La Versione di Tina – Jane by Design di Vale'n'Tina
Una roba brutta, ma cos
Mi chiedo: perché le cose sfigate le devo recensire io?
Non so se lo sapete, ma scrivere non è sempre facile. Ci sono volte in cui l’anima è un po’ in secca e si fa fatica a tirar fuori concetti e parole. Così, dico al Villa “Villa, suggerimenti su cose da recensire?”. E lui “guarda, c’è Jane by design. Ma ti avviso che sarà una merda”.
Ottimo. Grazie. D’altronde nessuno di noi ha bisogno di vedere cose belle, giusto?
Ora, vi basti sapere che mi ha talmente sfracellato le balle questa serie che ho spento dopo minuti 10.24 e mi sono data a pratiche più sensate. Tipo farmi la tinta.
E ho retto fino al minuto 10.24 solo perché la mia deontologia professionale m’impedisce di mandare tutto a quel paese a minuto due. Cosa che altrimenti avrei fatto.
Allora tengo duro e mi dico che no, devo formulare un giudizio una minima serio, e quindi devo continuare a guardare.
Tipo Arancia Meccanica, avete presente?
Beh, comunque, cos’è Jane by Design (oltre a una vaccata)?
È una serie della ABCFamily, che in America va dopo Switched at Birth (che il Villa stroncò, ma che invece io trovo molto caruccio). È partito il 3 gennaio e pare che abbia fatto un po’ il botto: 2.7 milioni di persone che hanno gradito; il secondo episodio ha dimezzato i risultati, 1.1 milioni.
Giustamente a questo punto voi vorrete sapere di cosa parla la serie. Qual è la trama. O no?
Quello che ho visto io è che c’è questa ragazzetta che si crede un sacco figa perché si mette delle cose trendy e crede che questo la legittimi a ritenersi una promessa della moda. Wikipedia suggerisce che in tutto ciò lei si metterà a fare uno stage in una casa di moda e verrà scambiata per un’adulta.
Scambiata, per, un, adulta. Vi prego, soppesiamo insieme le parole di questa frase. Come fai tu datore di lavoro a non sapere quanti anni ha una delle tue dipendenti?
Mi pare evidente che tutto ciò non promette niente di buono.
Insomma, che dire, è il classico telefilm teen un po’ sfigatello, dove si parla di scuola, amore, famiglia e drammi connessi; per esempio c’è Billy, che è il migliore amico di Jane e l’aiuta un sacchissimo, però Billy sta con Lulu che odia Jane (e secondo me a Lulu le rode anche un po’ il culo) e quindi è tutto un casino.
Poi c’è pure da tenere in conto che il padre di Jane è morto, allora che ve lo spiego a fare tutte le menate che possono generarsi da questa cosa tra dinamiche distorte madre-figlia, complesso di Elettra e sedute su sedute dallo psichiatra.
Ah beh, naturalmente c’è Ben, che sarebbe poi il fratello di Jane, che cerca lavoro ma non lo trova mai mai e alla fine però riesce a farsi assumere come assistente allenatore della squadra di basket nella scuola di Jane.
Poi ho il sospetto che abbiano cercato di usare la moda come trucco d’acchiappo. Alla fine il trucco c’è sempre. Tipo: Switched at birth ha dentro la cosa dello scambio e il fatto che una delle due protagoniste è sorda.
Comunque, il trucco, su di me personalmente, non ha funzionato zero.
Ma magari è un problema mio.
Anche se probabilmente no.