The Client List – Il sexy ritorno di Jennifer Love Hewitt di Diego Castelli
Meno fantasmi e pi
E’ tornata. Con più tette e senza morti parlanti al seguito.
Parliamo di Jennifer Love Hewitt, che dopo le innumerevoli stagioni nei panni di Melinda vedo-la-gente-morta Gordon è di nuovo protagonista di una serie tv, da lei stessa prodotta e tratta da un tvmovie del 2010 con stesso titolo, stessa trama, e ovviamente stessa protagonista.Il titolo in questione è The Client List, show di Lifetime (una delle reti must tra le casalinghe americane) che per la Hewitt rappresenta un parziale ritorno al passato: se in gioventù era diventata famosa con serie e film per teen ager – Party of Five su tutti – che esaltavano il suo fascino da ragazza della porta accanto, con Ghost Whisperer si era trasformata in una zia, spogliata di ogni connotazione meramente sessuale per diventare acchiappafantasmi dalla lacrima facile. Oh almeno così la vedevo io, in quei pochi episodi che ero riuscito a sopportare prima che mi si polverizzassero le balle.
Ora, con The Client List, Jennifer punta a riscoprire la sua femminilità, e si costruisce addosso un ruolo più piccante, senza per questo rinunciare all’occhio gocciolante che è il suo redditizio marchio di fabbrica.
Protagonista della serie è Riley, madre di due bimbi e sposata a un tizio malato, disoccupato e tendente alla depressione. Un bel giorno, Riley riesce a (ri)trovare lavoro come massaggiatrice diplomata, e rifiuta categoricamente qualunque tipo di “extra” che i clienti le chiedono in quanto, appunto, massaggiatrice gnocca.Le cose cambiano quando il marito se ne va senza dire nulla, lasciando la poverina da sola e con un mutuo grosso così. Ecco che allora le robuste mance dei clienti più arrapati passano da “simboli di mercificazione da rifiutare con sdegno” a “introiti necessari alla sopravvivenza della famiglia”. A guardare il tv movie, dobbiamo forse aspettarci complicazioni ulteriori, visto che la protagonista del film finiva nei guai con la legge e via dicendo.
Qualcuno di voi dirà “Ma… Ma… In questa serie Jennifer Love Hewitt fa la prostituta!” Bravi i miei bacchettoni, ci avete preso. Tanto è vero che il tvmovie all’origine di tutto prende spunto da uno scandalo del 2004 che coinvolgeva appunto un centro massaggi che offriva servizi un po’ particolari.
In realtà, di prostituzione “vera” per ora non ce n’è. Semplicemente, Riley inizia a vestirsi in modo più provocante, fa la stupidina, massaggia zone più sensibili, e cose di questo tipo. Anche se la vera differenza è un’altra, ed è qui che entra in gioco la Jennifer che tutti conosciamo: il suo personaggio, invece di distruggere i matrimoni altrui, sembra più portato a salvarli, ascoltando i clienti come potrebbe fare una brava psicologa, e aiutandoli a superare le loro difficoltà nella vita amorosa (e non solo). Insomma, finiamo sempre lì: la nostra dolce e tenera Jennifer soccorre la gente in difficoltà, anche se stavolta lei è meno vestita e le persone che aiuta sono vive.
Il primo episodio, in onda lo scorso 8 aprile, ha raccolto un buon risultato d’ascolto in una serata difficile, e la cosa francamente non mi stupisce. Siamo di fronte a uno degli show più furbi degli ultimi tempi. “Furbo” perché mette accuratamente insieme una corposa serie di temi e situazioni fatti apposta per interessare il target di riferimento di Lifetime, fatto di donne più o meno giovani, particolarmente fidelizzate.
Queste componenti si possono persino elencare:
-La protagonista è una madre che lotta da sola per sostenere la sua famiglia.
-L’attrice scelta per il ruolo è bella ma non in modo respingente o aggressivo per il pubblico femminile adulto, che ci si può identificare senza sentirsi esclusa. Senza contare che quella stessa attrice aveva già un solido seguito di pubblico femminile, grazie alle avventure soprannaturali di Ghost Whisperer.
-C’è una storia d’amore pronta a sbocciare ma con difficoltà evidenti (quella tra Riley e il cognato).
-C’è una componente di proibito e di ribellione, legata al lavoro da massaggiatrice, che può stuzzicare le spettatrici senza per questo far nascere eccessivi sensi di colpa (la protagonista supera una certa linea morale, ma lo fa spinta dagli eventi, e non per una sua intrinseca mignotteria).
A questi dovete aggiungere altri elementi, a volte assai espliciti, che possono suonare un po’ eccessivi ma portano a casa il risultato. Penso soprattutto al fatto che i clienti della lista segreta sono tutti palestrati fighissimi, simpatici e gonfi di danaro, mentre i clienti normali sono vecchi e brutti (il contrario della realtà, diciamo).
Non vorrei passare per sessista con l’elenco di prima, ma dovete considerare che questi sono ragionamenti normali in fase di produzione di uno show: allo stesso modo, quando si produce una serie dichiaratamente maschile si tende a riempirla di comicità volgarotta, violenza esplicita o bagnine che corrono. Peraltro, proprio una certa esposizione di pelle da parte della Hewitt può essere motivo di interesse anche da parte degli uomini, che se proprio non corrono a vedere la serie solo perché lei è un po’ biotta, almeno non ne vengono rimbalzati come accadeva con la Donna che sussurrava agli spiriti.
Ovviamente, queste operazioni così apparentemente meccaniche bisogna saperle fare, il risultato non è certo così automatico. Onore dunque a The Client List che riesce nel suo sordido intento commerciale, grazie a un buon ritmo, una narrazione piacevole e una discreta capacità di farsi figlia del proprio tempo, offrendo uno svago che non dimentica il mondo reale (la crisi economica, le difficoltà delle famiglie), ma che anzi lo sfrutta per offrire vari motivi di interesse al proprio pubblico. Il tutto senza alcuna rivoluzione, sia ben chiaro, anche perché non so quanto Lifetime vorrà spingere sull’acceleratore della trasgressione, non siamo su Hbo né su Showtime.
Perché seguirla: la storia interessante, il racconto scorrevole, le dimensioni apparentemente sorprendenti del seno di Jennifer Love Hewitt.
Perché mollarla: non fa certo spalancare gli occhi per la novità o per chissà quali ideone. E se non potete sopportare la Hewitt che piange, purtroppo c’è anche qui.
PS Dimenticavo, ci sono anche Loretta Devine (già moglie del dottor Webber in Grey’s Anatomy) e Cybill Shepherd, che i serialminder di lungo corso ricordano come partner di Bruce Willis in Moonlighting (senza contare The L Word e altra roba). Così, per far vedere che faccio i compiti…
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