Cougar Town: meglio tardi che mai! di Diego Castelli
Dovevo proprio dargli una seconda chance…
Do per scontato, birichine e birichini, che sappiate già chi sono le MILF (sennò cercate su wikipedia, e vergognatevi). Ebbene, le “cougar” (che spesso traduciamo con “panterone”) sono una categoria particolare di milf, donne di mezza età ancora piacenti che vanno a caccia di giovani maschi da sedurre.
Un anno fa, prima di vedere Cougar Town, molti pensavano che fosse un’analisi vivida, ancorché ironica, di questo piccante fenomeno sociale. In realtà, la comedy con Courteney Cox partiva dall’idea di una mamma single quarantenne (ma ancora affascinante), per finire in un buffo e divertente chiacchiericcio sull’amore, l’amicizia, il tempo che passa e la ricerca della felicità.
Qualcuno sarà rimasto deluso. Molti altri, invece, sono stati ben contenti di ritrovare la mano di Bill Lawrence, già padre di quel capolavoro che risponde al nome di Scrubs.
Nel mio caso, il rapporto con Cougar Town è stato conflittuale. L’avevo atteso con ansia ma, nel giro di 6-7 episodi, mi sono inaspettatamente annoiato, maggiormente attirato dal suo compagno di palinsesto, Modern Family, e stordito dalla consueta girandola di pilot settembrini.
Di recente, spinto da più parti, ho dato un’altra possibilità al telefilm, e sono ben felice di dire che la prima impressione era sbagliata. Dimenticando le implicazioni sessuali e un po’ volgarotte del titolo, Cougar Town si rivela una comedy piacevolissima, con personaggi azzeccati e una sceneggiatura farcita di invenzioni esilaranti.
Gira tutto intorno a Jules Cobb. Da poco single e con un figlio adolescente (sarcastico come pochi), la nostra agente immobiliare è indecisa su come proseguire la propria vita: divertimento facile e tardiva giovinezza, grazie all’aiuto della grezzona Laurie? Oppure accettazione dignitosa dell’età che avanza, magari cazzeggiando in pantofole con l’amica del cuore Ellie? Intanto bisogna fare i conti con un ex marito tanto simpatico quanto idiota, e con un vicino bellone e divorziato che scatena sentimenti contrastanti. E non dimentichiamo il marito di Ellie, patatone calvo e paffuto che è una vera miniera di minchiate.
Questo piccolo gruppo di personaggi tiene in piedi un racconto mai banale, in cui le tematiche più realistiche e “socialmente rilevanti” (con ottomila virgolette) si sciolgono in un’atmosfera genuinamente cazzona e ottimista. Proprio qui troviamo il tocco di Bill Lawrence: nella capacità di ideare dialoghi sempre originali, con un occhio particolare all’immaginazione colorita dei protagonisti (accadeva continuamente anche in Scrubs, che però dava corpo a questi pensieri tramite le famosissime “scenette mentali” di J.D.).
Visto che consiglio senza indugi la visione di Cougar Town – malgrado la fusione tra comedy (molta) e drama (poco) sia meno impattante rispetto a Scrubs – rimane da capire il perché delle mie perplessità iniziali. Dopo un’attenta introspezione, sono giunto a una conclusione inaspettata: non mi piace Courteney Cox. O_O Per carità, è bella e brava, ma non mi fa ridere. Così, a pelle. Succedeva anche in Friends, dove preferivo Jennifer Aniston e Lisa Kudrow. Evidentemente mi serviva un po’ di tempo per accorgermi che, in Cougar, la maggior parte del divertimento sta negli altri personaggi, caratterizzati all’estremo per offrire una deliziosa dose di follia.
Così son sei contro uno, vittoria a mani basse.