dire: lo sappiamo, o regazzina infoiata che guardi questo network, che non è come gli altri personaggi che sei abituata a vedere e poi sognare nei tuoi sogni inenarrabili, lo sappiamo che ti sembrerà una sfigata. Ma dalle fiducia, perché in realtà è tosta. Seghe mentali del sottoscritto? Può essere, ma se questo è un segno di un possibile cambio di stile di The CW, io sono qui che esulto.
Passando alla serie, Emily Owens MD è un medical che trae evidente ispirazione da Grey’s Anatomy: il voice over di cui sopra che apre e chiude l’episodio, l’ambientazione tra gli specializzandi, un’attenzione preponderante per gli aspetti sentimentali dei personaggi. I riferimenti sono esplicitati anche nei dialoghi: più volte viene detto che l’ospedale ha le stesse dinamiche del liceo (carino il passaggio in cui i vari gruppetti da scuola superiore – fighetti, alternativi, nerd – vengono associati ai diversi reparti), praticamnete una citazione diretta di ciò che pensa Shonda Rhimes dei personaggi di Grey’s Anatomy, ovvero grandi professionisti che, emotivamente, sono indietro di anni perché hanno studiato troppo e vissuto poco.
Tutto questo, come detto, viene esplicitato: il risultato è un tono molto più comedy rispetto a Grey’s Anatomy e questa è una scelta vincente.
Emily Owens MD è un prodotto medio e nulla più, pieno di stereotipi e con diverse cantonate epocali, ma ha un buon ritmo, scorre via liscio ed è consapevole del mondo pop in cui è inserito (le citazioni di Twilight). Altre comedy medical in giro non ne vedo (no, Nurse Jackie non è esattamente comedy e Private Practice è una merda), quindi qualcuno potrebbe anche essere interessato. Per quanto mi riguarda, l’aspetto più intrigante è la speranza che si tratti dell’inizio di un nuovo filone per The CW. Sai mai…
Perché seguirlo: perché è leggero e di comedy ospedaliere non ve ne sono
Perché mollarlo: perché è l’ennesimo prodotto medio di questa infaustissima stagione televisiva