Ci eravamo dimenticati di The Event di Diego Castelli
Forse l’ultimo post sullo sfortunato telefilm di NBC
Oh, un paio di settimane fa è ripartito The Event, com’è che nessuno di voi mi ha avvertito?! Cioè, uno vi chiede una cosa… Peraltro capisco che in tre mesi di pausa uno fa anche in tempo a trovarsi una ragazza, ingravidarla accidentalmente e sposarla per tentare di non andare all’inferno, e quindi ti può scappare di mente che devi avvertire quel tizio là del blog che è ripartita la serie flop dell’anno.
Eh sì, perché gli ascolti sono rimasti bassi, e lo show sarebbe già stato cancellato, se solo la prima stagione non fosse stata venduta a scatola chiusa praticamente in tutto il mondo.
E mi dispiace, cazzarola, perché vi ho già detto che non ritengo la serie un capolavoro, ma nemmeno quella pallotta di letame che molti continuano a insultare.
Eviterò comunque di farvi un post di analisi, che sennò vi annoiate e io ci tengo al vostro intrattenimento. Tanto più che ci è giunta fresca fresca un’intercettazione inaspettata e dai risvolti interessanti. A parlare sono Nick Wauters, creatore della serie di NBC, e la bella ed enigmatica (per non dire troia intergalattica) Anna (A), capa dei V. Pare che gli sviluppi della trama di The Event non stiano piacendo al mignottone lucertoloso…
NW: Pronto?
A: Buonasera, umano. Sei tu Nick Wauters, che ha inventato The Event?
NW: Sì, sono io. Chi parla, scusi?
A: Sono Anna.
NW: Anna come?
A: Anna e basta. Colei che guida il popolo dei V.
NW: Guardi, non mi interessa, non compro niente. Chi le ha dato il mio numero?
A: Il Presidente. Mi hanno detto che questo The Event si avvicina pericolosamente a noi V. Alieni arrivati a dominare la Terra, e terrestri che cercano di combattere l’invasione, con l’aiuto di alcuni ribelli.
NW: Anna, giusto? Guardi, io la capisco, ma qui è tutto un casino. All’inizio la NBC mi aveva chiesto l’erede di Lost. Mi avevano detto: facci una cosa misteriosa e densa come quella, però più semplice, e non tirarla così in lungo con i segreti. Lei può immaginare che…
A: Chi è Lost?
NW: Come cos’è Lost? Il telefilm di culto degli anni 2000! Ha presente? L’isola? I naufraghi?
A: Con Simona Ventura?
NW: No, è un’altra cosa.
A: Allora non ho presente.
NW: Comunque, io gli ho detto che la serie la potevo fare. Però avevo chiesto di non esagerare con i proclemi, che poi finivamo nelle rogne.
A: Non capisco…
NW: I fan di Lost sono cattivi, signora mia. Gente a cui hanno chiuso la serie della vita buttandola sul misticismo pseudo-religioso. Non sono persone con cui si possa scherzare. Io infatti volevo chiamare lo show Il salvataggio della Terra contro i cattivi dello spazio, a scanso di equivoci. E invece alla rete hanno voluto usare “The Event”. Lo sente com’è arrogante, com’è pomposo? Come se La Corrida si chiamasse Talenti della Madonna. Capisce anche lei che si crea un problema di aspettative.
A: Io non conosco questo Lost, ma mi hanno detto che ora copiate noi V.
NW: Guardi, a me dispiace. Io avevo anche buttato lì un po’ di idee originali, tutta una mitologia legata alle partite IVA interstellari e ai diversi tipi di dado per il brodo. Ma anche lì niente, volevano una cosa più accessibile. Mi hanno anche detto: usa i flash back, che alla gente piacciono. E infatti i fan di Lost ci hanno coperto di insulti. Sarebbe servita un po’ di umiltà, glielo dico io. Meno promesse che non potevamo mantenere. Perché sa qual è l’amara verità? Che The Event è molto meglio del maledetto Flash Forward: quello dalla seconda puntata andava in vacca e non si capiva più una cippa! Io ho fatto una cosa più semplice, però dignitosa, ma cazzo se quelli vanno in giro a spacciarla come il capolavoro della vita, per forza che poi ci insultano e vedono solo i difetti!
A: Wauters.
NW: Sì?
A: Calmati.
NW: Mi scusi.
A: Le tue emozioni sono inutili, ma capisco che un essere inferiore come te le possa provare.
NW: Grazie… credo…
A: Il problema è che ora parli di alieni che vogliono cosquistare il mondo, e la cosa non ci piace.
NW: Eh signora mia, ma noi siamo tv generalista! Guardi che anche i naufraghi alla fine non facevano mica ascolti incredibili… tutto troppo complicato e orizzontale per combattere American Idol e Amici di Maria. Il popolo è minchione, scusi il francesismo.
A: Io non comprendo queste questioni, umano. Ma sia chiaro che sei al limite della nostra tolleranza. Che non debba scoprire che i tuoi alieni hanno segrete sembianze di rettile…
NW: No, stia tranquilla, pensavamo ai mustelidi. Sa, lontre, martore, tassi, puzzole, cose così. Stiamo girando un episodio dove Sophia ne sgancia una radioattiva nella base di Inostranka. Sa, un tocco di comedy…
A: Anche la lettera V, o il termine Visitatori, sono di nostra proprietà esclusiva.
NW: No problema. Se ci ha fatto caso, i nostri alieni di riferiscono a loro stessi solo come “la nostra gente”. E’ perché ancora non ci siamo decisi sul nome. Io proponevo gli Ospiti, ma mi hanno detto che è poco minaccioso. Il network, per rimanere nella solita scia, propone Gli Altri Ancora. Ma ho messo il veto, ho paura che mi buchino le ruote della macchina.
A: E non devono avere grosse astronavi, né finti interni in acciaio inox 18/10.
NW: Signora, io qui lavoro di scrittura, di equilibrio tra sottotrame romantiche e grandi complotti politici. Per il resto non ho i soldi neanche per una pistola laser. Qui è tutto mitra e furgoni. Pensi che l’altro giorno è arrivato questo signor Jack Bauer, che mi ha accusato di fare una banale serie sui terroristi, e che nel caso voleva farne parte anche lui, perché ha già salvato più volte le chiappe a un presidente nero.
A: Mmm… Tu mi sei inferiore, Wauters. Ma avrò pietà di te. Anche perché ora devo andare, ho i criceti sul fuoco.
NW: Grazie.
A: Ma se vedo anche solo una lingua biforcuta nella tua serie torno qui e ti mangio la testa, ci siamo capiti?
NW: Guardi, in questi giorni stiamo dipingendo la mia Lancia Tema per farla sembrare un portale intergalattico, di lingue biforcute non se n’è parlato.
A: Ti saluto, Nick Wauters. Veniamo in pace, sempre.
NW: La vuole la mia amiciza su Facebook?
A: No.