The Mob Doctor – Ecco a voi la protagonista più odiosa mai vista di Marco Villa
Sì, è più odiosa di Meredith Grey
Qualche giorno fa con Last Resort sono andato un po’ in crisi. Lo so che il pilot ha tante cose di rara bruttezza, ma comunque non mi è dispiaciuto. Pronto a ritrattare dopo qualche puntata eh, ma resta una cosa che non sono riuscito a inquadrare del tutto. E la cosa un po’ mi ha spiazzato. Per fortuna, poi, arrivano i pilot che ridanno una bella bilanciatura e rimettono a posto le coordinate. I pilot brutti, quelli che ti fanno dire: ma col cazzo che guardo altri dieci minuti di sta roba. I pilot come The Mob Doctor.
Che vuole il dire il dottore della mafia. Ovvero di uno di quei personaggi visti in mille film: quelli che in realtà magari fanno tipo i veterinari, ma all’occorrenza si mettono lì con il filo da sutura per richiudere i fori di proiettile di quei bravi ragazzi della cosa nostra. Ecco, Grace Devlin è proprio questo: una dottoressa in gamba e molto rispettata, che lavora in un ospedale di Chicago e che, per storiacce di famiglia, si trova invischiata in un giro di mafia e costretta a ricucire i mafiosi feriti. Dite: beh, non è male come idea. Infatti, non è male. Peccato che sia sviluppata da far schifo.
Il problema di fondo è uno solo: Grace Devlin è un personaggio che sta sulle palle da subito e non fa nulla per scrollarsi di dosso questo marchio. Anzi. Grace è quella che lavora sempre più di tutti e non si tira mai indietro. Ma non in modo positivo, no, facendolo pesare: robe del tipo “ecco, io non dico mai di no a un’operazione, mica come gli altri stronzi che non si preoccupano dei pazienti”. Sì, anche in Grey’s Anatomy si uccidono a vicenda pur di fare un intervento in più, ma non nascondono la propria super-ambizione e non la fanno pesare con il carico da novanta dell’etica e della morale. Ancora: arriva il capo e dice “cara Grace, già devi fare un’operazione complicatissima e mai fatta prima, magari se eviti di perdere tempo seguendo il decorso di quel regazzino è meglio. Guarda, lo fa la tua amica Nancy (SPOILER: non si chiama davvero Nancy)”. E lei mette in piedi tutto un teatrino perché le hanno tolto il giochino di mano. Odiosa. Che poi, un conto è se sei davvero la santa immacolata, ma cazzo, sei il medico della mafia. Capite che qualcosa non torna.
Metteteci poi un rapporto a livello zero di interesse con il suo ragazzo (il povero Zach Gilford, aka Matt Saracen di Friday Night Ligths, al secondo ruolo demmerda in un medical demmerda dopo Off The Map), metteteci poi anche la sottotrama in cui l’eroina lotta anche contro i superiori cattivi e incapaci e avrete il quadretto della perfetta serie odiosa.
In The Mob Doctor non c’è un solo momento interessante. Serie buonista e manichea, già nel pilot ha incongruenze narrative enormi (il capetto-mafia che si fa turlupinare come l’ultima delle giovani marmotte, per dirne una) e l’abbozzo di una trama orizzontale pesantemente drammatica sul passato della protagonista non lascia presagire nulla di buono. E ricordiamolo: la protagonista è una che vorreste prendere a craniate sulle labbra ogni volta che apre bocca. Una peggiore di Meredith Grey. Secondo me non è un buon segno.
Perché seguirlo: perché avete una collega così e volete sfogare su di lei il vostro odio
Perché mollarlo: perché avete una collega così e vi basta e avanza.