E se fosse la fine di Community? di Diego Castelli
Poche idee su come sopravvivere all’eventuale tragedia
E’ col cuore in tumulto che inizio questo post.
Dobbiamo parlare dello scorso episodio di Community, che di suo merita certamente qualche riflessione. Ma la questione vera è che era l’ultimo di una stagione monca. Forse di sempre.
Prima le cose liete. Quella dell’8 dicembre è stata la classica puntata natalizia, e Dan Harmon ha colto l’occasione per mettere insieme una spassosa parodia di Glee. Non era la prima volta che i nostri personaggi esternavano il loro fastidio nei confronti dei colleghi canterini (è anche una lotta tra network, NBC contro FOX), né era la prima volta che scaldavano le ugole. Tuttavia, dal punto di vista parodico è questo l’episodio a cui guardare in quanto compiuta presa per i fondelli di Glee. Viene ripreso tutto, dall’ossessione per “le regionali” alla struttura delle performance (esilarante quando i nostri mostrano piena consapevolezza del fatto che sta per arrivare l’ “hip hop remix”), trasformando il canto e il balletto da occasione di riscatto e gioia a sorta di virus pro-sfigaggine.
Ovviamente si tratta di un gioco, e i nostri si divertono eccome a saltellare qui e là. Ne escono pezzi originali e divertenti: il Christmas rap di Troy e Abed, con tutti gli stilemi visivi del genere (e si noti che l’interprete di Troy, Donald Glover, fa davvero il rapper, sotto lo pseudonimo di Childish Gambino); la breve canzone intergenerazionale che raggruppa cinque decenni di musica solo per convincere Pierce a entrare nel Glee Club; il pezzo sexy di Annie, a cui vorrei essere snobisticamente superiore, ma che in realtà attizza parecchio gli ormoni di noi maschietti.
E poi i titoli di coda con le palle di Natale, l’irritante versione cattiva e viscida di Will Schuester, il pigiamino di Abed.
Eppure non si riesce a fare un’analisi come si deve, perché la mente è turbata dal fatto che questo potrebbe davvero essere l’ultimo episodio di sempre. Per quanto buono sia, non è pensato per essere una degna conclusione di ‘sto capolavoro. Dirò di più: non mi è piaciuto il finale, sicuramente natalizio nel senso classico e rassicurante del termine, ma troppo poco cattivo rispetto alle premesse del resto della puntata (e dire che i personaggi seduti sul divano a seguire serie orrende sono riusciti a intenerire persino il Villa, uno che nel tempo libero organizza combattimenti clandestini tra mini pony e orsetti del cuore).
La situazione, attualmente, è questa: Community è stato sospeso da NBC, e in primavera verrà sostituito da 30 Rock. L’anno scorso era stata ordinata una stagione intera, e gli episodi che mancano dovrebbero andare in onda in futuro, ma a questo punto non si sa quando. Di più non si sa. Di certo non tornerà in primavera, e il rischio è che ciò che rimane venga usato come mero tappabuchi, o magari caricato solo sul web, o che so io. Community tappabuchi, bestemmia… Quando ce lo faranno sapere? Boh.
Ma come, vescovi e cardinali si preoccupano del fatto che Fiorello dica o meno la parola preservativo, e nessuno si sbatte per avere notizie certe su Community? Lo so, anche a me sembra un mondo sottosopra.
Non siamo ingenui, sappiamo che gli ascolti sono quelli che sono, e più volte abbiamo detto che se una serie come questa (così alta, citazionista, smaccatamente autoriale) è sopravvissuta per due stagioni e mezza su una rete generalista è già un piccolo miracolo. Ma ho paura che non siamo pronti alla terribile notizia, ne lo saremo tra quattro mesi. Speriamo almeno che, nel caso, possano indorare la pillola trasformando le puntate mancanti in un unico, roboante finalone.
Non starò qui a ridire per l’ennesima volta perché questa serie è così clamorosa. L’abbiamo spiegato tante volte, e il Villa pochi giorni fa (a questo link).
Invece, vi farò un commosso elenco delle dieci cose che ho intenzione di fare qualora Community venisse cancellato definitivamente.
1. Aspettare la prossima produzione di Dan Harmon con la stessa ansia con cui attendo un film-reunion di Friends, ma con la stessa, terrificante certezza che “non potrà mai essere la stessa cosa”.
2. Cercare con ansia le prossime partecipazioni di tutti i protagonisti ad altre serie o film, in particolar modo Danny Pudi. E quando li vedo, affermare solennemente che “è ancora bravo, ma con Community spaccava proprio”.
3. Difendere Community da qui e per sempre, in ogni situazione e su ogni mezzo disponibile: ogni qualvolta dovessi sentire o leggere qualcuno che ne parla male, correrò sul posto e comincerò a sputare insulti, agitando le braccia in modo convulso.
4. Diventare uno di quei saccenti boriosi, che anche tra vent’anni, e di fronte al più recente capolavoro della serialità, dirà frasi come “sì, ma questa roba era già in nuce in Community“, o “trent’anni fa c’era una serie che a sta robetta se la mangiava, il suo nome era Community“.
5. Tornare a studiare in qualche forma, non importa l’argomento, solo per poter creare un gruppo di studio nella speranza che anche una piccola percentuale delle dinamiche di Community venga ricreata nella vita vera.
6. Comprare almeno un gadget all’anno ispirato a Community. Quando smetteranno di produrne, cucirli, modellarli, saldarli, disegnarli da solo.
7. Organizzare serate annuali insieme al Villa, in cui vincerò la mia totale astemia, mi verserò un bicchierino di Amaro Montenegro e, fingendo di aver salvato un antico vaso prendendolo al volo con un aeroplano della Seconda Guerra Mondiale, ricorderò i momenti più importanti di Community.
8. Comprare almeno cinque diversi hard disk, salvarci sopra tutti gli episodi di Community, e metterli al sicuro in cinque diverse cassette di sicurezza conservate in altrettante banche, una per continente. A prova di guerra termonucleare.
9. Diffondere il verbo di Community: ora che è finita, che vuoi che sia recuperare due stagioni e mezza?
10. Fermarmi ogni tanto, non importa cosa stia facendo, per pensare a Bat-Abed, guardare in alto a destra, e sospirare amaramente.
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PS Giusto per commuoverci ulteriormente, date un’occhiata al video girato dai nostri protagonisti per salvare il loro amato college. Non sono dei geni? Non siete ormai alle lacrime?
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