Le grandi interviste di Serial Minds – Mitch Buchannon di Diego Castelli
La viva voce di un mito delle spiagge
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Lo conoscete tutti. Per più di una decade è stato il bagnino più famoso, nelle spiagge più famose, dove splendeva sempre il sole e le donne erano tutte belle. Lui è Mitch Buchannon, e oggi è nostro ospite a Serial Minds. E parla pure bene l’italiano, perché ormai sono quasi dieci anni che fa il bagnino a Villa Margherita, una casa di riposo per anziani in Versilia.
Serial Minds: Signor Buchannon, buongiorno e benvenuto. Lei può immaginare quanto sia elettrizzante per noi appassionati di telefilm poterle parlare dal vivo.
Mitch Buchannon: C’hai un sito su Baywatch?
SM: Ehm, no, veramente parliamo di un po’ tutti i telefilm.
MB: Contento te.
SM: Ci dica, cosa ha fatto in questi ultimi dieci anni lontano dagli schermi?
MB: Da che mi han cacciato? Per un po’ ho cercato lavoro, senza trovare niente. Ho provato a diventare pilota di un prototipo di macchina parlante, ma han detto che cercavano uno più giovane, che non avesse ancora fatto il bagnino. Non l’ho capita. Poi son venuto in Italia, tutti a dire che bello, che bello. Ma alla fine tiro su i vecchi prima che anneghino in piscina durante acquagym, mica tanto altro.
SM: Ci pare di capire che non ha lasciato la California di sua volontà.
MB: Dodici anni ho passato a salvare la gente. E a un certo punto uno arriva lì e mi fa: “Guarda Mitch, non se ne fa più niente, frega più una sega a nessuno, si sono accorti che i salvagente son brutti, piantiamo lì”. Così, dalla sera alla mattina, che cazzo. Poi hanno usato anche la scusa delle molestie…
SM: Quali molestie, scusi?
MB: C’era questa tradizione, sulla mia spiaggia. Davo una ripassata a tutte le nuove bagnine. Così, in amicizia, quelle cose goliardiche che si fanno per fare gruppo. E guarda che non erano neanche tutte bone, c’era quella là, Stephanie, neanche un briciolo di tette, pareva mio cugino. Ma mi son tirato indietro? Eh no, caro mio, Mitch il suo dovere lo fa. Poi però alcune si son lamentate, tutte a gridare di abusi, un macello.
SM: Ma proprio con tutte ha fatto questa cosa?
MB: Puoi dire tutto di Mitch, ma non che è uno che discrimina.
SM: Siete stati sulla cresta dell’onda (ci perdoni l’infelice gioco di parole) per circa dodici anni. C’è un momento specifico che vuole ricordare, una persona che le è stata particolarmente cara…
MB: C’è una sola cosa che non si può dimenticare: l’arrivo della C.J. Parker (la bagina più famosa della serie, ndr). Il fatturato della spiaggia è triplicato, noleggio sdraio e lettini alle stelle, gente da tutto il paese, begli anni quelli lì. Bagnina pessima, sia chiaro. 82 persone morte di fronte alla sua torretta. Non riusciva a immergersi, tornava sempre a galla, il vecchio Newman la chiamava “O’ Canotto” (sempre pensato fosse gay, chi porta quei baffi lì?). Però non fregava a nessuno, bastava che corresse.
SM: La corsa delle bagnine, come ci ricordavano anche Joey e Chandler in Friends, era uno dei tanti dettagli che hanno reso le vostre storie un cult della moderna televisione. Ma come risponde a chi vi accusava di fare uno show privo di spessore, votato solo alla rappresentazione stereotipata della donna e delle località turistiche della California?
MB: Gli bruciava il culo che stavamo tutto il giorno in mezzo alla topa, puro e semplice. E poi lo spessore c’era, l’hai vista C.J. di profilo?
SM: Probabilmente intendevano spessore narrativo.
MB: Ce l’avrà Grey’s Anatomy, lo spessore narrativo… Almeno noi non parlavamo di trombare mentre portavamo la gente a riva.
SM: Ma davvero c’erano così tante emergenze tutti i giorni? A molti sembrava un’esagerazione.
MB: No, era vero. In tv non era mai inquadrata, ma in un angolo della spiaggia c’era una trattoria, “Da Johnny il pingue”. Tutto a base di strutto. La gente faceva passare anche quattro o cinque ore, ma poi stava male uguale. E una quota non piccola faceva solo finta per limonare con C.J.
SM: Il salvataggio che ricorda di più?
MB: Qui finisce che mi commuovo. Ero il capo dei bagnini da un paio d’anni, e un anziano sui settanta-ottanta è andato in acqua da solo mentre la figlia prendeva il sole. Quell’estate stavano sempre vicino alla mia torretta, perché gli mettevo sicurezza. A un certo punto la figlia si alza, vede la Settimana Enigmistica per terra, ma il padre non c’è più. Si agita subito e mi chiama. Io prendo il binocolo e scruto, scrutavo sempre un casino. A un certo punto lo vedo, bello distante. Prendo su l’attrezzo e corro. Raggiungo l’anziano. Sai quando proprio vedi la gratitudine negli occhi? L’ho dovuto tenere sotto neanche quaranta secondi prima che smettesse di agitarsi.
SM: Prego?!
MB: Era tutta settimana che mi rompeva il cazzo che voleva toccare il salvagente. Non si può toccare il salvagente, e la figlia continuava a dirmi “lo scusi, la vecchiaia”. Le balle la vecchiaia, quello sapeva solo rompere i coglioni.
SM: E nessuno se n’è mai accorto?
MB: Ma va, C.J. quel giorno ne ha persi sette, ero ben sotto media. Mi sono anche fatto la figlia.
SM: Le confessiamo che il quadro è un po’ diverso da come lo immaginavamo.
MB: Tu sei l’esperto dei telefilm, non te lo devo mica dire io che la vita è un’altra cosa.
SM: La sua è stata una carriera lunga e ricca di successi. A parte il modo in cui se n’è andato, ha qualche rimpianto?
MB: Mi faceva cagare il beach volley, ho sempre voluto il campo da beach soccer. Ma dicevano che con la pallavolo le bagnine andavano su e giù, ed era meglio, alzava la share, che credo sia una parola hawaiana per parlare del pisello. M’è rimasta qui sul gozzo che non potevamo giocare a pallone.
SM: Ora ha dei progetti per il futuro? Ha visto Touch? La possiamo considerare la seconda vita di Jack Bauer, un personaggio che come lei ha calcato le scene per anni.
MB: Sì bello quello, bravo, sì sì.
SM: Non le piaceva 24?
MB: Tu lo sai come è diventato famoso Jack Bauer? Te lo dico io. Era un signor nessuno, un passacarte. Poi un bel giorno ha pagato un paio di colleghi per farli andare in giro a dire che lui era il Mitch Buchannon dell’antiterrorismo. Il tempo che la voce si è sparsa e pam, carriera per il signorino. Quanti soldi ho visto di diritti d’autore? Zero. Quante volte son venuti da me a chiedere cosa ne pensavo? Zero. Quante volte mi hanno offerto di apparire nella serie? Zero ancora.
SM: Ci scusi, signor Buchannon, ma questa ci sembra davvero difficile da credere. Jack Bauer ormai è una leggenda!
MB: Leggenda marcia, ecco quello che è. Ma sai quanto è alto Jack Bauer? Un metro e 75. E dice che cattura i terroristi, ci credo proprio. Sai quanto sono alto io? Uno e 93. Altro che CTU, una manata e finisce al CTO, gli ingessano anche i peli del culo. Ma è mai venuto almeno a ringraziare, che senza di me non era nessuno? Ma va, ti pare che si fa vedere, il nano? E adesso fa la serie col bambino muto. Solo quello poteva fare, a piangere tutto il giorno.
SM: Lei non avrebbe accettato di fare Touch?
MB: Io sono un bagnino, non una balia. Se il bambino affoga, lo salvo. Se non parla, sono cazzi suoi. Anzi meglio, così non rompe i coglioni.
SM: Quindi dobbiamo intendere che i suoi giorni di gloria sono finiti, per scelta?
MB: I bei tempi sono andati, un uomo lo riconosce. Ora sono a Villa Margherita, e mi trovo bene. Stavo pensando di mettere insieme un corso di aggiornamento per noi bagnini impegnati con le persone anziane. Serve un corso specifico, perché non hai idea di quanto van giù forte i vecchi. Già cinque mi son rimasti sul fondo, questo mese. Che non è come in mare, che una volta che sono andati amen. Qui li devi anche tirar su, bello sbattimento.
SM: Grazie del suo tempo, signor Buchannon. A parte tutto, sappia che la ricorderemo sempre in corsa sulla spiaggia, pronto a salvare delle vite.
MB: Ricordati un po’ quel cazzo che ti pare, basta che sganci i 70 euro.
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Qui sotto, una foto di Mitch poco prima del nostro incontro, fuori da Villa Margherita.
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