Goodbye Chuck di Diego Castelli
Un piccolo, indegno saluto
Il 27 di gennaio è stato il giorno dell’ultima puntata di Chuck.
Questo dovrebbe essere tutt’altro post, in cui vi dico la mia sul series finale, cerchiamo di capire se è stata una conclusione degna, se qualcosa è mancato, tiriamo le fila della storia ecc ecc.
Purtroppo, ho smesso di seguire Chuck dopo la 4×01. Quindi, in pratica, due stagioni fa. E non per chissà quale problema o decisione ponderata. Semplicemente, deve essere arrivata un’altra valangata di prodotti che, in un modo o nell’altro, mi hanno distratto.
Quindi non posso farvi chissà quale analisi, né ovviamente posso far finta di aver visto tutti gli episodi che ancora mi mancano, e che a questo punto rischio di non finire mai. Guardate, nemmeno sono andato a leggermi le trame dettagliate di quello che è successo. Un po’ perché non voglio spoilerarmi, quando ancora non ho preso una decisione definitiva sul fatto di portarmi in pari o meno. E un po’ perché non ha senso fingere: noi appassionati lo sappiamo bene, sono tanti i fattori che influenzano il nostro seguire o meno un telefilm, l’attenderlo con ansia tutte le settimane o il tenerlo lì a prendere polvere finché, un bel pomeriggio d’estate, non ci si accorge che è proprio il momento buono per recuperare gli episodi rimasti indietro.
Fin dove l’ho vista io, era una bella serie, semplice e divertente, e in certi momenti ho atteso lo sbocciare dell’amore tra Chuck e Sarah come attendevo quello tra Ross e Rachel. Non so se alla fine stanno insieme o no, non so se hanno salvato il pianeta e il Buy More, non so se Chuck, come sembrava, è diventato veramente un figo o se è rimasto il nerd di sempre, non so se sono arrivati nuovi personaggi e se quelli che apprezzavo fino alla fine della terza stagione ci sono ancora.
Fa niente, magari recupererò, magari no, ma intanto faccio da Serial Minds un bel saluto a Chuck e a Zachary Levi, che è un attore in gamba, disponibilissimo coi fan anche fuori dal set. Speriamo di vederlo presto da qualche altra parte. Ma soprattutto speriamo di rivedere presto Yvonne Strahovski, che è una gnocca stratosferica.
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Cazzo, ora che rileggo l’ho messa giù proprio emotiva, sembra un funerale. Oh, d’altronde la sezione si chiama necrologi, un motivo ci sarà…