14 Luglio 2011 4 commenti

Scott & Bailey – Il telefilm poliziesco e femminista di Marco Villa

Le quote rosa al Commissariato

Brit, Copertina, Pilot

Ormai è il caso di farci l’abitudine. Se si va in Inghilterra si trova bella fotografia, buona regia, ottime storie. Ma di attrici gnocche niente (a parte Lip Service, ma vabbè, lì la gnocchezza era già nel concept). O almeno: se si parla di crime va di lusso se la protagonista non è una sessantenne che gira con l’impermeabile del Commissario Koster (sì lo so, è la seconda volta che lo nomino in poco tempo. Mi ha segnato l’infanzia, cosa devo dirvi?). Ok, l’inizio becero e maschilista è dettato dal tono della serie. Tra poco capirete.

Ad ogni modo, Scott & Bailey è un poliziesco al femminile, protagoniste due donne con dei nasi diversamente aggraziati e tanta tanta carica e competenza. Scott è bionda, con la testa sulle spalle e una famiglia. Bailey è castana, più giovane e con una vita sentimentale a pezzi. Insieme risolvono casi con una freddezza che neanche Van Basten dal dischetto. E senza saltello.

La serie va in onda su ITV e la prima stagione, formata da 6 puntate, si è conclusa all’inizio di luglio. Di cosa parlerà mai una serie crime con protagoniste donne? Esattamente: omicidi e pene d’amore, intrecciati come fossero una sol cosa.

Ecco allora che nel primo episodio i patimenti di una delle protagoniste si riflettono con precisione millimetrica nelle torbide vicende del caso di giornata. E state pur certi che continuerà così.

Perché tanto sarcasmo? Perché la serie è carina e si lascia guardare, ma sembra fatta in modo stanco. Le protagoniste non spiccano come dovrebbero e nell’altissimo livello di qualità della serialità britannica Scott & Bailey fa un po’ la parte della sorella sfigata. Certo, di cose interessanti ce ne sono: su tutte la descrizione di un commissariato di polizia – luogo solitamente testosteronico e ben poco aperto alle donne – come una sorta di bastione del matriarcato, con la capa bravissima e in grado di risolvere ogni patema e gli uomini divisi tra figure para-lombrosiane, esponenti dell’avanguardia idiota più spinta o della sudditanza all’ormone. Stesso discorso per le figure maschili esterne al commissariato, che nel primo episodio fanno figure che stanno a metà tra la pena e la vergogna. Forse un po’ troppo? Per carità, decenni di stereotipi sulle segretarie stupide e disponibili vanno in qualche modo pagati, quindi ben vengano le quote rosa, ma a patto che non travolgano tutto ciò che si para loro innanzi.

Per dire, King è una serie che punta a un target femminile e lo fa mischiando ironia e investigazione, ma senza incenerire con il lanciafiamme metà della popolazione della Terra. Tornando a Scott & Bailey, si tratta certamente di un telefilm scorrevole e a suo modo godibile, ma niente di più. E come sapete, qui a Serial Minds non ci si accontenta. Mai. Questa frase la troverete nei primi Baci Perugina sponsorizzati da questo sito. Correte a comprarli!

Previsioni sul futuro: le donne del commissariato terranno in scacco il mondo, risolvendo casi e mettendo alla berlina tutto ciò che venga declinato al maschile.

Perché seguirlo: perché siete tra i fondatori del Comitato per l’Annientamento maschile

Perché mollarlo: perché come crime mmhhh e come serie brillante mmhhh




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