Serial Dogs – Cani e cagne maledette di La Redazione di Serial Minds
Attori e attrici: il peggio del peggio
Non fatevi trarre in inganno dalla pucciness della foto qui sopra.
Questo è un post spietato, dedicato ai peggiori attori e alle peggiori attrici della serialità televisiva.
Noi ne scegliamo nove.
La decima casella tocca a voi.
Rose McGowan (Paige in Streghe)
La Regina di tutte le Cagne. Presa per sostituire la bizzosa Shannen Doherty (che avrebbe fatto bestemmiare anche Madre Teresa di Calcutta), deve la sua fortuna solo alla relazione con Marilyn Manson, durante la quale si presentava agli eventi mondani (s)vestita di abitini del tutto trasparenti capaci di nascondere solo la sua pochezza mentale (no, in realtà lasciavano intravedere anche quella). Dal suo arrivo, tutti gli attori e le attrici di Streghe cominciarono a sembrare Robert De Niro o Meryl Streep (persino Holly Marie Combs, che altrimenti avrebbe certamente meritato un posto nella mia classifica). Nel suo repertorio troviamo: espressioni sempre uguali, e per lo più a sproposito; incapacità di mostrare sentimenti in maniera genuina; grave difficoltà nei momenti comici; al contrario, grosse abilità di far ridere durante le scene teoricamente drammatiche. Il suo personaggio risultava già inevitabilmente posticcio, e lei riuscì a renderlo del tutto inutile. Non riusciva nemmeno a essere sexy, ed è grave visto che l’uinica cosa che poteva offrire, almeno sulla carta, era un po’ di gnoccheria. (dc)
David Schwimmer (Ross in Friends)
Ok, lo so. Friends non si tocca e già un’altra volta avevo superato il limite mettendo alla berlina la coppia Ross-Rachel. Ma una domanda sorge spontanea: voi l’avete mai visto Friends in versione originale? Io no, fino a pochi mesi fa. Nella bambagia del doppiaggio italiano, Ross sembrava un cretino come tanti, con una mimica facciale un po’ esasperante, ma vabbè. Ecco, David Schwimmer assesta un duro colpo alla sacrosanta lotta contro il doppiaggio. Già per questo, il fatto sarebbe grave. La cosa peggiore, però, è ovviamente la recitazione stessa: Schwimmer sembra un mezzo troglodita, incapace di colorare in alcun modo la voce gutturale che si ritrova. Non lo aiuta il fatto che Matthew Perry e Matt LeBlanc siano una coppia comica perfetta. Loro due si reggono a vicenda il gioco, poi arriva David – il caro vecchio David – e si muove come un pachiderma in un negozio di vasi Ming. Non siete d’accordo? E allora su, spiegatemi perché gli altri due soci in questo momento sono protagonisti di nuove serie, mentre lui ha come miglior risultato l’interpretazione della giraffa Melman di Madagascar. (mv)
Tutti i protagonisti di Primi Baci
Per chi non lo ricordasse (o fosse troppo giovane per farlo), Primi Baci era una sitcom francese, di impostazione romantica, che raccontava di un gruppo di amici adolescenti alle prese con le prime cotte, i primi strusciamenti e, con ogni probabilità, le prime gravidanze indesiderate. Una serie che seguivo alle medie, quindi nel Pleistocene, e di cui non perdevo un episodio. Detto questo, malgrado l’affetto e la nostalgia che ancora mi legano ad essa, non posso fare a meno di sottolineare la totale incapacità di tutti i protagonisti. Una pletora di attorucoli impregnati di quella recitazione tipicamente francese, piena di movimenti della testa e di arricciamenti della bocca, da far pensare a una combriccola di epilettici durante una crisi. Ricordo che, guardandolo, provavo uno strano misto di attrazione e imbarazzo, in un epoca in cui il mio giudizio critico non era ancora pienamente sviluppato. Immagino che, a vederlo oggi, vorrei semplicemente ucciderli tutti. (dc)
Evangeline Lilly (Kate in Lost)
A scanso di equivoci: Evangeline Lilly è sexy e stragnocca. Su questo non ci piove. E aggiungo: è sexy e stragnocca in entrambe le espressioni che utilizza in Lost. Perché è evidente che riesce a essere molto sensuale quando fissa gli interlocutori con lo sguardo da Einstein in pieno sforzo mentale, con l’occhietto leggermente chiuso e la testa che penzola verso una delle spalle. Ed è altrettanto evidente che continua ad avere tutto al posto giusto quando schiaccia il pulsante e attiva la faccetta da “Sawyer, cosa hai combinato questa volta?”, che condensa i sogni erotici di generazioni unendo il ruolo della maestra e dell’infermiera caposala stronza. A essere onesti, bisogna aggiungere una terza espressione, ovvero quella in cui esprime totale sgomento e incapacità di comprendere ciò che vedono i suoi occhi. Tre facce per sei stagioni. Un po’ pochino, no? Fermo restando che Evangeline Lilly è sexy e stragnocca. Ma forse questo punto l’ho già affrontato. (mv)
Beverley Mitchell (Lucy in Settimo Cielo)
Altra serie segretamente ma profondamente trash, tenuta a mollo per ore nello zucchero. Un classico esempio di prodotto buonista ideato appositamente per far incazzare la gente normale. Detto questo, ci ha regalato Jessica Biel, e noi per questo siamo grati. Peccato ci abbia anche regalato Beverley Mitchell, specie di fungo rigonfio che aveva un anno in più della gagliarda collega, ma sembrava averne cinque di meno. In teoria non era un personaggio particolarmente irritante, eppure Beverley riuscì a compiere il miracolo, coi suoi gridolini e il movimento continuo e instupidente delle lunghe chiome. Un bel giorno Lucy trovò un fidanzato poliziotto, e a tutt’oggi mi chiedo come mai, durante il matrimonio, lui non le abbia detto “guarda che si vede che fingi”. (dc)
Joseph Fiennes (Mark Benford in Flash Forward)
Qualche giorno fa ero in Fnac. Vedo il cofanettone, basisco qualche attimo e chiedo al commesso:
– Ma ne vendete tanti di cofanetti di Flash Forward?
– Scusa, ma cos’è Flash Forward?
Vita vissuta. Comunque parlare di Joseph Fiennes è un po’ come sparare sulla Croce Rossa, no? Va bene, facciamo fuoco. Qui a Serial Minds amiamo parlare male di Flash Forward, ovvero la serie più sprecata della storia. Ebbene, nelle nostre menti questo scempio realizzativo sarà per sempre legato alla faccia da schiaffi di Joseph Fiennes. Uno che evidentemente si è giocato tutta la buona sorte che aveva in dote quando è stato scritturato per un film che avrebbe vinto l’Oscar. Il fatto che quella venga ricordata come l’annata degli Oscar più ridicoli, fa già parte della leggenda di una star schiacciata dal peso del confronto con il fratellone Ralph. Tornando a FF, il problema di Fiennes è uno solo: non è in grado. Non ha capito il personaggio, non gliel’hanno spiegato, se l’è dimenticato: sta di fatto che se sei l’eroe del telefilm e tutti ti odiano, qualcosa non funziona. E il tuo ghigno da “sono molto più furbo di voi” non è proprio d’aiuto. (mv)
Tori Spelling (Donna in Beverly Hills 90210)
Il nepotismo fatto donna. La sua parentela col produttore Aaron Spelling era l’unico motivo valido, peraltro abbastanza dichiarato, per giustificare la sua presenza in Beverly Hills. E se devo darle atto di essere abbastanza migliorata nel corso della serie (come attrice e come femmina), non posso dimenticare i suoi primi passi nel mondo della serialità televisiva: al di là che accanto a Brenda e Kelly sembrava un lemure, recitava come se fosse capitata lì per caso, e le avessero offerto dei soldi per dire due parole nella pubblicità di un detersivo, giusto perché l’attrice scelta in precedenza aveva avuto l’appendicite due ore prima delle riprese. Ogni volta che la guardavi ti ricordavi di stare vedendo un telefilm. E non è bella, come percezione. (dc)
Katie Holmes (Joey in Dawson’s Creek)
Se Evangeline Lilly si trova in questa classifica – nonostante sia sexy e stragnocca – a causa di un set limitato di espressioni, che dire di mrs. Cruise? Lungo le sei insostenibili stagioni di Dawson’s Creek (a.k.a. lammorte) ha alternato la faccia da Katie Holmes e quella da Katie Holmes con il labbro leporino. In entrambi i casi, un carisma uguale a zero e una totale impermeabilità a ciò che le stava accadendo intorno. Il fatto che sia finita a mangiare la placenta non è buon segno: forse apatia e pigrizia mentale non erano figlie del set di Capeside, forse erano/sono presenti nella cara ragazza anche quando non lavora. Proprio in questi giorni è tornata sugli schermi americani interpretando Jackie Kennedy. Più che un’icona di eleganza sembra uscita da un matrimonio di paese degli anni ’70. Pora stela, a volte è sufficiente accontentarsi di essere stata la bella della scuola. Non è un disonore. (mv)
Tom Welling (Clark Kent in Smallville)
Qui devo farmi violenza. Sì perché voi lo sapete che a me Smallville, nel complesso, piace, e mi scoccia dirne male. Però, se dobbiamo parlare di attori e attrici incapaci, non possiamo tenere fuori Tom “qualunque cosa succeda io ho sta faccia ” Welling. Il nostro aitante supereroe era un modello, prima di entrare nel mondo della tv, e la cosa si vede: fisico importante, faccino angelico e molto americano, e totale incapacità di manifestare emozioni. L’abbiamo visto sorridente, a volte, quasi incazzato, in altri casi. Ma per lo più, nel corso di questi dieci anni, abbiamo dovuto desumere il suo stato d’animo dal contesto e dai dialoghi, perché non c’era verso che lui lo facesse intendere con un solo sguardo. Ci siamo passati sopra a lungo, perché comunque madre natura è stata generosa (lineamenti del volto e fisico sono effettivamente adatti a un giovane Clark Kent). Però un posto in classifica è suo di diritto! (dc)