Happy Town vs. Persons Unknown di Marco Villa
Un post unico per due serie che hanno molti punti in comune.
Happy Town è una produzione ABC, prevista per otto puntate durante l’estate. Si tratta di una serie partita con speranza di rinnovo per una seconda stagione, ma dopo la prima puntata il network ha detto che forse non era il caso e non si sa nemmeno quando andranno in onda gli ultimi due episodi. Forse mai, visto che al momento sono in streaming sul sito della ABC.
La trama è basilare: in una piccola città del Nord degli Stati Uniti, per decenni un misterioso assassino uccide donne e uomini.
Il misterioso assassino si chiama Magic Man “per la sua abilità nel fare scomparire le persone”. Perché in effetti il fatto che uccida le proprie vittime è solo una supposizione.
Comunque, una serie con un prima puntata non male, che invoglia a procedere ma poi sprofonda nell’arco di pochissimi episodi.
L’handicap maggiore? Guardare con troppa insistenza a Twin Peaks per atmosfere, ambientazione (la fabbrica di pane al posto della segheria) e a tratti fotografia.
Altra pecca, non da poco, attori pessimi, a cominciare dalla gnocca principale.
Infine, vedete voi se è un bene o un male, si attesta a un livello di 4 su 5 sulla Scala di Harper. L’unico punto che manca è quello delle morti fantasiose. Il personaggio british, invece, è tra gli indiscussi protagonisti e proviene niente meno che da Jurassic Park.
Happy Town se la gioca con Persons Unkown per il titolo di serie cacatona dell’estate.
Quest’ultima è trasmessa su NBC, ma è una coproduzione datata 2008 che vede coinvolte Fox e – udite udite – la RAI.
Ad ogni modo, Nonno Libero non c’entra: qui si raccontano le traversie di un gruppo di persone che si risveglia in una piccola città del Nord degli Stati Uniti (deja-vu di qualche riga fa?), dove tutto è controllato da telecamere di sorveglianza. Gli sventurati provano a fuggire, ma congegni elettronici all’avanguardissima – tipo cannoni che sparano microonde senza forni – li bloccano puntualmente appena cercano di uscire dalla main street.
Come per Happy Town, bel pilot e poi la discesa agli inferi, a dire il vero più lenta rispetto agli amici di Magic Man.
Momento topico delle prime tre puntate: personaggio odioso (mamma petulante che si lamenta per essere lontana dalla figlia, che a sua volta non si lamenta per niente di essere lontana dalla mamma) guarda una delle telecamere di sorveglianza e urla: “Non ci farete comportare come topi! Noi siamo esseri umani!”.
Per dire.
Al momento, Persons Unknown si piazza a un misero 2 sulla Scala di Harper, ma confido che possa migliorare.
Dunque, perché queste due serie trattate insieme?
Non solo perché non meritano molto di più, ma anche per il fatto che entrambe decidono di ignorare totalmente i personaggi per concentrarsi sui luoghi.
Sia in HT che in PU, allo spettatore non interessa minimamente la sorte dei quattro imbecilli che si agitano sullo schermo. Ciò che conta è scoprire il segreto che sta dietro quelle simpatiche casette affacciate su stradine poco trafficate.
Se per farlo dovesse essere necessario assistere alla morte per lenta agonia di tutto il cast – beh, tanto meglio.