The Increasingly Poor Decisions of Todd Margaret – C’è odore di The Office (e di cult) di Marco Villa
Siete pronti ad assistere alla splendida e rovinosa caduta di un imbecille?
Da sempre gli inglesi vengono irrisi per il loro humour, ritenuto poco appetibile per noi mediterranei. Beh, credo che negli ultimi anni questo stereotipo si sia dimostrato stupido come tutti gli stereotipi. Se è vero che c’è una comicità diversa, è altrettanto vero che questa comicità sa essere più distruttiva e dissacrante di molte altre messe insieme. Soprattutto, sa essere veramente cattiva. L’esempio di cui abbiamo parlato recentemente è Psychoville, serie grottesca e ai limiti del raccapriccio, irrealizzabile negli USA, per non parlare di casa nostra.
The Increasingly Poor Decisions of Todd Margaret si inserisce nella scia di una comicità cattiva e sadica, che gode nel mettere alla berlina il protagonista, rendendolo allo stesso tempo autore e vittima della sua presunta goliardia. La serie è andata in onda lo scorso autunno su IFC, con sei episodi di venti minuti ed è stata rinnovata per una seconda stagione. Il protagonista è Todd Margaret (David Cross, anche creatore della serie con Shaun Pye), un impiegato sfigato statunitense che viene scelto da un capo idiota per coordinare il lancio inglese di un energy drink. Segue trasferimento in Inghilterra e crollo verticale di ogni tipo di dignità.
L’ambiente, quindi, è lavorativo. Ovvio andare subito al primo riferimento possibile, ovvero The Office versione inglese. Di fatto, oltre all’ambientazione, il punto in comune è il modo in cui viene trattato e presentato il protagonista. Se in The Office il David Brant di Ricky Gervais è in assoluto il personaggio che, nella storia della serialità, abbia messo più a disagio lo spettatore, Todd Margaret aspira con grandi possibilità al podio. In entrambi i casi, si tratta di figure che superano il concetto stesso di idiozia per raggiungere quello di inadeguatezza. Inadeguatezza al mondo e alle relazioni sociali che li circondano. Dei veri e propri casi patologici, che riescono a provocare un sentimento misto in chi li guarda: da una parte si ride e si gode delle loro sfighe e brutte figure perché sono veramente stupidi e meritano quello che accade loro, dall’altra, però, si prova anche un po’ di pena e – appunto – disagio nell’osservare il metodo scientifico con cui scavano la propria fossa della vergogna, a furia di sorrisi tirati e battute imbarazzanti. Ecco allora quella cattiveria di cui si parlava in apertura, qui resa in modo programmatico da quell’increasingly inserito nel titolo. Un fatto che lascia presagire un preciso andamento e che non può che far piacere. Nei confronti di The Office, infatti, c’è un chiaro debito, ma non c’è traccia di clonazione o brutta copia.
Il secondo riferimento è a The Thick of It, per quanto mi riguarda tra le serie più belle viste quest’anno. Di nuovo, però, più che al telefilm in quanto tale, il riferimento è a un personaggio, ovvero l’inarrivabile Malcolm Tucker, fustigatore degli imbecilli e gran visir dell’insulto creativo. Qui il suo “ruolo” è assunto da Will Arnett (già in Arrested Development e nello sfortunato ma non pessimo Running Wilde), che interpreta il capo di Todd e fa esordire la serie con una sequenza che inanella una vertiginosa spirale di insulti nel giro di pochissimi minuti. E ancora cattiveria, e ancora politicamente scorretto. Perché presentare un pilot che si apre con una sequela incontabile di fuck non è da tutti.
Finiti i discorsoni, veniamo al succo. The Increasingly Poor Decisions of Todd Margaret è una serie che si candida tra le migliori comedy viste di recente. La partenza è ottima, se il prosieguo tiene, siamo davanti a una discreta bombetta.
Previsioni sul futuro: sta tutto in quell’increasingly, che si riferisce a sfighe e figure di merda.
Perché seguirlo: per il piacere sadico di vedere un imbecille all’opera e per godere di qualche sano insulto creativo.
Perché mollarlo: perché avete il cuore di panna e voi gli idioti non volete insultarli, ma accudirli davanti al caminetto.