Mr Sunshine – Nuova serie per Matthew Perry di Diego Castelli
Dopo Joey, anche Chandler torna in tv!
Poche settimane fa abbiamo celebrato con gioia il ritorno televisivo di Matt LeBlanc, indimenticato Joey di Friends.
Oggi invece parliamo del suo vecchio compagnuccio di giochi, quel Matthew Perry che in Friends dava corpo, voce e simpatia a uno dei miei personaggi preferiti di sempre: Chandler Bing!
Dopo aver lasciato il Central Perk, e dopo essere stato protagonista di qualche discreto film come FBI: Protezione testimoni, Perry non è più riuscito a imbroccare un vero e proprio successo, baloccandosi tra qualche tv movie e una serie, Studio 60 on the Sunset Strip, incapace di andare oltre la prima stagione malgrado una buona dose di idee apprezzabili.
Nel 2011 il nostro Matthew ci riprova con Mr Sunshine, nuova comedy di ABC iniziata lo scorso 9 febbraio. Il concept è abbastanza particolare: Ben Donovan (Perry) è il manager del Sunshine Center, un enorme palasport/centro congressi che di settimana in settimana diventa teatro di manifestazioni sportive, convention aziendali, eventi di ogni tipo. Il pilot coincide con il quarantesimo compleanno di Ben, che dopo anni di sano egoismo e di “sto bene per conto mio e non me ne frega niente degli altri”, si accorge che forse non ha poi tutta questa voglia di passare la vita da solo. Questa presa di coscienza si concretizza, tra le altre cose, in un rinnovato sentimento per Alice, addetta al marketing e sua scopamica da cinque mesi (si può dire scopamica su un blog? E’ volgare?), che però ha idee diverse dalle sue.
Dirò una cosa chiara e semplice. Mr Sunshine è bello. Brillante, divertente, piacevole. E cazzarola se sono contento, perché ho proprio voglia di spupazzarmi tante belle puntate col mio amico Chandler. E magari la smetto di chiamarlo Chandler, ché immagino non gli faccia più particolarmente piacere…
Sono tre (anzi quattro) gli elementi che fanno di questo show un “buono show”. In primo luogo, ovviamente, c’è la faccia del protagonista, che fa quello che gli riesce meglio: un personaggio dalla battuta pronta e sempre pronto a prodursi in smorfie buffissime. La ripetizione di uno stile recitativo molto simile a quello che l’ha reso famoso poteva far apparire il tutto un po’ forzato, ma ad aiutare Perry ci sono una serie di personaggi secondari riusciti e ben caratterizzati, abili a creare le condizioni adatte per consentirgli di sfoggiare le sue doti di giullare. Oltre ad Alice, interpretata dalla bella e simpatica Andrea Anders – che curiosamente era co-protagonista in Joey, sfortunato spin-off di Friends – troviamo: Alonzo (James Lesure), collega di Ben caratterizzato da un patologico quanto irritante ottimismo; Crystal (Allison Janney), padrona del Sunshine Center, riccona misantropa e completamente fuori di testa; Roman (Nate Torrence), figlio di Allison, animato da buone intenzioni lavorative ma scemo come una capra lobotomizzata; Heather (Portia Doubleday), neo-segretaria di Ben e stranamente invaghita di Roman, il suddetto idiota, che è anche brutto come un orango glabro. Ci sarebbe anche Robert (Jorge Garcia, mitico Hurley di Lost), timido e pacioccoso addetto alla manutenzione, ma non ho mica capito se è una guest star o un personaggio regolare.
(Cazzo se sono bene informato, si può proprio fare affidamento su di me…)
A fare da scenografia c’è il Sunshine Center, terzo elemento di forza della serie, microcosmo contenuto e apparentemente “statico”, ma fecondo di possibilità: per sua stessa natura può fare da cornice agli eventi più disparati, rimanendo comunque un luogo riconoscibile. Nel pilot ospita un circo, con tutto il corollario di clown e animali esotici, in futuro chissà…
Ultimo elemento è l’immediata presenza di una linea romantica molto esplicita, forse persino scontata, ma potenzialmente molto utile allo sviluppo complessivo del personaggio di Ben.
A rendere gustoso il tutto, ovviamente, c’è una buona scrittura, che ogni tanto scivola in qualche banalità di troppo, ma che riesce ugualmente a regalare molti momenti divertenti. E mi fa piacere sottolinearlo, perché creatore e sceneggiatore dello show è proprio Matthew Perry, che per la prima volta (o quasi) si è rimboccato le maniche per dar vita a un prodotto realmente “suo”. Visto che il risultato è ampiamente gradevole, mi permetto di entusiasmarmi.
Insomma, consiglio la visione di Mr Sunshine, ma non voglio fare il fanboy a tutti i costi. Non stiamo parlando di un capolavoro. Manca un guizzo di vera originalità, e la sceneggiatura del pilot poteva essere complessivamente più ficcante. Ma sono venti minuti che passano in fretta, con la gradita sensazione di aver ritrovato un vecchio amico. In più, certi elementi delle trama orizzontale mostrano buone potenzialità, sperando che questa idea del cambiamento di Ben non si concretizzi in modo troppo “facile”, con badilate di stucchevole sdolcinatezza.
Al momento, comunque, sono ottimista.
Previsioni sul futuro: ogni episodio ci mostrerà situazioni folli e sempre diverse all’interno del Sunshine Center, e ogni volta Ben avrà modo di fare qualche passo ulteriore sulla via del miglioramento di sé.
Perché seguirlo: buona comicità, diverse invenzioni interessanti, Matthew Perry in gran forma.
Perché mollarlo: per ora non c’è niente di rivoluzionario, e potreste non essere attratti da certe componenti fin troppo classiche della trama (vedi le dinamiche romantiche un po’ telefonate).
UPDATE: un giorno dopo la scrittura del post, vengo a conoscere gli ascolti, e c’è di che gioire: Mr Sunshine è andato a sostituire momentaneamente Cougar Town nello slot successivo a Modern Family, e ha superato proprio la serie con Courteney Cox (altra ex di Friends, ancora una volta!), che ormai è un caposaldo del palinsesto comedy di ABC. Erano tre anni che la rete non registrava un debutto in midseason così promettente. Ve l’avevo detto che era una bella serie, applausi a Matthew!
Gesù, sembro un dannatissimo dodicenne…
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