La Versione di Tina – La Teoria del Due e la stima profonda per Joey Potter di Vale'n'Tina
Dai la Vitali si droga, è sempre più evidente
ANTEFATTO:
Passeggiavo per Trastevere con una cara amica qualche tempo fa. Si parlava di un argomento molto nuovo e inusuale, così imprevedibile da essere addirittura originale.
Uomini. Si parlava di uomini. Io ero un attimo, come dire, in angoscia totale, essendo presa dal destreggiarmi tra un paio di pretendenti al trono del pavone. Mi piacevano tutti e due. E io, piacevo a tutti e due. Una combinazione di sfiga inenarrabile. Che almeno dici, uno mi schifa, mi sputazza quando mi vede. E invece no.
Allora io, che sono una persona notoriamente calma e raziocinante, che non vado in panico mai, decido giustamente di non vedere più nessuno, di chiudermi in casa, no meglio, trasferirmi, trasferirmi in Angola (che poi non so assolutamente dove sia) e allevare capre, coltivare carote e mimetizzarmi tra gli autoctoni. Mentre stavo lì con le budella arravogliate, gesticolando tanto da spaventare un povero barbone che, inerme, mi chiedeva se avevo un euro, suddetta amica con tutta la calma del mondo mi fa: “scusa, perché devi scegliere?”
TEORIA DEL DUE – il multitasking dell’amore
Già. Già! Perché devo scegliere? Ma voi pensate se al posto mio ci fosse stata Joey Potter. Ma quante vite di poveri adolescenti avremmo salvato, se Joey avesse conosciuto la Teoria del Due?
La Teoria del Due è molto semplice, e recita così: “due è meglio di uno”. Il problema della società occidentale è che ci hanno allevati con la ferma convinzione che esiste l’anima gemella e che essa e solo essa anima potrà renderci felici (altrimenti rimarrai una zitella sfigata con quattro cani alsaziani e due pappagalli come unico conforto- perché ovviamente se sei un uomo sei un gran fico che non ti sei fatto incastrare nel matrimonio).
Poi succede che si passa al vaglio della realtà, e cosa accade nella migliore delle ipotesi? Che dopo un certo numero di anni comincia a farsi strada un senso d’ insoddisfazione. Ti rompi, ma non sai perché. Ti rompi, ma non puoi dire che ti rompi, perché stai con la tua anima gemella, e tu sai per certo che stando con la tua anima gemella è impossibile rompersi. E invece, ti rompi.
La verità vera è che, alla fine, non è possibile che un semplice singolo essere umano, lui solo e per sempre colmi tutte le necessità, e i desideri, e i pensieri di un altro semplice singolo essere umano.
Non è vero. NON E’ VERO. (e se solo sapessi usare i font in questo blog, lo scriverei anche più in grande).
E anche tu, Joey Potter: innanzitutto meriti rispetto. Io ti stimo perché t’infilavi nella camera di Dawson, ti levavi finalmente quella dannata maglietta che nemmeno te l’avessero inchiodata addosso, e poi ti prendevi il due di picche più clamoroso della storia. E siccome di due brutti ne ho presi pure io, ti stimo sorella.
Comunque: se te l’avessero detto prima, che invece di arrivare alla stagione millemila potevamo finire tranquillamente alla uno, bastava che tu semplicemente non scegliessi. O meglio: scegliessi entrambi. Joey Potter, ma ti rendi conto? È una rivoluzione, è il multitasking affettivo questo! Puoi volerli entrambi e non sentirti in colpa.
E NO, NON C’ENTRA NULLA CON LA PROMISCUITA’
Io lo so, che un po’ di gente in questo momento legge e storce il naso. Legge e pensa a Joy (che, anche se si pronuncia uguale a Joey, lui è quello di Friends, che però si scrive “Joey” anche quello, cara Vitali, nota di Diego Castelli), o Barney Stinson e mi dice: ma tu credi che loro siano felici?
No. Io credo che voi non abbiate capito un cazzo di quello che ho detto. Non c’entra nulla la promiscuità. La questione non è farsi ogni anima respirante che passa per via e abbasso la monogamia buuuuuu. No. La questione è un’onesta ammissione di ciò che semplicemente la nostra natura ci ha già detto. Ammettere che l’amore sì, è vero, respira e si nutre dell’idea di essere per sempre solo noi due. Ammettere che poi l’amore muta forma, cambia, si modifica, e dire “noi due” comincia ad essere una gabbia più che un trampolino. Ammettere che in questo non c’è nulla di male, che è sano e giusto cambiare aria per un po’. Poi si torna, e magari, finisce che quella gabbia, non la ritrovi nemmeno più.
NB: un sentito ringraziamento a V.G. che mi ha svoltato la vita. Un altro sentito ringraziamento a Dawson che ci ha creduto fino alla fine.