21 Settembre 2012 2 commenti

Nathan Fillion e Gillian Jacobs twittano felici di Diego Castelli

Momenti di meravigliosa inutilit

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Non è certo questa la sede per mettersi a fare chissà quali riflessioni tecno-socio-antropologiche sull’impatto dei social network nella vita di noi tutti.

Ci limiteremo a sottolineare l’ovvio, notando come la passione dei divi di Hollywood per Twitter ci abbia permesso di avvicinarci a loro come mai prima, sentendo dalla loro viva voce commenti, racconti, pensieri, insulti, battute, minchiate varie. Basta interviste ingessate o trafiletti sui giornali: al giorno d’oggi possiamo leggere in tempo reale i messaggi del nostro attore/attrice preferito/a, e possiamo anche rispondergli personalmente, nella speranza che ci caghi di striscio e ci renda in qualche modo partecipi della sua scintillante vita da star.

Ok, il confine tra il sano apprezzamento e lo stalking psicotico è piuttosto sfumato, ma ancora una volta ci passeremo sopra, beandoci semplicemente delle possibilità offerte dalla tecnologia.

D’altronde, come avremmo fatto senza Twitter a vedere chili di tette fotografate e caricate “per sbaglio”? O a ispirare i vaneggiamenti cospiratori di Paola Ferrari nel post-Europeo? Perché in fondo i social network tirano fuori il meglio dalle persone.

Ehm…

Ma soprattutto, senza Twitter non avremmo il breve eppur fantastico dialogo che vedete qui sotto: Nathan Fillion (protagonista di Castle) spiega a Gillian Jacobs (Britta di Community) il significato del termine “squee” (sorta si squittìo gioioso da fan esagitato), usandolo peraltro in una frase di entusiasmo verso Community.
Cioè, come si fa a non voler bene a questa gente?
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