9 Marzo 2011 5 commenti

House 7×15 – Puntatone specialone! di Diego Castelli

Lo attendevamo con ansia, e non ci ha lasciato delusi!

Copertina, I perché del mondo, On Air

Poco più di una settimana fa abbiamo parlato di House (per la precisione qui). Così, per amore e simpatia, più che per necessità. Ma si era anche detto che stava arrivando un episodio speciale.

Bene, è arrivato.

Da qui in poi mi toccherà spoilerare. Lo so che è brutto, però ragazzi, per fare un’analisi come si deve bisogna parlare del prodotto, altrimenti tanto vale dirvi “è bello, guardatelo”, e tutti a casa. Comunque all’inizio rimango generico, e quando esagero ve lo dico ;-)

Allora, se avete internet e vi piacciono le serie tv, avrete sicuramente già visto qualche foto/video della puntata 15, dal titolo “Bombshells”. Se n’è parlato ancora prima della messa in onda, perché Fox ha diffuso diverse immagini che mostravano Greg & company in contesti ben diversi da quelli abituali: ecco la Cuddy in bianco e nero in versione anni Cinquanta, House e Wilson alle prese con la sitcom, persino un video musicale con un insolito diagnosta canterino.
Queste immagini sono bastate a solleticare il pubblico e la critica, ma una volta visto l’episodio c’è anche qualcosa di più.

Affrontiamo la questione su due livelli.
A un primo livello, come detto, ci sono gli omaggi al cinema e alla tv di genere. E’ la superficie più luccicante, quella che fa gridare a siti e riviste “oh, dovete troppo guardare la 15 di House“. Ed effettivamente questi flash sono parecchio interessanti: a fronte di un espediente narrativo tutt’altro che nuovo – si tratta di semplici sogni dei personaggi, roba che si faceva già nel 1905 – troviamo una bella dose di ironia e una maniacale attenzione ai dettagli (che coinvolge persino il formato stesso dell’immagine). Così, l’improbabile sitcom con House e Wilson è sì divertente, ma anche sapientemente “esagerata” (notare la scompostezza delle risate in sottofondo). Allo stesso modo, la scena degli zombie è ottima per azione e suspense, ma contemporaneamente ridicola e tamarra, non fosse altro perché il nostro dottore trasforma in ascia e poi in fucile il fedele bastone da passeggio.
Senza rivelare oltre (però che bello l’omaggio a Butch Cassidy…), possiamo dunque dire che queste citazioni sono divertenti da guardare e sfoggiano una bella creatività. Tra parentesi, si potrebbe parlare a lungo di quanto è orrida la ragazzina che fa Rachel nel sogno anni Cinquanta. No dai, date un’occhiata, veramente orripilante.

Però questo non basterebbe a fare una puntata-capolavoro. Fortunatamente, per noi attenti serialminder, arriva il secondo livello.
E qui spoilero di brutto, quindi occhio.
Dopo esserci divertiti con le scenette, è necessario chiedersi il perché del loro esistere. Non ci basta una scusa banale, tipo “abbiamo bevuto un sacco prima di scrivere la sceneggiatura”.
In questo episodio la Cuddy sta male, e c’è il sospetto che sia una cosa seria. Mentre lei fa gli esami, House non sembra in grado di starle accanto, tanto che manda Chase a farle compagnia al suo posto.
I sogni appaiono perciò come proiezioni dei timori dei due piccioncini, tanto che in ogni visione la Cuddy è morta, in punto di morte, o comunque in una situazione di forte disagio.
A questo punto vale la pena ricordare l’episodio precedente, apparentemente privo di picchi rilevanti, ma in realtà portatore di un tema fondamentale: per buona parte della puntata, nella quale il paziente moriva (evento raro), House si chiedeva se il suo amore per la Cuddy non lo stesse distraendo, rendendolo un medico peggiore. Alla fine lo zoppo si abbandonava al sentimento, ma l’espressione della fidanzata non faceva presagire nulla di buono. (Va anche detto che l’espressione della Cuddy non fa mai presagire niente di buono: probabilmente quando va dal salumiere per comprare tre etti di cotto, a guardarla in faccia quello pensa che abbia perso il gatto in un brutto incidente con la lavatrice).
Puntualmente, l’episodio 15 ci mostra un protagonista particolarmente angosciato per la sorte della sua bella, e vediamo il suo team in grosse difficoltà col caso di puntata, sul quale il medico migliore dell’universo non riesce a concentrarsi.

Se mettete insieme tutti i pezzi (le citazioni fatte in un certo modo, il tema amore vs medicina, alcune sfumature nei dialoghi ecc ecc), ottenete un quadro ben più profondo di un semplice “episodio con le scenette carine”. E’ invece un capitolo che si fa implicitamente carico delle ansie di una certa parte del pubblico, quello stesso pubblico che io, nello scorso post, cercavo di dissuadere dal mollare la serie. Le citazioni oniriche, a livello metatestuale, non sono altro che una manifestazione visiva di una semplice paura: quella che House diventi un altro telefilm.
Da tempo una fetta di spettatori si lamenta del fatto che lo show non è più quello di una volta. Ora, con raffinata autocoscienza, gli autori hanno messo in piedi un racconto che tematizza quelle lamentele, innervandole nel tessuto stesso della narrazione: l’amore, più di qualunque altro elemento “disturbatore”, rischia di cambiare per sempre il telefilm, distruggendo l’essenza stessa del suo (anti)eroe. Le sequenze dei sogni, insomma, tramutano in immagine il rischio supremo: che House, così come lo conosciamo, smetta di esistere.

Si capisce allora perché Greg non voglia stare con Lisa nel momento del bisogno: per farlo dovrebbe compiere altri passi verso lo status di fidanzato-cucciolone, perdendo alcune delle sue caratteristiche fondanti. In breve, House dovrebbe distruggere House.
Il finale, potente e inaspettato, mostra che gli autori non erano ancora pronti a lasciar morire la serie, ed erano disposti a tutto pur di salvarla, pur di evitare che quegli incubi (perché di incubi si tratta) divenissero realtà. E il nostro dottore la pensava allo stesso modo, tanto che alla fine fa l’unica cosa capace di farlo tornare quello di una volta…

Il bello è che qualche spettatore ingrato la giudicherà una scelta “banale”. Stolti.

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PS Giusto per aggiungere un dettaglio: in tutto sto po-po di roba, hanno anche trovato il tempo di tratteggiare ulteriormente la figura di Taub, che di puntata in puntata sta passando da semplice fedifrago col nasone a personaggio dallo spessore clamoroso…
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